Umbria Settegiorni Dicembre 2013

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Umbria Settegiorni - Settimanale della Global Project Srl - N. 01 - Anno XVIII -Sped. in A.P. 45% I. 662/96 DCB/Umbria - Numero unico Dicembre 2013 / 7 Gennaio 2014 - Prezzo di copertina Euro 2,00 ATTUALITA’, SOCIETA’, ECONOMIA, POLITICA, CRONACHE E APPUNTAMENTI Foligno sotto assedio della droga. Allarme stupefacenti sintetici Gubbio: la città merita maggiore considerazione Terni, città al bivio tra declino definitivo e possibilità di ripresa Cinesi: comprano tutto, lavorano in nero e sono tanti “San Francesco” spesi tanti soldi e lasciato in agonia

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Politica

Umbria Settegiorni n.1 - 14 Dicembre 2013 1

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ATTUALITA’, SOCIETA’, ECONOMIA, POLITICA, CRONACHE E APPUNTAMENTI

Foligno sotto assedio della droga. Allarme stupefacenti sintetici

Gubbio: la città merita maggiore considerazione

Terni, città al bivio tra declino definitivo e possibilità di ripresa

Cinesi: comprano tutto, lavorano in nero e sono tanti

“San Francesco”spesi tanti soldi e lasciato in agonia

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L’editoriale del Direttore

Umbria Settegiorni (con l’alle-gato Where) torna in edicola con una nuova veste, nuovi

contenuti, nuove firme, così come era stato promesso al momento della so-spensione delle pubblicazioni. Il ritorno in edicola è frutto della co-raggiosa decisione dell’Editore Luigi Piccolo che intende così reagire, con una scelta forte, alla crisi che sta mor-tificando gli italiani, le industrie, gli ar-tigiani e che colpisce particolarmente famiglie e anziani, e anche i quotidiani a stampa ed i periodici che hanno visto precipitare la pubblicità, che rappre-senta l’ossigeno necessario per la vita delle pubblicazioni. Il coraggio dell’editore è tanto più grande se si pensa che il nostro set-timanale non ha mai avuto e non ha alcun sostegno pubblico, ma di contro ha “goduto” della sprezzante disatten-zione delle istituzioni – a tutti i livel-li – (ci sono state rarissime eccezioni), che non hanno dimostrato la minima reazione a fronte della cessazione delle pubblicazioni di un media che per anni è arrivato, puntualmente,ogni settima-na, in migliaia di case di umbri e che ha mantenuto il contatto dei cittadini con la realtà umbra, approfondendo, attra-verso i commentatori di questo setti-manale, i fatti, le malefatte e le notizie scaturiti dalle cronache quotidiane. .La situazione in Italia e in Umbria ora è assolutamente pesante; il movimen-to dei “Forconi” è la testimonianza del disagio che milioni di italiani vivono e della impossibilità di pagare tasse e balzelli di ogni genere. Tanti cittadini sono al limite della disperazione, in generale c’è preoccupazione per quello che potrà accadere domani; e poi non c’è più fiducia né c’è speranza. Se è vero che ci sono segnali di ripresa,

questi vanno aiutati a lievitare. ma se non c’è speranza la ripresa stenterà a crescere. Dobbiamo far recuperare nei cittadini di oggi quella voglia di lottare che caratterizzò la ripresa dell’econo-mia italiana dopo le catastrofi econo-mica e morale nella quale si era pre-cipitati con la guerra. La ripresa delle pubblicazioni di Umbria Settegiorni va interpretata anche in questa dire-zione.In questi mesi di pausa, l’editore ha fatto un forte investimento per mante-nere il contatto con l’opinione pubblica umbra lanciando il quotidiano on line “quotidianodellumbria.it” e la televisio-ne digitale e web attraverso Global Tv, media che ora accompagneranno quo-tidianamente il lavoro prodotto dalla redazione di “Umbria Settegiorni”.Ai nostri affezionati lettori (loro han-no dimostrato attenzione e sorpresa quando non hanno più ricevuto la co-pia del settimanale ogni venerdì) chie-diamo adesso di starci vicini, di aiutarci a portare avanti questa onerosa impre-sa, sottoscrivendo un abbonamento annuo del costo di 33,00 euro.

Umbria Settegiorni riprende il dialogo con i suoi lettori

Bruno Brunori

Torna in edicola per il coraggio

dell’Editore, con una nuova veste, nuovi contenuti e nuove

firme, Si tratta di uno sforzo accompagnato

dall’impegno di cercare di contribuire – per quanto possibile

– a ridare fiducia agli umbri per

assecondare la ripresa

Continua a pagina 4

Luigi Piccolo e Bruno Brunori

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L’editoriale del Direttore

A loro chiediamo anche di scriverci dando il loro commento e il giudizio su quanto accade nella regione e nel Paese, comunicando le loro sensazioni, manifestando il consenso ed il dissen-

so su quanto succede. Una selezione dei loro commenti troverà posto nel-le pagine di Umbria Settegiorni, per-ché attraverso quegli scritti vogliamo far conoscere settimanalmente qual è l’umore degli umbri, cosa vogliono, cosa apprezzano e cosa criticano.La ripresa delle pubblicazioni ha potu-to rendersi concreta grazie agli inser-zionisti che credono nella validità del nostro sforzo e che sostengono concre-tamente le nostre fatiche professionali. A loro va la nostra gratitudine perché senza pubblicità giornali e periodici non vivono. Bene. Umbria Settegior-ni e Where ripartono con entusiasmo, sicuri del consenso e dell’appoggio dei vecchi e nuovi lettori. Rimane l’impe-gno dell’Editore a pubblicare Umbria Settegiorni sino a quando la raccolta pubblicitaria lo permetterà. Dicono che le Fondazioni umbre hanno interesse per il benessere del territorio nel quale sono presenti; a loro ci rivolgiamo per chiedere un sostegno che ci permetta di continuare a informare, affrontando

i problemi di questa regione e operan-do per diffondere la cultura. Un ringraziamento particolare lo vo-gliamo rivolgere agli edicolanti che da anni ci sono vicini assieme al distri-butore Gianni Conti, ed alle imprese umbre che, investendo nel settimanale e nei nostri media, senza tralasciare i loro interessi promozionali e commer-ciali, hanno dimostrato interesse e af-fetto per le migliaia di famiglie umbre che ci seguono da anni e che ora, attra-verso la qualità del nuovo formato di Umbria Settegiorni, potranno seguirci meglio.Grazie di cuore – in questa linea- a Pac 2000A Conad, Coop Centro Ita-lia, Gherlinda, Banca di Spello e Bet-tona, Luisa Spagnoli, Traditional Italy, Banca di Mantignana e di Perugia, Gruppo Mignini, Global Communi-cation, Quotidianodellumbria.it, alla Agenzia Thema di Perugia ed ai tanti che con le loro inserzioni pubblicitarie ci permettono di offrire agli umbri una informazione continua e onesta.

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In questo numero

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UMBRIA nuova chinatown d’Italia. Comprano tutto, lavorano il triplo e sono tanti

TURISMO Umbria affascinante ma incapace di attivare prenotazioni

FOLIGNO L’assedio di spacciatori e delinquenti. Le droghe sintetiche

TERNI Al bivio tra declino e ripresa.Tutti i retroscena della città

ECONOMIA Indagine Banca d’Italia confermata dai dati Unioncamere

GUBBIO La città dei Ceri merita più considerazione. Tante contraddizioni

SPOLETO Un anno da dimenticare. Una città in crisi. Bilancio Comune e BPS

NATALE IN UMBRIA Speciale Presepi: dove, gli orari, le curiosità. I Presepi viventi

Settimanale di Politica, Economia, Cultura, Commenti e Appuntamenti

dalla Regione Umbria.

Registrazione Tribunale di Perugia n.34/95 del 29-07-1995

Umbria Settegiorni e Where Umbria

sono edite da Global Project Srl su licenza della International

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www.umbriasettegiorni.it

Direttore responsabile: Bruno Brunori Direttore editoriale: Luigi Piccolo

Hanno collaborato a questo numero: Alberto Laganà, Darko Strelnikov, Leo Cubia,

Alex Sbirrazzuoli, Donatella Calcagnini, Nicola Aloia, Mario Spada, Mauro Volpi

Media World concessionaria di pubblicità

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Inchieste

L’Aeroporto Internazionale di San Francesco non riesce a decollareServono soldi e voli ed un piano di sviluppo per diverse compagnie aeree

di G.P.

Non è possibile che una Regio-ne attrattiva e ricca di cultura come l’Umbria non abbia un

aeroporto funzionante e lo è ancora meno dopo gli investimenti fatti per rendere più efficiente e competitivo lo scalo ora dedicato a San Francesco di Assisi.Gli aeroporti hanno ragione di esistere solo se hanno traffico aereo, e il traffico aereo diventa una diretta conseguenza degli investimenti atti ad incentivare la domanda turistica. La struttura aero-portuale di San Francesco è bellissima, progettata da un grande architetto, ma rimane lì, ferma nel tempo, perché gli aerei e le compagnie non ci sono, non vogliono atterrare da noi per motivi di budget, perché non abbiamo i “nume-ri”. Al momento sono a rischio i voli per Tirana, e per almeno altri 4 mesi resterà sospesa la rotta per Bruxelles.Il presidente Fagotti ha avvisato da

tempo i Soci pubblici e le istituzioni sull’esigenza di trovare fondi reali e nuove compagnie che possano garan-

tire nuovi voli, ma il lassismo la fa da padrone.Oggi le compagnie aeree non rischiano

Oggi le compagnie aeree non rischiano più di tanto: per trasportare i passeggeri vogliono essere pagate. Sase non può investire

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Inchieste

più di tanto: per trasportare i passegge-ri vogliono essere pagate, se non rag-giungono almeno il break even point (punto di pareggio economico), anche dalla struttura aeroportuale. I costi dei vettori diminuiscono in proporzione al numero di passeggeri trasportati, ma sino a quando le tratte saranno poche e disordinate, non ci saranno utili.Ad Ottobre, il presidente Mario Fagot-ti lanciò un messaggio accorato “serve finanza fresca, almeno un milione di euro per aprire nuovi voli e fare l’ulti-mo balzo. Non credo che, seppure con tutte le difficoltà del momento, non si riesca a trovare questa cifra”. Il proble-ma è proprio questo, la cifra a distanza di mesi non si è vista.Qualche novità positiva arriva da Rya-nair che, martedì scorso in una con-ferenza stampa, ha annunciato sette nuove tratte: Catania, Eindhoven, Treviso, Madrid, Marsiglia, Roma, Torino. Nella stessa giornata di mar-tedì i commercianti dei punti vendita dell’aeroporto umbro hanno chiesto aiuto alla Regione, preoccupati perché attualmente l’aeroporto non è in gra-do di garantire un flusso adeguato di utenti, ragione per cui, gli investimenti fatti ad oggi, sono a rischio.Di recente Perugia è entrata nell’elenco delle finaliste candidate al ruolo di Ca-pitale europea della cultura 2019 e ora, per competere con le città di Cagliari, Lecce, Matera, Ravenna e Siena c’è bi-

sogno di uno scalo efficiente, in grado di portare nella nostra regione il mag-gior numero di persone possibile. Non si può lasciare l’aeroporto perugino alla mercè di se stesso, tutti coloro che ne hanno il potere si devono attivare per reperire i fondi che il presidente Fa-gotti reclama e dare così, all’Aeropor-to Internazionale di San Francesco, la possibilità di crescere portando nuove rotte e nuove compagnie aeree in Um-bria.Alle Istituzioni ed alle autorità dei comuni soci chiediamo di intervenire, perché l’aeroporto di San Francesco può essere volano commerciale e tu-ristico per l’Umbria. “Coraggio Mario Fagotti non abbandonare, continua a lottare e tieni duro”.

Dal giorno dell’inaugurazione un nulla di fatto

Il presidente Mario Fagotti

Quasi un anno fa, era il 10 Novem-bre 2012, con l’inaugurazione uffi-ciale del nuovo aeroporto, già ope-rativo da alcuni mesi, si voleva dare concretezza allo sviluppo dello scalo che avrebbe portato ad ampliare il network, raggiungendo, point to point, città come Londra, Bruxel-les, Milano, Bergamo, Barcellona, Palma, Ibiza, Olbia, Cagliari, Tra-pani, Tirana, Rodi, Creta, Sharm El Sheikh. Oggi siamo ancora al punto di partenza.Il progetto, realizzato con un im-porto di 42 milioni e 500mila euro e inserito nel programma di lavori correlati al 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia, venne finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri con 27 milioni di euro, dal-la Regione Umbria con 12 milioni di euro, dall’Enac con 3 milioni di euro e dalla Sase con 500mila euro. L’iter amministrativo e operativo fu definito con la sottoscrizione di un Accordo di Programma tra l’Uni-tà tecnica di Missione, la Regione Umbria, l’Enac e la Sase nel luglio del 2009, con il quale vennero for-malizzati i termini e le modalità dell’intervento finanziario dei sog-getti firmatari.Il quadro economico del progetto esecutivo fu poi approvato, in via definitiva, dall’Enac.Ecco perché, il milione di euro au-spicato dal Presidente della Sase Fagotti è niente, se pensiamo alla mole di risorse investite fino ad ora nell’aeroporto di Perugia.

Investiti 42,5 mln di euro. Ora l’aeroporto è in crisi per un milione

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Inchieste

di Alex Sbirrazzuoli

L “ondata” di cinesi verso l’Europa e – per quanto ci riguarda – ver-so l’Italia era stata prevista da

tempo ma non nella misura che si regi-stra oggi. Secondo dati che si riferisco-no ad un rilevamento dello scorso anno (“Fondazione Leone Moresca” studio sul “fenomeno cinesi” in casa nostra), i cinesi in Italia sarebbero oltre 300 mila (8,1% della popolazione straniera com-plessiva) , in buona posizione per avvi-cinarsi al podio delle presenze straniere nello stivale; la presenza cinese – stan-

do a tali dati – rappresenterebbe l’8,1% della popolazione straniera complessi-va. L’attenzione su questa imponente presenza nel nostro paese è stata sol-lecitata di recente anche dalla tragedia di Prato dove lavoratori orientali sono morti per un incendio scoppiato nella fabbrica nella quale lavoravano e nella quale vivevano come schiavi, ristretti in loculi di pochissimi metri. In Umbria le presenze cinesi ammon-terebbero a duemila unità e rappresen-tano l’1,9% del totale degli stranieri. Le maggiori presenze si registrano in pro-vincia di Perugia, dove i cinesi hanno

aperto ristoranti, magazzini di oggetti prodotti in Cina e anche altrove, dove hanno acquistato la proprietà di mol-ti caffè-bar, e di diversi appartamenti. probabilmente per ospitarvi connazio-nali che starebbero per arrivare: probil-mente una nuova “ondata”. Le cronache – anche di questi giorni – ci dicono che sparsi in diverse zone della regione ci sono laboratori o vere fabbriche di pro-prietà cinese, e in molti dei quali (come scoperto anche di recente dalla Guardia di Finanza) i lavoratori sono tenuti in condizioni pessime, sia per i tempi di lavoro ai quali sono sottoposti, sia per

Comprano tutto, lavorano in nero e sono tantiIn Umbria sono 2 mila (l’1,9% delle presenze straniere). In provincia di Perugia hanno aperto ristoranti, negozi di cineserie, laboratori di manifatture, hanno acquistato bar e case. Gli studenti iscritti all’Università per Stranieri

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Inchieste

la remunerazione che ricevono che è a livello di una elemosina, sia poi per le condizioni nelle quali questi lavoratori devono vivere, costretti a non lasciare la fabbrica ed a dormire in ambienti mal-sani all’interno della fabbrica stessa. Da segnalare invece l’“interessan-te” presenza di studenti cinesi iscritti all’Università italiana per Stranieri dove imparano la lingua (sono assolutamente ricettivi e imparano in poco tempo) e qui ricevono anche elementi di storia e cultura italiana. Nel biennio 2008/2009 erano 532 su una popolazione studen-tesca di 991 unità. l’ anno successivo c’ è stato un incremento ( 630 cinesi su 1.068 studenti); e nel biennio 2011-2012 sono stati 581 su un totale di 896; adesso, con i progetti Marco Polo e Tu-randot ,sono previsti altri 650 arrivi.Il gruppo di cinesi “regolari” a Perugia città è pari a 800 elementi, e rappresen-tano la seconda comunità orientale: in provincia la comunità cinese più nu-meros è quella dell’ Alto Tevere: qui ne risiedono circa 200 e una cinquantina nel folignate.Dal punto di vista lavorativo, secondo i dati della Camera di commercio di Perugia, risulta che, nonostante che la maggioranza dei cinesi siano lavoratori subordinati (lavorano per altri cinesi), il numero di imprenditori si è moltiplica-to; dal III trimestre del 2005, quando c’ erano 157 presenze imprenditoriali. al 2011 quando il dato registrato era addi-rittura di 372 imprenditori orientali.Fra loro prevale la classe di età compre-sa tra i 30 e i 49 anni 290, segue quella 18-29, (54. Unità). La forma giuridica più gettonata è l’impresa individuale 265, seguita da società di persone, 76, e di capitale, 31. La maggioranza delle imprese è in provincia di Perugia: 292 unità (117 nel 2005), 80 a Terni (40 nel 2005). In provincia di Terni i numeri sono considerevolmente più bassi: più o meno il dato orbita intorno alle 250 unità. Ma cosa vengono realmente a fare in Italia i cinesi? “A lavorare”, dico-no gli esperti di immigrazione, perché questa è la caratteristica tipica di questo popolo, e cioé produrre per sopravvive-

re e reinvestire. Si può notare basandosi sul numero di negozi “made in China” che hanno popolato le strade umbre, un vettore di guadagni collettivi che mette in risalto l’ operosità di questa gente. A volte accade – come si è segnalato - che qualche cinese si renda protagonista di episodi di cronaca, per via di evasione, contraffazione o lavoro in condizioni igienico sanitarie insufficienti, in molti casi si tratta di immigrati cinesi irrego-lari, ovvero quelli che si distinguono – anche per come vivono - dai loro com-patrioti quelli perfettamente integrati in molti settori.A conferma di quanto detto, basti sa-pere che, in termini di percentuale, un cinese su cinque è imprenditore: per il 2009, il Dossier Caritas Migrantes rilevava un tasso di imprenditorialità pari al 15% dei residenti, in netto van-taggio sulle altre popolazioni straniere. Nel 2010 il 56,9% dei titolari d’impresa stranieri in Italia era riconducibile a soli 4 paesi di provenienza, la Cina in quell’ occasione si piazzò al terzo posto con il 14,7%, alle spalle del Marocco (16,4%) e della Romania (15,3%), un vero e pro-prio testa a testa in una forbice inferiore ai 2 punti percentuali. La capacità prin-cipale dei commercianti cinesi è quella di avviare attività a basso costo, traendo margini di profitto sufficientemente alti da garantire una buona sopravvivenza di impresa grazie a qualche “taglio” in fase di produzione. Il settore dove i ci-nesi si mettono maggiormente in luce è il manifatturiero, dove la loro presenza

è pari al 62,8% , in particolare nel tessile e nell’abbigliamento. Chi sono i cinesi di casa nostra? Dal punto di vista demografico, le comunità sparse in Umbria e nel resto della Peni-sola, sono piuttosto omogenee, a fronte di una componente femminile pari al 48,9%. e quella maschile al 51,1%. A livello nazionale i cinesi risultano più numerosi nelle province di Milano (24 mila), Firenze (14 mila), Roma e Prato (13 mila), ma l’incidenza maggio-re sul totale della popolazione straniera si registra a Prato con un netto 39%. I soggetti regolari, hanno quindi anche l’ opportunità di entrare a far parte del-la nostra società, acquisendo il diritto di mandare a scuola i propri figli, ed è propro qui, tra i banchi di scuola, che troviamo 32 mila studenti la cui con-centrazione è maggiore nelle primarie.I nati con cittadinanza cinese nel 2010 in Italia erano 5.154, di cui il 22,4% è nato in Lombardia, il 15,3% in Emi-lia Romagna, il 14,9% in Veneto e il 12,0% in Piemonte. Esulando dai con-fini umbri, la panoramica nazionale conta circa 56 mila imprenditori cinesi, che costituiscono il 9,5% del totale de-gli imprenditori stranieri attivi nel “Bel Paese”. La voce “commercio all’ingros-so e al dettaglio” ferma l’ ago sul 40,0%, il settore della ristorazione è al 20,4%, mentre il manifatturiero al 30,3%. Gli imprenditori cinesi sono soprattutto uomini (93197), le “quote rosa” tengono testa: si parlerebbe infatti di ben 64.175 imprenditrici in terra italiana.

Un tipico laboratorio-dormitorio cinese

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Politica

Umbria Settegiorni n.1 - 14 Dicembre 2013 11

di Darko Strelnikov

Se esaminiamo i risultati delle pri-marie del Partito Democratico dell’Umbria, dovremmo conclu-

dere che l’attuale assetto istituzionale è governato da esponenti totalmente delegittimati dal voto popolare. Presi-dente della Regione, gran parte della Giunta e tantissimi sindaci dovrebbero rimettersi in posa davanti al Palazzo della Provincia di Perugia per l’ultima foto ricordo di una classe dirigente che non c’è più. Con quei numeri, per loro, le primarie sembrano ineluttabili e proibitive. Ma non è così. L’analisi del voto di domenica, vista, letta e propi-nata in questi giorni, mi dispiace dirlo, pecca di superficialità. I commentatori nazionali vivono a Roma e non cono-scono o fanno finta di non conoscere che sul territorio la situazione è total-mente diversa. E sono diversi anche i rapporti di forza. Da Settebagni in su e da Fiumicino in giù il dominio del-le correnti è totale. E fanno finta di non sapere che siamo di fronte ad una parcellizzazione del potere che ha rag-giunto gli angoli più remoti del paese e

dimensioni che ricordano, per la gran-dezza, la divisione dell’atomo. Ho già spiegato più volte che il Pd funziona per aree di riferimento organizzate in maniera “medioevale”. Siamo nel re-gno dei re (i capibastone), dei vassal-li, dei valvassori e dei valvassini. Con un effetto perverso in più. Non esiste fedeltà assoluta al capo e alla corrente. Ogni gruppo fa per se e, se necessario, viene spostato dal ras locale, sull’aggre-gazione più conveniente in termini di potere. Parafrasando la Bibbia verreb-be da dire ”Dio creò il Pd e fu il caos”.

Così, per tornare dalle nostre parti, succede che per l’elezione dei segretari provinciali il candidato renziano pren-da solo il 21%, perché molti dei suoi sostenitori hanno fatto scelte diverse. La conseguenza è che mentre il Sinda-co di Firenze spopola tra la folla, il Pd umbro elegge due segretari provincia-li, gran parte di quelli comunali e una valanga di quelli di circolo, scegliendo uomini e donne che hanno fatto cam-pagna per Cuperlo. La dicotomia tra partito virtuale e partito reale è servita al coscio. E ancora. Il credo Renziano resta ancorato ad un modello organiz-

zativo delle forze politiche tipico della seconda repubblica. Un modello in-centrato sulle capacità di attrazione del capo. Quando la presenza e la figura del leader non si fa sentire adeguatamente, come nel caso delle dispute politiche e amministrative locali, i risultati elet-torali cambiano e di brutto. Non è un caso che dalle nostre parti nel Pd “non si muove foglia che Bocci non voglia”. E il Sottosegretario all’interno non è nè renziano, nè cuperliano, nè civatia-no; è un abile dialogante, che sposta il suo granitico e sostanzioso gruppo

PD dopo la valanga “renziana” cambia tutto, ma anche noUmbria – Quante manovre a destra e a sinistra per le amministrative

Il Sottosegretario Giampiero Bocci e il Sindaco di Perugia Wladimiro Boccali

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Politica

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da una parte e dall’altra, risultando sempre l’azionista di riferimento della varie maggioranze che di volta in vol-ta si formano per la strutturazione di organismi e per la composizione delle candidature. Allora, in una situazione così fluida, dare per morti Catiuscia Marini, Vladimiro Boccali, tanti altri sindaci e soprattutto provare a deru-bricare Bocci è un esercizio pericoloso. Chi sottovaluta il nemico o l’avversario ha già fatto un passo verso la sconfitta. In conclusione i giochi per le ammini-strative del 2014 e le regionali del 2015, nonostante la valanga renziana, sono ancora tutti aperti. Diciamo che la vecchia classe dirigente parte sfavorita. Ma non tanto per questo voto, quan-to per la bassa popolarità che ha tra la gente e la cronica incapacità a dialogare con essa. Ma ha ancora qualche chance di recupero, soprattutto se, come è co-

stume di questi tempi, a votare vanno principalmente nomenclatura e “inte-ressati”. Tutto questo si sta svolgendo in un clima surreale, che non tiene con-to di ciò che si muove all’esterno e nel-la società. Perché non è più come una volta quando il candidato del centrosi-nistra era praticamente eletto al primo turno. Adesso ci sono altri concorrenti oltre alla destra e al blocco moderato. C’è innanzitutto il movimento 5 stelle, che però, a livello locale soffre di quel-la sindrome “della mancanza del capo” di cui abbiamo parlato prima. Ha co-munque, come si è visto a Corciano e

a Trevi una consistenza a due cifre che può determinare una marea di ballot-taggi. Ballottaggi che sono il terrore della sinistra perché, in una situazione “tripolare”, la parte esclusa finisce per riversare i propri voti sul concorrente più debole. Ma non è finita qui perché i concorrenti, perlomeno nelle realtà più grosse, potrebbero essere addirittura 4. C’è un lavorio di fondo a destra e a sinistra per la formazione , non di liste, ma di coalizioni civiche che tendono, in questa fase, o a condizionare le scelte dei principali partiti, o ad-dirittura a preparare una loro candidatura alla guida delle città. Stirati a Gubbio e Roma-gnoli a Foligno sono i primi esempi di questa tendenza. Ma si tratta ancora di cose interne al centrosinistra che, però,

se non ottenessero gli effetti sperati potrebbero anche trasformarsi in peri-colosi concorrenti delle liste ufficiali. A Perugia invece si parla di nomi molto, ma molto appetibili (un uomo e una donna) pronti a scendere in campo e ad essere sostenuti un raggruppamento di civiche di sinistra. Una ipotesi che sta tentando anche diversi piccoli partiti dell’attuale coalizione che governa Pa-lazzo dei Priori. Ma non basta. Anche a destra ci sono personaggi che si sa-rebbero stufati di “partecipare”. Anche qui nomi roboanti. Ed è forse per que-sta ragione che il centrodestra, stavolta,

avrebbe pensato di non correre più con un candidato di bandiera, ma con un vero e proprio concorrente. Si parla del Presidente di Confcommercio Giorgio Mencaroni che non avrebbe ancora det-to di si ma che, fanno notare quelli di Forza Italia “non ha nemmeno detto di no”. Questo ingarbugliamento e questa possibile multipolarità di liste pone, per la necessità del centrosinistra di vincere a tutti i costi al primo turno, anche il problema dell’allargamento dell’allean-za. Il primo indiziato è il “centro” e in particolare l’Udc. Si parla già di un ac-cordo sottoscritto tra il sindaco di Fo-ligno Mismetti e il capogruppo Udc in Provincia Ronconi per le prossime am-ministrative. Ma la cosa non piace agli attuali alleati del Pd. Il rischio, quindi è che, per la legge della coperta corta, la coalizione si allarghi a destra e si re-stringa a sinistra. Insomma la situazio-ne non è stata mai più fluida e incerta di adesso. L’aria che tira sembra essere quella di un cambiamento radicale. Ma bisogna stare molto attenti. Perché il cambiamento deve essere palpabile e visibile per far si che l’umbro lo sposi. Questa è una terra di origine e cultura contadina. E il “mezzadro” deve avere una ragione forte per lasciare “il certo dell’oggi per l’incerto del domani”. E, per adesso, questa ragione non c’è.

La PresidenteCatiuscia Marini

Il comitato umbro dei Renziani

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Politica

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di Leo Cubia

In un affollatissimo incontro svol-tosi nella sede di Piazza Mariotti del Conestabile della Staffa, alla

presenza del sottosegretario agli inter-ni Gianpiero Bocci e del professor Ma-rio Tosti dell’Istituto di Storia Umbra Contemporanea, è stato presentato il libro di Mario Roych , che edito da Globalpress dell’editore Luigi Picco-lo., s’intitola “Una vita sulle monta-gne russe”. Questo di Mario Roych – come scri-ve Bruno Brunori nella prefazione - è un ‘libro di storie’ perché racchiude, contemporaneamente – seguendo il fil rouge dell’evolversi di una storia personale – quella dell’autore e del-la sua famiglia e dell’evolversi della politica nazionale riferita agli ultimi settanta anni; nel libro c’è anche il racconto degli eventi umbri dal do-poguerra ad oggi, collegati in parti-colare a vicende e atti di personaggi della politica – soprattutto quelli del-la Democrazia Cristiana - di questa regione. Ed assume un particolare valore cro-nistico quella parte del libro dedicata alle vicende politiche e amministrati-ve dell’Umbria fino ai nostri giorni - a partire dalla stesura di quel Piano di programmazione economica e sociale dell’Umbria che ha anticipato, con lo sforzo e l’impegno unitario di tutti i Partiti, la nascita della Regione.Il libro di Roych - scritto con effica-ce stile narrativo - arriva ai giorni no-stri con il racconto dei successi e delle delusioni (un’altalena che è ben rias-

sunta nel titolo del libro) che hanno se-gnato l’evolversi delle varie attività che si sono succedute nella vita politica e sociale dell’autore il quale – pur in que-sta altalena di alti e bassi – ha sempre trovato un ancoraggio sicuro nella mo-glie e nella famiglia..Questo di Mario Roych è un libro prezioso, da leggere con attenzione e poi da conservare con cura, per essere consultato ogni volta che riemergano dubbi su situazioni e avvenimenti non solo della storia perugina e umbra, ma anche di un certo periodo della storia

della Sardegna e della storia dell’Italia repubblicana. Ci sono due elementi che testimoniano la “ricchezza” di que-sto libro: prima di tutto i titoli dei di-ciassette capitoli che ne sintetizzano la ricchezza dei contenuti, e poi il numero (sono ben ottocento) dei nomi di per-sonaggi citati nelle pagine dell’opera.Ad un giornalista che gli chiedeva se il libro è da considerarsi un amarcord o una lezione i vita. Roych ha detto: “Nè l’uno né l’altro. I protagonisti di questo libro sono le persone incontrate nel corso della mia esistenza. Ho co-nosciuto e frequentato due Presiden-ti della Repubblica, Antonio Segni e Francesco Cossiga, ho conosciuto e frequentato presidenti del Consiglio, come Forlani, Giovanni Goria, Giu-liano Amato; ministri come Franco Maria Malfatti, ma il racconto tocca soprattutto persone con una visibilità minore per me ugualmente importanti. Inoltre mi è sembrato giusto ricordare i colpi di mano, gli sgambetti all’interno del partito».

“Una vita sulle montagne russe” libro di storie di Mario RoychE’ stato presentato dal sottosegretario agli Interni on. Gianpiero Bocci e dal professor Mario Tosti presidente dell’Istituto di Storia contemporanea. Sono ottocento i personaggi citati nell’opera. La presentazione in una sala affollatissima del Conestabile della Staffa

Il dott. Mario Roych

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Sanità

di D.C.

Grazie alla riforma per la rior-ganizzazione del SSR (che ha anticipato le linee guida

approvate dal Governo) l’Umbria può guardare al futuro della sanità con maggiore serenità, anche per essere stata riconosciuta la prima del grup-po delle tre regioni ‘benchmark’ per la definizione dei costi standard. Lo ha detto la presidente della Regione, Ca-tiuscia Marini, all’inaugurazione dei nuovi reparti dell’ospedale di Orvieto, presenti anche il sindaco Concina, ed il DG della USL Umbria 2, Sandro Fratini. “Se oggi la nostra regione è la prima tra quelle ‘benchmark’ per l’indi-viduazione dei costi standard nel Paese è perché è stato realizzato un positivo lavoro di squadra e questo risultato mette al riparo l’Umbria per ciò che ri-guarda il riparto del fondo sanitario na-zionale che non potrà ridurre la quota spettante a questa regione. Marini ha detto che “il nostro servizio sanitario adempie per la totalità dei livelli essen-ziali di assistenza e questo significa che

la qualità dei servizi garantiti risponde ai criteri di appropriatezza”. Nel settore della sanità umbra re-sta ancora il problema della possibile chiusura di qualche presidio o l’accor-pamento di alcuni di essi. In que-sto senso la Conferenza Stato – Regioni – nell’ambito della discussione sul nuovo Patto per la Salute, dovrà deci-dere per dare il via libera (o per modificare) la lista dei piccoli ospe-dali (quelli con meno di 120 posti) . Gli ospedali con queste caratteristiche ce ne sono in Italia 222 ma tra questi dovranno essere conservati quelli che garantiscono i servizi psichia-trici di diagnosi e cura, gli istituti di ricovero e cura a carattere scientifico, i centri per “post acuti”.L’Umbria è interessata a questa

operazione con alcuni ospedali perché i nosocomi di Norcia, Spoleto, Assisi, Castiglione del Lago, Città della Pie-ve, Umbertide e Spoleto da un po’ di

tempo – dato il numero dei posti-letto disponi-bili – sono minacciati o di chiusura o di ac-corpamento. Per gli ospedali di Narni e

Non sarà ridotta la quota spettante all’Umbria nel riparto del Fondo Sanitario NazionaleMarini: “Grazie alla riorganizzazione del Servizio Sanitario Regionale l’Umbria può guardare al futuro della sanità con serenità”. Per alcuni ospedali con meno di 120 posti letto, il pericolo di soppressione o di accorpamento. Le riconversioni salvano alcuni presidi

L’Ospedale Santa Maria della Stella di Orvieto

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Sanità

Amelia è già stata decisa la chiusura, con l’accorpamento in una nuova strut-tura comprensoriale con più di 120 po-sti-letto a disposizione. Questo futuro ospedale si specializzerà nella riabili-tazione, fornendo così una risposta ad

una richiesta molto forte nel Ternano.Gli “accorpamenti” e le “riconversioni” previsti dalla riforma del sistema sani-tario umbro potranno ridurre il perico-lo di chiusura per alcuni ospedali ora minacciati di sparizione.

Alcune strutture (come Umbertide) hanno proceduto già alla “riconver-sione” e per altri è in corso, come – ad esempio – si sta facendo per l’ospedale di Città della Pieve, che è destinato a specializzarsi nel settore dei disturbi alimentari, lasciando a Castiglione del Lago il ruolo di ospedale di territorio. La possibilità del mantenimento in vita di alcuni ospedali ora sotto minaccia, è legato alla effettiva realizzazione dei progetti indicati dalla riforma sanita-ria regionale. Insomma si realizzino progetti o gli ospedali vengono chiusi. Ma c’è anche il pericolo che in qual-che ospedale possano essere elimina-ti alcuni servizi, in base alla scarsità di “utenza”. E’ il caso dell’ospedale di Pantalla che serve la Media Valle del Tevere (frutto dell’accorpamento dei nosocomi di Todi e Marciano) che ri-schia la soppressione del punto nascita a causa del basso numero annuo (500) di nascite.

L’Ospedale Media Valle del Tevere di Pantalla (Todi)

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Società

di Bruno Brunori

Il 47mo Rapporto Censis sulla si-tuazione sociale dell’Italia (che è stato presentato poche ore fa), ci

offre la fotografia di un Paese avvilito e umiliato da anni di amministrazione insensata e colpevole della cosa pub-blica da parte di Governi che hanno fatto di tutto per affondare la nostra economia, Governi che hanno sper-perato e bruciato capitali importanti e che con la loro inefficienza e disatten-zione hanno finito per far arricchire i già ricchi e precipitare nella povertà la maggior parte dei cittadini.La colpevole gestione della cosa pub-blica ha colpito in particolare le fami-glie le cui spese sono tornate indietro di un decennio, con una quota del 50% dei nuclei che teme di non riuscire a mantenere il tenore di vita ed il 52% che confessa di avere difficoltà a pre-servare i propri risparmi. E ancora il 24% delle famiglie non sa come pagare le bollette. Il rapporto ci dice poi che degli attuali occupati sei milioni sono

precari, mentre 4,3 milioni sono coloro che non riscono a trovare una occu-pazione. La situazione in Italia è tale che i giovani (un fenomeno che in un anno è cresciuto del 28,8%) se ne van-no dall’Italia per andare a trovare un lavoro all’estero. Il Censis ci dice anco-ra che in dieci anni gli emigranti sono passati da 50 mila italiani a 106 mila. (intanto in quattro anni sono scompar-se duemila imprese.Si, questa è la situazione dell’Italia di oggi. L’Italia che non sa proteggere il suo patrimonio artistico e culturale (vedi Pompei che va a pezzi e sul quale la Germania vorrebbe intervenire per salvarlo), l’Italia che non sa conservare il patrimonio di intelligenze, compe-tenze e professionalità, costringendo i migliori andare all’estero perché in Ita-lia vivono da precari e i posti migliori li vanno ad occupare i raccomandati, l’Italia che v ede una Scuola disastrata e umiliata da provvedimenti insensati e c olpevoli.Ora basta. La musica deve cambiare. Chi ha avuto la responsabilità di questa

caduta in verticale della situazione (an-che nella considerazione nel resto del mondo) deve essere messo in condi-zione di non nuocere più. E non si dica – come fanno i mestatori e i popupliti - che la responsabilità è della Politica (quella con la P maiuscola), perché il disastro che si presenta oggi al giudizio degli italiani è solamente dei Partiti e delle consorterie che hanno occupato le istituzioni del Paese facendo man bassa del patrimonio nazionale. Ora è arrivato il momento della svolta; la Politica (quella seria) deve recuperare il suo ruolo; la partitocrazia che ha af-fossato il Paese deve essere cancellata con il ritorno della Democrazia, quella vera.Dopo lo sfogo – immediato e neces-sario –D vediamo cosa ci dice il 47mo rapporto Censis. Ci hanno ridotto a essere un popolo “sciapo”, con pro-pensione alla accidia e alla furbizia, un popolo di evasori fiscali, il cuoi comportamento è caratterizzato da un immoralismo diffuso che si accompa-gna al disinteresse verso la politica. Il Censis ci dice che oggi la società ha bisogno e voglia di tornare a respirare per reagire a due fattori che hanno ca-ratterizzato l’anno. Il primo fattore è lo stato di sospensione da «reinfetazione» dei soggetti politici, delle associazioni di rappresentanza, delle forze sociali nelle responsabilità del Presidente del-la Repubblica.Ma la reinfetazione, in nome del valo-re della stabilità, riduce la liberazione delle energie vitali e implica il sottrarsi alle proprie responsabilità dei sogget-ti che, a diverso titolo e con differenti funzioni, dovrebbero concorrere allo sviluppo, che è sempre un processo di molti. Il secondo fattore è la scelta im-plicita e ambigua di «drammatizzare la

Ora siamo un’Italia sciapa, povera, rassegnata e infeliceIl 47mo rapporto Censis. Ecco come la partitocrazia ha ridotto il nostro Paese

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Società

crisi per gestire la crisi» da parte della classe dirigente, che tende a ricercare la sua legittimazione nell’impegno a dare stabilità al sistema partendo da annun-ci drammatici, decreti salvifici e com-plicate manovre. Nel progressivo vuoto di classe politica e di leadership collet-tiva, i soggetti della vita quotidiana ri-schiano di restare in una condizione di incertezza senza prospettive di élite.Il Censis ci dice che il crollo atteso da molti non c’è stato. Negli anni della crisi abbiamo avuto il dominio di un solo processo, che ha impegnato ogni soggetto economico e sociale: la so-pravvivenza. C’è stata la reazione di adattamento continuato (spesso il puro galleggiamento) delle imprese e delle famiglie. Abbiamo fatto tesoro di ciò che restava nella cultura collettiva dei valori acquisiti nello sviluppo passato (lo «scheletro contadino», l’imprendi-torialità artigiana, l’internazionaliz-zazione su base mercantile), abbiamo fatto conto sulla capacità collettiva di riorientare i propri comportamenti (misura, sobrietà, autocontrollo), ab-biamo sviluppato la propensione a ri-posizionare gli interessi (nelle strategie aziendali come in quelle familiari).Dopo il periodo caratterizzato dal-la “sopravvivenza (come detto ndr) ci troviamo di fronte ad una società più “sciapa», senza fermento, nella quale circola troppa accidia, furbizia gene-ralizzata, disabitudine al lavoro, im-

moralismo diffuso, crescente evasione fiscale, disinteresse per le tematiche di governo del sistema, passiva accetta-zione della impressiva comunicazione di massa. E siamo «malcontenti», qua-si infelici, perché viviamo un grande, inatteso ampliamento delle disegua-glianze sociali. Si è rotto il «grande lago della cetomedizzazione», storico perno della agiatezza e della coesione sociale. Troppa gente non cresce, ma declina nella scala sociale. Da ciò nasce uno scontento rancoroso, che non vie-ne da motivi identitari, ma dalla crisi delle precedenti collocazioni sociali di individui e ceti.Il Censis nel suo rapporto ci dice che quel fervore che ha fatto da «sale alche-mico» ai tanti mondi vitali che hanno operato come motori dello sviluppo degli ultimi decenni si intravede, tut-tavia, nella lenta emersione di processi e soggetti di sviluppo che consentireb-bero di andare oltre la sopravvivenza. Si registra una sempre più attiva re-sponsabilità imprenditoriale femmini-le (nell’agroalimentare, nel turismo, nel

terziario di relazione), l’iniziativa degli stranieri, la presa in carico di impulsi imprenditoriali da parte del territorio, la dinamicità delle centinaia di miglia-ia di italiani che studiano e/o lavorano all’estero (sono più di un milione le fa-miglie che hanno almeno un proprio componente in tale condizione) e che possono contribuire al formarsi di una Italia attiva nella grande platea della globalizzazione.Secondo il Censis ci sono due grandi ambiti che consentirebbero l’apertu-ra di nuovi spazi imprenditoriali e di nuove occasioni occupazionali. Il pri-mo è il processo di radicale revisione del welfare: crescono il welfare privato (il ricorso alla spesa «di tasca propria» e/o alla copertura assicurativa), il wel-fare comunitario (attraverso la spesa degli enti locali, il volontariato, la so-cializzazione delle singole realtà del territorio), il welfare aziendale, il wel-fare associativo (con il ritorno a logiche mutualistiche e la responsabilizzazione delle associazioni di categoria). Il se-condo ambito è quello della economia digitale: dalle reti infrastrutturali di nuova generazione al commercio elet-tronico, dalla elaborazione intelligente di grandi masse di dati agli applicativi basati sulla localizzazione geografica, dallo sviluppo degli strumenti digitali ai servizi innovativi di comunicazione, alla crescita massiccia di giovani «arti-giani digitali».

Negli anni della crisi abbiamo avuto il dominio

di un solo processo, che ha impegnato ogni soggetto economico e

sociale: la sopravvivenza

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Società

di L.C.

Sicurezza, contrasto alla illegalità, lotta alla contraffazione e falsifi-cazione sono stati gli argomenti

affrontati nell’incontro che il Prefet-to di Perugia Antonio Reppucci, ha avuto con il Presidente della Came-ra di Commercio di Perugia Giorgio Mencaroni. nel corso di una visita che il Prefetto ha fatto alla sede dell’ente camerale. Tra le azioni concrete previ-ste dal Protocollo siglato, la principale riguardava l’istituzione, entro il 2013, dello “Sportello della Legalità”. “Lo

“Sportello Provinciale per la Legalità’ – ha detto Mencaroni - ha il compi-to di fornire prima assistenza a coloro che sono esposti al rischio racket ed usura o, più in generale, si trovano ad affrontare situazioni di illegalità, nel-la consapevolezza che tali fenomeni rappresentano una grave minaccia alla libertà degli operatori economici, agli equilibri di mercato ed alle normali re-gole di concorrenza”.“La trasparenza e la legalità, oltre ad essere valori in sé, sono precondizioni di crescita e di sano e corretto sviluppo economico – ha af-fermato il Prefetto Reppucci – e mag-

giore trasparenza significa maggiori garanzie per gli operatori economici di poter competere sul mercato in con-dizioni di leale concorrenza, senza do-versi confrontare con imprese scorrette o compromesse che traggono indebita forza dal sostegno o dall’infiltrazione della criminalità”.

Tutela della legalità per la crescita e un sano sviluppo economico Il Prefetto di Perugia in visita all’Ente Camerale ha indicato anche la trasparenza a garanzia degli opratori

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di Leo Cubia

Sono stati resi noti i dati relativi all’ultima indagine congiunturale di Union-

camere Umbria, relativa all’ulti-mo trimestre di quest’anno. Si tratta di dati ancora negativi ma comunque stabili per il secon-do trimestre consecutivo, dopo ventun mesi durissimi. Secondo l’indagine l’economia umbra ha forse superato la fase più acuta della crisi. I numeri migliori – si ricava dai dati dell’indagine - arrivano dall’export sia sul fronte del fatturato che degli or-dini. L’indagine Unioncamere confer-ma i dati scaturiti dall’aggiornamento congiunturale per il 2013 curato dalla Banca d’Italia sull’economia che ha sottolineato i flebili segnali di ripresa rilevati a partire dai mesi estivi. Coin-cidenti poi tutti gli altri dati sul fattu-rato, occupazione, credito etc.Le imprese più piccole hanno perso terreno rispetto al 2012 ma i dati mi-gliorano nei confronti del trimestre precedente. Segnali contrastanti arrivano dal Cru-scotto statistico, grazie al quale Union-camere Umbria fotografa in modo pe-

riodico lo sta-to dell’econo-mia attraverso

i dati aggiornati di un campione di oltre 54.000 impre-se. Il saldo tra le imprese iscritte e quel-le che hanno cessato l’attività è quasi in pareggio ma le cessazioni crescono ancora rispetto alle nuove iscrizioni. La crisi produce, in modo inevitabi-le, una forte selezione nel mercato: le imprese più strutturate tengono, quelle individuali barcollano. Tra le società di capitali le iscrizioni sono il triplo delle cessazioni. Ma preoccupa ancora l’an-damento dell’occupazione con un dato (-2,5%) che nel secondo secondo tri-mestre 2013 è ancora peggiore di quel-lo nazionale (-1,7%).Quelle giovanili sono il 33% del totale ma crescono solo del 3%.Le nuove imprese straniere sono inve-ce aumentate del 7% e arrivano al 17%

delle nuove imprese iscritte. Apre se-gnali di speranza il dato sulla apertura e la chiusura delle unità locali: nel terzo trimestre del 2013 le imprese con la “te-sta” fuori dalla regione ma che produco-no in Umbria sono cresciute del 21%.La vera emergenza rimane quella oc-cupazionale: -5,1% tra le microimpre-se (più del doppio del calo registrato a livello nazionale). Rispetto al trimestre precedente è stabile il numero degli occupati nelle piccole e medie imprese. L’occupazio-ne invece cresce di quasi il 3% nelle imprese con oltre 250 dipendenti. Da registrare un altro dato significativo che fotografa l’economia regionale: le grandi imprese rappresentano solo 1,1% del campione selezionato ma determinano quasi il 47% della produ-zione totale e sono le uniche che re-gistrano un risultato netto complessivo con il segno positivo.

Economia: lieve ripresa in Umbria dopo mesi di lunga crisiL’indagine Unioncamere conferma i dati scaturiti dall’aggiornamento congiunturale per il 2013 curato dalla Banca d’Italia sull’economia che ha sottolineato i flebili segnali di ripresa rilevati a partire dai mesi estivi

Il professor Sergio Sacchi

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Economia e Finanza

Il professor Sergio Sacchi - Dipar-timento di Economia, Finanza e Statistica della Università di Perugia, ha commentato i dati scaturiti dall’in-dagine ed ha suggerito – come si leggerà di seguito – che vanno rimossi gli ostacoli che rendono difficile il fare impresa.

di Sergio Sacchi

Lo si aspettava, ma si sperava non venisse confermato e uscisse un poco meglio: un trimestre, il terzo del 2013, che è da archiviare senza molti com-plimenti come molti altri anche se, aritmeticamente parlando, registra un leggero progresso nel senso che si at-tenuano i valori negativi di numerosi indicatori. Insomma: un trimestre a cui mancherebbe qualche esplicito segno positivo in più per essere considerato meno deludente del previsto. Il trimestre si chiude dunque con un saldo in rosso già messo in conto nel precedente trimestre e tuttavia, è que-sta l’unica novità, di peso minore ri-spetto a quanto preventivato. Negativo, in definitiva, ma piuttosto contenuto. Poteva essere una legnata e invece si è trattato solo di un ceffone. L’ennesimo, e per questo più faticoso da tollerare, ma pur sempre un ceffone.Nel frattempo continuano ad affac-ciarsi qua e là, nei settori e nei territori, sintomi di raddrizzamento e consolida-mento. Sintomi ai quali si guarda tre-pidanti confidando che siano la punta d’iceberg di un processo più esteso e massiccio e tale da autorizzare a parla-re davvero di ripresa dell’economia.“Cominciamo a cogliere nelle nostre imprese le prime avvisaglie di una in-versione di tendenza” ha commentato il presidente di Unioncamere, Ferruc-cio Dardanello, presentando i risultati generali dell’indagine congiunturale tra le imprese italiane dell’industria manifatturiera, del commercio e dei servizi. “Nel terzo trimestre” ha aggiunto Dar-danello “la manifattura del Nord Ovest del Paese ha finalmente messo a segno

piccoli incrementi sul fronte della pro-duzione, le esportazioni hanno conti-nuato a salire e, per la fine dell’anno, l’industria alimentare prevede una risalita anche degli ordinativi nazio-nali mentre le vendite commerciali dell’area nord-occidentale sono attese in positivo. Se i provvedimenti ora in discussione riusciranno a infondere un po’ di fiducia nelle famiglie, può anche succedere che questo Natale, sebbene sicuramente ancora oculato, non sia all’insegna dell’austerity come il pre-cedente”. Per l’Umbria, tuttavia, il quadro con-giunturale continua ad essere caratte-rizzato da maggiore incertezza sia sul versante dell’industria sia per quanto riguarda il terziario e, in particolare, il comparto del commercio. Per quanto riguarda il comparto manifatturiero i segnali che provengono dalle imprese confermano il quadro di sostanzia-le stabilità, ma al di sotto della linea minima di galleggiamento e dunque ancora con segno negativo. Inoltre, se si guarda ai livelli di produzione e li si confronta con quelli del trimestre precedente si osserva addirittura un arretramento. Per di più resta ancora sostanzialmente minoritaria la quota di imprese industriali che si attendono un generale miglioramento congiun-turale nel corso del quarto trimestre. In parallelo scorrono le indicazioni sul fatturato (e difficilmente potrebbero

discostarsi in misura sensibile stante la sostanziale stabilità dei prezzi dei pro-dotti dell’industria di trasformazione). Per quanto riguarda il profilo dei di-versi settori industriali, fermo restando che questa fase di inversione relativa al rallentamento è assai pervasiva, spic-cano alcune peculiarità. Si tratta ov-viamente di una serie di accentuazioni delle dinamiche generali le quali, tut-tavia, possono rivestire un certo inte-resse. Così è per l’intensità dei segnali

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Economia e Finanza

negativi che provengono dal comparto della “chimica e materie plastiche” e da quello della “meccanica e mezzi di tra-sporto”. Insieme a questi è il comparto delle industrie “elettriche ed elettroni-che” al quale viene ascritta una battuta d’arresto anche sul fronte delle vendite all’estero.Le luci e le ombre evidenziate per il complesso delle imprese manifatturiere valgono, più o meno in pari misura, per tutti gli altri comparti: con minor sod-disfazione per quello “alimentare” e per quello del “tessile, abbigliamento e cal-zature” e con una maggiore radicaliz-zazione tra prestazioni insoddisfacenti sul mercato interno e incoraggianti risultati sui mercati esteri per quanto riguarda il comparto delle “industrie del legno e del mobile”. Per parte loro anche i segnali raccolti in seno alle imprese commerciali confermano la prosecuzione della fase regressiva: in attenuazione da alcuni trimestri ma, all’atto pratico, ancora caratterizzata da una generalità di segni negativi. E così come per le imprese industriali, tra le quali le imprese più grandi mostra-no di reggere meglio alla lunga deriva recessiva, tra le imprese commerciali le strutture più grandi esprimono una dinamica migliore di quella che con-traddistingue le più minute imprese al dettaglio.Un profilo a sé lo manifestano le im-prese di medie dimensioni. Nel com-

plesso queste imprese confidano in un aumento del fatturato e della produ-zione già a partire da quest’anno, con-tinuano ad essere la punta di diamante delle nostre esportazioni e, dopo il ral-lentamento registrato in questi ultimi anni, prevedono di aumentare il pro-prio personale sia in Italia, sia, soprat-tutto, all’estero. Sono questi appena richiamati i prin-cipali elementi emersi dall’Indagine annuale sulle medie imprese industria-li italiane, realizzata da Mediobanca e Unioncamere presentata a Roma lo scorso 7 novembre. In effetti, la pro-pensione all’export delle medie impre-se è rimasta molto elevata, tanto che la quota di aziende esportatrici ha sfiorato il 90% nel 2012, con un’incidenza delle vendite all’estero pari al 51% del fat-turato complessivo. Per l’anno in corso si conferma l’apporto determinante che le vendite all’estero potranno for-nire ai risultati aziendali (gli ordinativi esteri saranno in crescita per il 49,9% delle imprese), mentre l’andamento del mercato interno sarà più debole (solo il 13,6% si attende un rialzo rispetto al 2012, contro il 31% di quante che ne prevedono una flessione). Sul fronte occupazionale, d’altra parte, un nucleo rilevante di medie imprese (circa un quinto) segnala un amplia-mento della forza lavoro tra il 2012 e il 2013; ancora superiore sarà poi quest’anno l’allargamento della base

occupazionale all’estero da parte di quelle medie imprese che hanno stabi-limenti produttivi al di fuori dei confi-ni nazionali (l’aumento avverrà in quasi la metà dei casi). Per quanto riguarda l’Umbria la tendenza nazionale appa-re confermata: il numero delle medie imprese appare ora in crescita (erano 58 nel 2010 e 60 nel 2011) così come il numero degli addetti e la quota di fatturato da esportazione, a conferma del fatto che a crescere sono comunque le imprese di una certa consistenza e con mercato sovranazionale. Ciò ap-pare tanto più interessante a fronte di una tendenza del numero totale delle imprese se non a cedere a restare stabi-le, con un andamento delle cessazioni che spicca rispetto alla dinamica delle iscrizioni.Come si osserva nel cruscotto statisti-co “il saldo cumulato dei primi nove mesi mostra una leggera prevalenza delle cessazioni e un andamento, ri-spetto allo stesso periodo dell’anno precedente, il 2012, caratterizzato da una diminuzione delle iscrizioni e un aumento delle cessazioni (in entrambi

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Economia e Finanza

i casi nell’ordine del 5%)”. Se poi si considerano le dinamiche dei processi di liquidazione e quelle rela-tive all’apertura di procedure fallimen-tari il livello delle preoccupazioni non può non salire. D’altra parte la stasi nella situazione occupazionale della popolazione in età lavorativa con un elevato volume di persone il cui reddi-to proviene dai sostegni di stabilizza-zione, la crescita della quota di giovani in difficoltà nell’accedere ad un lavoro e il persistere di un orientamento pru-dente delle imprese quando si tratta di prevedere nuovi inserimenti hanno un impatto negativo sul potere d’acquisto delle famiglie, sui livelli della doman-da di beni consumo e sui conseguenti orizzonti per i processi decisionali del-le stesse aziende.Per i giovani, in particolare, la situa-zione appare più problematica che per altre categorie. Anche nel fare impresa, viste le difficoltà a trovare impieghi alle dipendenze, gli ostacoli non mancano. E se è vero che un terzo delle imprese di nuova iscrizione appartengono alle nuove leve è anche vero che, di fatto, l’incremento dello stock è modesto, non va oltre il 3%. Il grosso di tale in-cremento è, questa volta, nel ternano. Per lo più si tratta di imprese commer-ciali. Analoghe caratteristiche vengono riscontrate per le imprese femminili e anche per quelle di soggetti stranieri i quali si orientano, ancora, anche verso il comparto delle costruzioni.Se si guarda alla qualità dei segnali è quella della natalità imprenditoriale giovanile (che peraltro riguarda giova-ni di entrambi i generi) la dimensione di cruciale interesse. Come ha sottolineato il presidente Dardanello, nel dare annuncio della nascita di oltre 100mila imprese co-stituite da giovani da inizio anno a settembre, sono i giovani quelli su cui occorre puntare “perché non si esce da nessuna crisi economica senza nuovi imprenditori. Ma soprattutto non se ne esce senza imprenditori nuovi”. Si tratta di continuare a sostenere la scommessa di una crescita capace di

coniugare quantità per dare sollievo alla disoccupazione e qualità per ga-rantire la propria sostenibilità e inter-cettare i fabbisogni emergenti del mer-cato. Ridisegnando così la geografia di un nuovo made in Italy fatto di creati-vità, tecnologia, rispetto dell’ambiente senza rinunciare all’innata capacità di creare bellezza e qualità. Non solo nel-la moda e nel design ma anche nelle tecnologie del caldo e del freddo, nella strumentazione per la navigazione ae-rea e spaziale. Si tratta di assecondare un cambiamen-to che non è di colore per assecondare le mode in vigore ma di sostanza: una via maestra alla green economy che fa “della bellezza un fattore produttivo de-terminante e della cultura, sposata alle nuove tecnologie, un incubatore d’im-presa” e in tal modo sostiene la rinasci-ta del nostro Paese. Tra l’altra è proprio questo il passaggio chiave che il Siste-ma camerale ha voluto inserire in un manifesto presentato insieme a Fonda-zione Symbola e Fondazione Edison, per portare l’Italia “Oltre la crisi” (www.unioncamere.gov.it/download/2946.html). Un manifesto che sta riscuo-tendo un consenso crescente da parte dei

principali attori del rilancio della nostra economia a livello sia na-zionale sia regionale. Manifesto di intenzioni che però, nell’attuale congiuntura, deve fare i conti con una congiuntura per nulla incoraggiante, dal momento che, in definitiva, anche per il terzo trime-stre 2013 l’analisi rileva un’economia regionale in difficoltà su più fronti: quello delle imprese, quello dell’ex-port, quello dei consumi, quello dell’occupazione. Con sfumature diverse, che qua e là si mettono in evidenza sia nel bene che nel male

ma che nell’insieme confermano una certa difficoltà nell’uscire dalla crisi.D’altra parte, andando alla radice dei problemi, non è fatto che sorprende: da un lato è vero che l’Umbria non può uscire dalla crisi se non ne esce il Paese intero, dall’altro la regione sembra fati-care di più di quelle che costituiscono il naturale ambito di comparazione: quelle del centro, in primo luogo, e quelle del centro-nord in una più am-pia prospettiva.In effetti, la stessa bozza di Documen-to annuale di Programmazione (Dap) presentata di recente alle parti sociali ricorda come “dopo un 2012 molto dif-ficile, più che per altre aree del Paese, il 2013 ... presenta ancora per il quin-to anno consecutivo una situazione di grande incertezza, ma con dei primi timidi segnali di ripresa: si attenua lentamente il trend negativo dell’eco-nomia regionale che dura da almeno quattro anni e che sembra aver toccato la sua fase più critica nel quarto trime-stre 2012”.Ma per dare gambe più robuste alla ripresa economica e

g u i -dare, come detto,

il cambiamento verso più promettenti dinamiche occorre fare tutto il possibile per facilita-re l’inserimento di nuove impre-se, l’ammodernamento culturale delle “sopravissute” e la fiducia di quelle che fin qui hanno fatto da presidio di resistenza agli im-patti della crisi. Proprio in questa direzione, come non smette di ricordare Unioncamere, c’è biso-gno di rimuovere tutti gli ostacoli che oggi rendono ancora difficile fare impresa in Italia. Dalla stretta creditizia al peso della burocrazia, dalla eccessiva pressione fiscale alla mancanza di una nuova po-litica industriale.

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Economia e Finanza

di D.C.

Dal Forum Federalberghi della provincia di Perugia, emerso un quadro preoccupante (il

settore è in forte sofferenza), della si-tuazione del turismo in Umbria che rappresentando il comparto centrale dell’economia regionale richiederebbe con assoluta urgenza di avere certezze e strategie di rilancio.Il Presidente provinciale di Federalber-ghi Vincenzo Bianconi ha detto che “l’interesse per l’Umbria c’è ma non si riesce a trasformarlo i prenotazioni”, richiamando per questo la responsabi-lità della Regione (presente l’assessore Fabrizio Bracco) e di Sviluppumbria (presente il direttore Mauro Agostini) alle quali viene imputato di non aver messo in campo atti e iniziative capa-ci di riattivare un meccanismo che si è inceppato, (facendo capire che gli epi-sodi isolati fino ad ora operati lasciano il tempo che trovano) in maniera da far crescere il tasso di utilizzo medio delle strutture ricettive, crollato al -30,4 per cento nel comparto alberghiero ed al -14,6 per cento nell’extra alberghiero, con una caduta, rispetto all’anno prece-

dente, pari – rispettivamente – al meno 6% ed al meno 5 per cento. Bianconi ha denunciato in questa li-nea la mancanza di integrazione e di ottimizzazione nel reperimento delle risorse, nella predisposizione del pro-dotto turistico, nella sua comunicazione e promo-commercializzazione; “se que-sto non si realizza si è destinati a rima-nere ai margini della ripresa”.Bianconi ha sottolineato le colpe e le responsabilità degli Enti competenti che – ha detto – non hanno mantenuto fede alla “eterna promessa” della pro-mozione integrata del turismo in Um-bria che dovrebbe essere stata già appli-cata utilizzando anche strumenti nuovi e importanti come la rete con i suoi social che - ormai si sa - influenzano la scelta del turista. Bianconi ha richia-mato ancora Regione e Sviluppumbria (l’ente che deve assorbire le competenze del vecchio APT) alle loro responsa-bilità perché – ha detto – la domanda può crescere solo con una seria politi-ca di promozione integrata, mettendo a sistema le risorse di comparti,come l’agricoltura e la cultura, che sono asso-lutamente trasversali al turismo.

Bianconi ha denunciato ancora la Re-gione per le “esitazioni e le incoerenze che risultano incompatibili con l’attuale scenario economico” e – ancora - per “l’assenza della promozione integrata nel DAP” ed anche per il “ritardo che ancora una volta si registra nella defini-zione del Piano di Promozione turistica annuale nonostante che questo – per legge- debba essere presentato entro il 31 ottobre”.Il presidente Bianconi ha poi lamentato che “a circa un anno dall’insediamento – previsto per legge – il comitato per la promozione turistica integrata non è stato ricomposto”, ed ha insistito de-nunciando che, dopo che le scelte ope-rative dell’APT sono passate alla Svi-luppumbria, la guida delle operazioni è stata poi affidata all’assessore regionale al turismo senza che questo abbia por-tato un miglioramento della situazione.Dal Forum è emersa la notizia della crescita delle strutture ricettive a fronte di una domanda immobile; tra il 2002 e il 2012 l’offerta ricettiva del settore alberghiero è infatti passata da 529 a 566 strutture e nell’extra alberghiero da 1.777 a 3.918.

Federalberghi: dure critiche alla Regione e a Sviluppumbria Turismo – L’Umbria è ben considerata sul mercato ma non si riesce a trasformarla in prenotazioni

Due momenti del Forum di Federalberghi della provincia di Perugia

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è il portale dell’informazione, della cultura umbra e delle opportuni-tà e si propone ai le� ori, alla colle� ività, per fare tu� o quello che in Umbria si sarebbe dovuto fare, ma non si è fa� o. Guardatevi intorno e diteci cosa vedete, magari ponetevi il problema su cosa stiamo creando Noi per Voi.

La professionalità non si inventa, si applica soltanto con consapevole e� erienza. Noi lo fac-ciamo. Seguite l’evoluzione del nostro portale che si rivolge a Voi Umbri e al mondo in una soluzione universale di le� ura, di o� erta di servizi, di serietà, di qualità, di scelte commerciali, a� raverso una � loso� a che è la nostra idea: e� cace, professionale, gratuito.

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Scuola e formazione

di P.L.

Dal prossimo anno scolastico in Umbria sarà attivato il nuo-vo indirizzo del Liceo Spor-

tivo che, come previsto dalla riforma dell’istruzione secondaria superiore, si inserisce nel percorso del Liceo Scien-tifico, prevedendo insegnamenti ed at-tività specifiche come “Diritto ed eco-nomia dello sport” e “Scienze motorie e sportive”, ampliando l’offerta formativa rivolta ai giovani. “Un percorso forma-tivo importante sia per coloro che mo-strano di aver talento dello sport sia per quanti pensino a un futuro nei settori di studio e lavoro legati alle professio-nalità del mondo nello sport. È aperto a tutti, anche ai ragazzi con disabilità, nel rispetto delle pari opportunità”. L’an-nuncio lo ha dato l’assessore allo Sport della Regione Umbria, Fabio Paparel-li, durante la presentazione dei Licei sportivi che saranno attivati nell’anno 2014/2015 in Umbria alla quale hanno preso parte dirigenti dell’Ufficio Scola-stico Regionale dell’Umbria (“Usr”) e i presidenti del Coni (Comitato olim-

pico nazionale italiano) Umbria e del Cip (Comitato Italiano Paralimpico) Umbria.Quali sedi di attivazione del nuovo indirizzo a partire dal prossimo anno, sono stati individuati l’Istituto d’Istru-zione Superiore “Gandhi” di Narni ed il Liceo Scientifico “G. Marconi” di Foligno. “Uno per provincia, come prevede il regolamento di organizzazione dei percorsi ad indirizzo sportivo, che ri-guarderà intanto un’unica classe prima”, ha detto Sabrina Boarelli, ispettrice dell’Ufficio Scola-stico Regionale dell’Um-bria, spiegando come “la scelta sia stata motivata dalla richiesta da parte dell’istituzione scolastica, dalle esigenze del territorio, potenziando l’offerta formativa anche in contesti fuori dai capoluo-ghi di provincia”.Il Liceo “Marconi” di Foligno ha già avviato la sperimentazione nel corso di quest’ anno scolastico. “Un profilo di studio di cui si sentiva il bisogno –

ha detto la dirigente scolastica, Maria Paola Sebastiani – In tre mesi di atti-vità, dall’inizio delle lezioni a oggi, ab-biamo potuto riscontrare che si tratta di un percorso positivo e abbiamo at-tivato collaborazioni con soggetti del territorio”. Se all’attivazione del nuo-vo indirizzo nei due Istituti si è giunti attraverso un “lavoro importante – ha ricordato la professoressa Boarelli - svolto insieme dalla Regione, con gli assessorati all’Istruzione e allo Sport, dall’Ufficio scolastico, con i coordina-tori Caterina Piernera, per Peru-gia, e Mauro Esposito, per Ter-ni, dai Comitati regionali del Coni e del Comitato Paralimpico che hanno creato le condizioni per l’avvio e consentito alla cultura sportiva di attec-chire, risalendo dagli ultimi ranghi”.

Dal prossimo anno scolastico partono in Umbria i licei sportiviQuali sedi di attivazione del nuovo indirizzo a partire dal prossimo anno, sono stati individuati l’Istituto d’Istruzione Superiore “Gandhi” di Narni ed il Liceo Scientifico “G. Marconi” di Foligno. Uno per provincia

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Cronaca umbra

di Nicola Maria Aloia

Vale la pena battersi per una Città Come la Nostra! E’in-negabile come una città dalle

tradizioni pluri-secolari in cui testi-monianze e stratificazioni si fondono e così importante già ai tempi del Duca di Urbino, che fornisce il simbolo em-blema della nostra Regione ,possa oggi purtroppo essere relegata dalla Politica e dalla Burocrazia a “Provincia sperdu-ta dell’Impero” invece che patrimonio della Storia. Lungi da noi l’atteggiamento vittimi-stico che per troppi anni ha penalizzato la nostra città e tutti gli eugubini ,ma certo non possiamo ancora permetterci di rimanere derelitti perennemente in una atavica condizione di isolamento, spesso subita, a volte anche cercata.

Saprà Gubbio valorizzare al meglio in maniera lungimirante, brillantemente, il suo immenso giacimento cultura-le rendendolo finalmente patrimonio dell’Umanità? Come riusciremo ab-barbicati con orgoglio come siamo alle nostre feste e al nostro folklore ad aprirci al mondo e al suo continuo am-modernarsi e divenire ? Tutte domande che potrebbero diven-tare fattori critici di successo e oppor-tunità idonee a superare la tremenda crisi d’identità e del nostro modello pesante di sviluppo che, nostro mal-grado, ha impattato violentemente con la globalizzazione e la recessione economica condizioni che ci hanno

ancora di più chiusi nella nostra invo-luzione. Turismo, risorse immateriali , innovazione rappresentano insieme al nostro territorio, alle sue bellezze pa-esaggistiche storico-artistiche e ai suoi prodotti tipici , ai suoi tesori quel valo-re aggiunto unico e peculiare in grado di traguardare anche le sfide più im-pegnative. La città a peculiare ed alta vocazione turistica con un patrimonio architetto-nico unico dove si mescolano storia,arte, natura incontaminata,cultura,folklore e profonda spiritualità. Certamente tendenze radicali estremiste e anti-storiche che non hanno fornito buona prova vanno abbandonate e tralasciate

Gubbio: la città merita maggiore considerazione Per la Città dei Ceri occorre chiarezza sul piano programmatico e progettuale rifuggendo dalle tentazioni agli inciuci e alle larghe intese che non rappresentano né il bene del nostro Paese né tantomeno la conquista della nostra città

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Cronaca umbra

voltando decisamente pagina verso un riformismo pragmatico che coniughi buone idee e buone prassi, esperienza e capacità, trasparenza con la legalità per rimetterci in corsa verso uno svi-

luppo inclusivo e integrativo anche dal punto di vista sociale. Chiarezza sul piano programmatico e progettuale ri-fuggendo dalle tentazioni agli inciuci e alle larghe intese che non rappresenta-no né il bene del nostro paese né tanto-meno la conquista della nostra città. Il permanere di vincoli ed ostaco-li che per alcuni producono rendite di posizione per tutti gli altri hanno decretato un appesantimento che ha senza alcun dubbio depresso le energie vitali e giovani della nostra comunità ora è il tempo di riportarle alla massi-

ma espansione restituendogli orgoglio e dignità e motivazioni per emerge-re. Alcuni esempi si sono registrati nell’eno-gastronomia settore da sem-pre di rilievo e di punta dell’economia

cittadina che deve divenire trainante grazie alle nuove iniziative ed attività. La Consacrazione di una nuova clas-se dirigente avverrà se tutti insieme sapremo recuperare quello spirito ci-vico che in frangenti delicati e critici contribuisce alla solidarietà e al mutuo soccorso coniugando meriti ed equità ai bisogni e alle istanze dei più deboli. Ce la faremo insieme a patto di soste-nerci ed alimentare la nostra speranza con scelte irreprensibili sul piano dei valori e della correttezza dei compor-tamenti da uomini liberi volti a costru-ire in armonia ed in sinergia ma a testa alta e con la schiena diritta. La Salute come anche la corretta in-

formazione rappresenta un Diritto per tutti i Cittadini che pagando le tasse meritano risposte e servizi efficienti ed efficaci. L’ Anziano, il malato cronico ,le persone diversamente abili, gli svan-

taggiati da un lato,e dall’altro i bambi-ni, le donne, le madri, i consumatori, i dissoccupati prioritariamente meri-tano tutte le nostre attenzioni ecco si allora che la Politica tornerà sulla terra ad occuparsi delle sfide quotidiane e delle battaglie che non fanno rumore o notizia ma sono il sale del nostro asso-ciarsi e vivere civile. Spero che non sia-no le prossime consultazioni utili solo ad eleggere le nostre rappresentanze Al comune, in Provincia, in Europa, a Roma, in Regione ma costituiscano nuovo banco di prova della nostra ma-turità e consapevolezza perché come diceva Einaudi la Democrazia è cono-scere per deliberare.

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Cronaca umbra

di Alberto Laganà

Parlare di emergenza droga in Umbria è diventato ormai un luogo comune, se ne parla da

tanti anni ma non è stato trovato al-cun rimedio efficace, semmai ci si è fatta l’abitudine di considerare la no-stra regione, un tempo il ‘cuore verde d’Italia’, il ‘cuore bianco’ per la polve-re che l’imbianca in ogni suo angolo, coinvolgendo tutti gli strati sociali. La crisi economica ha acuito il problema ed ora il corriere che rifornisce il mer-cato locale può essere uno studente, un operaio come un impiegato od un nor-male turista tanto che è quasi impossi-bile individuarlo. Dagli ovuli ingeriti, ai giocattoli imbottiti di stupefacente che circolano indisturbati.Le forze dell’ordine fanno quello che possono: sotto organico e con pochi mezzi a disposizione, concentrano nel fine settimana i loro principali sforzi e nei loro controlli finiscono per fermare centinaia di tossicodipendenti ma le fila del traffico sono difficili da recide-re. E’ come fermare un fiume in piena e individuato un filone d’indagine subi-to se ne aprono tanti altri, come in un puzzle che non lascia vedere il disegno finale.E le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti. L’Umbria è la prima regione in Italia per decessi da overdose, tan-to che nel 2012 il tasso di mortalità è stato pari a 4 decessi ogni 100mila abi-tanti, seguita da Marche e Sardegna. A confermare il triste primato della regione è la Relazione al Parlamento del 2013 sull’uso di sostanze stupefa-

centi e tossicodipendenze in Italia ela-borata dal dipartimento delle Politiche Antidroga. Da questo documento si evince che la nostra regione risulta es-sere il territorio più colpito anche per quanto riguarda il tasso di mortalità nei maschi,con 7 decessi ogni 100mila residenti, quasi il doppio di chi ci segue su questa triste strada.Foligno, posta al centro del territorio umbro e importante crocevia ferro-viario, è uno degli snodi più impor-

tanti perchè sempre più spacciatori preferiscono viaggiare anonimamente in treno per mischiarsi nella folla dei pendolari. Ogni anno in città e dintor-ni si contano dai quattro ai sei decessi, il che vuol dire che siamo sopra anche alla triste media delle città vicine aven-do solo 60mila abitanti. Ad uccidere è soprattutto l’eroina seguita dalla cocai-na e l’età media dei soggetti morti, a seguito di overdose, è di 37 anni. Ad essere assistiti dal Servizio Territoria-

Foligno sotto assedio della droga fanno paura gli stupefacenti sinteticiI luoghi dello spaccio e del consumo. I corrieri preferiscono viaggiare in treno. Le droghe che sono più usate e che uccidono

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Cronaca umbra

le della Asl di Foligno sono tra i 3 ed i 400 soggetti, con un aumento da un anno all’altro di oltre il dieci per cento. Un quarto dei casi riguarda stranieri o persone provenienti da altre regioni e città.A queste aride cifre vanno aggiunti i casi di overdose, una ventina l’anno almeno, risolti fortunatamente qua-si sempre dal personale sanitario del pronto soccorso dell’ospedale “San Giovanni Battista” con professionalità e tempestività, altrimenti dovremmo parlare di una vera e propria strage. La crisi economica, come dicevamo, ha acuito il problema, perchè anche le varie sostanze stupefacenti sono di-ventate più a buon mercato e dove non bastano cocaina ed eroina sopperisco-no le nuove e multiformi droghe chi-miche vendute a prezzi stracciati e che causano danni irreparabili al cervello. Così, mentre nel nord Italia i morti per droga sono in diminuzione, nelle regioni centrali c’è ancora un trend in crescita. Nel 2013 si riscontra una tendenza all’aumento del consumo di cannabis, mentre la cocaina, dopo una costante contrazione della prevalenza di con-sumatori sino al 2012, resta ora stabile così come accade per l’eroina. Ma come dicevamo è esploso il mercato delle nuove droghe sintetiche che riescono a raggiungere anche i più giovani perchè diffuse soprattutto tramite internet. Ci sono oltre 280 nuove molecole come i

Come accennavamo prima il panora-ma delle nuove sostanze è in conti-nua crescita ed evoluzione e proprio di recente è stato lanciato l’allarme del Ministero della Sanità con un ‘si-stema nazionale di allerta precoce’ ed ha indicato quali sono le pillole, erbe o liquidi per lo ‘sballo’ e ne indichia-mo alcune con gli effetti: Cannabis sintetica che dà panico e ansia; para-noia; difficoltà respiratorie; sudora-zione; dolore toracico; allucinazioni; agitazione. ** Catinoni sintetici (es. Metilone, Sali da bagno/Ivory Wave/Mefedro-ne/MCAT, MDPV/MDPK/MTV, Flefedrone e il Nafirone): agitazione; psicosi gravi; tachicardia; iperten-sione; convulsioni; danni al Sistema Nervoso Centrale; danni alle vie respiratorie superiori e bronchiali; danni al sistema cardiovascolare; de-cesso. ** Fenetilamine (es. PMMA, 2C Series, D-Series): agitazione; tachi-cardia; midriasi; allucinazioni gravi ischemie; convulsioni; insufficienza epatica e renale; ipertermia; decesso. ** Piperazine (es. BZP, TFMPP,

MBZP): convulsioni tossiche; acido-si respiratoria ipertermia rabdomio-lisi; insufficienza renale; convulsioni; decesso. ** Fenciclidina (PCP): gamma di anomalie neurologiche; alterazione della coscienza (da lieve torpore fino al coma); disturbi psichiatrici; com-portamenti violenti. ** Triptamine: irrequietezza; agita-zione; dolori gastro - intestinali; ten-sione muscolare; rabdomiolisi. ** Khat: deficit dell’attenzione; eu-foria; ipertermia; anoressia; aumento

LE NUOVE SOSTANZE DA ‘SBALLO’

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Cronaca umbra

cannabinoidi sintetici, catinoni, fene-tilamine, piperazine e metossietamine alla portata di tutti, basta un clic sul computer ed in 24 ore viene effettuata la consegna con la normale corrispon-denza ed in questi casi è ancora più difficile porvi un argine.I luoghi deputati al consumo delle varie droghe sono soprattutto i bagni pub-blici, sia quello situato in pieno centro, nei pressi di piazza della Repubblica, ma ancor più al parco dei Canapè, dove non è servito a molto aumentare la vigilanza, la recinzione e la chiusura notturna. Quando l’addetta alle pulizie si reca a svolgere il proprio mestiere si trova di fronte a decine personaggi del sottobosco cittadino ed altrettante si-ringhe sporche di sangue che testimo-niano il loro uso improprio.“La sera, quando vado a chiudere i ba-gni - ci ha riferito la donna incaricata di questo ingrato compito - sono ter-rorizzata perchè non è difficile incro-ciare persone poco raccomandabili che minacciano me e quanti vi si recano e diverse volte ho dovuto chiamare i vi-

della frequenza respiratoria ;tachi-cardia; aumento della pressione san-guigna. ** Kratom: effetto stimolante (a bas-se dosi); effetti sedativo-narcotico (a alte dosi); decesso. ** Ketamina: tachicardia; dolore ad-dominale; vertigine; danni alla vesci-ca; ipertensione; edema polmonare; compromissione dello stato di co-scienza e del ricordo; babdomiolisi. ** Salvia Divinorum: psicosi duratu-re negli individui vulnerabiliE ancora COBRET: è polvere di eroina scaldata su di una stagnola e, attenzione, non più iniettata ma snif-fata. In Italia cominciò a diffondersi all’inizio del 1997 fra i ragazzi che consumavano ecstasy. Prendevano il Cobret alla fine della notte per cal-marsi.ECSTASY, o EVA o LOVE DRUG: le chiamano “empatogeni”. Si tratta di circa 200 sostanze che, assunte, hanno la capacità di “facilitare” la co-municazione (empatia) con gli altri. Non a caso vanno alla grande nelle discoteche e nelle feste rave. Danno la possibilità di ballare per ore senza

fermarsi. Un uso intenso danneggia in modo irreversibile le cellule del si-stema nervoso centrale. Le sostanze usate per “tagliarle” e renderle utiliz-zabili possono provocare danni anco-ra più gravi, fino alla morte.YABA: è una polvere che arriva dal Sud-Est asiatico e comincia ad esten-dersi a macchia d’olio anche nelle di-scoteche europee. In realtà la vecchia Europa ne era già a conoscenza: fu sviluppata infatti nei laboratori nazi-sti, per ordine di Hitler, che pretende-va uno stimolante capace di far stare sveglie per giorni interi le sue truppe. Può causare infarto acuto.SHABU: conosciuti anche come “diamantini colorati” per via della loro conformazione cristallina. Si tratta di anfetamine (derivati sintetici della cocaina) fumate nelle feste rave per provocare un’eccitazione di mag-giore durata rispetto all’ecstasy. Oltre a disturbi di ordine psichiatrico, può causare infarto.POPPER: il nome scientifico è “ni-trito d’anile”. E’ venduto in forma di fialette che, spezzate e passate di mano permettono di inalare il con-

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Cronaca umbra

gili urbani o i carabinieri per scortarmi. E’ una sorta di zona off limits ed ogni anno che passa la situazione peggio-ra. Comandano loro ed ho assistito a violenze su anziani per estorcere loro qualche soldo per bucarsi. Tra l’altro anche chi effettua il servizio di bonifica

dalle siringhe usa molta circospezione perchè c’è rischio di contrarre malattie letali.”Le autorità cittadine potrebbero istal-lare delle telecamere per impedire simili episodi, ma questo sembra un problema secondario rispetto a tanti altri che vive Foligno in questi anni con bilanci comunali che traballano e in cassa non c’è un soldo.Ma ancora più importante è la preven-zione nei confronti delle nuove gene-razioni ed un gran lavoro deve essere fatto dalla scuole ma che a loro volta non hanno soldi mentrre il persona-le ridotto all’osso ed è sottopagato. Sì perchè quello che fa più paura ai fo-lignati è la facilità con cui è possibile procurarsi le nuove sostanze stupefa-centi e la curiosità dei giovani a fare nuove esperienze. Il personale medico è in allarme per l’aumento di casi di ra-gazzi che si recano al pronto soccorso e sono sotto gli effetti di stupefacenti. In questo periodo natalizio c’è il rischio di un picco di ricoveri perchè molto spesso le varie pasticche e prodotti da sballo si consumano durante le feste tra amici.

tenuto. I popper hanno il potere di mandare su di giri in pochissimi istanti. Attenzione al possibile prezzo da pagare: dall’ipertensione all’ictus celebrale.SPECIAL K o KETAMINA: è un liquido che veniva usato dai veteri-nari come anestetico. Si è diffuso nei rave parties dove, una volta scaldato è sniffato sotto forma di polvere. Pro-voca allucinazioni intense, con diffi-coltà a camminare e cecità tempora-nea. Si tratta di una sostanza molto più tossica dell’eroina.SPEED: è una miscela di anfetamina e cocaina. Dall’inglese speed, veloce, perché è una droga molto potente e dalle conseguenze immediate. Pro-voca un’intensa eccitazione che dura per ore. I disturbi che provoca passa-no dall’aritmia cardiaca, agli attacchi

epilettici fino ad arrivare a stati para-noici acuti.SUPERPILL: uno degli ultimi ar-rivi nel supermercato delle droghe sintetiche. E’ un miscuglio di ecstasy e Viagra, quasi sempre “potenziato” dall’assunzione di bevande ad alto contenuto alcoolico. E’ facile capi-re a cosa serva: l’ecstasy spazza via qualsiasi tipo di inibizione, dando la sensazione di maggiore forza fisica e audacia nelle avances, aiutato in que-sto da Viagra! Attenzione ai pericoli: mentre l’ecstasy aumenta la pressione arteriosa, il Viagra è un vaso dilata-tore. Risultato: scompensi cardiaci, pressione e febbre alle stelle.Quindi massima attenzione da par-te di genitori ed educatori quando si notano comportamenti fuori dal normale.

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Cronaca umbra

di Alberto Laganà

Anno orribile il 2013 per Spo-leto ma quello che sta per ar-rivare si prospetta ancora peg-

giore di quello attuale, a cominciare dal commissariamento del Comune quasi alle porte. Poi la vicenda intricata, co-munque negativa per il futuro della città, della Banca Popolare di Spoleto, per troppo tempo valido bacino per l’occupazione locale, come pure sono incerte le sorti della Vus, principale azienda municipalizzata spremuta dai comuni soci e sotto capitalizzata.Iniziamo a parlare dal principe dei problemi; il bilancio comunale che non quadra, anzi ha una voragine, senza che ci siano le risorse per rimetterlo sui bi-nari giusti. Scoperto il buco di bilancio, la maggioranza ha cercato di correre ai ripari ma dal ponte di comando si stanno defilando quasi tutti i politici, compresi gli stessi che hanno provoca-to il disastro, perchè bisognerebbe im-porre durissimi sacrifici ai cittadini: tra il 20 ed il 22 dicembre è fissata la data limite per l’approvazione ma ormai è quasi un conto alla rovescia in attesa del commissario.Ad esprimersi favorevolmente alla nuova bozza di bilancio è stata solo la capogruppo del Pd Daniela Tosti, con il Psi che si è tirato da parte mentre voti contrari sono arrivati da Gianmar-co Profili (gruppo misto) e Antonio Cappelletti (Rinnovamento), Asten-sione di Maurizio Hanke e Aliero Do-minici. Contrari gli altri. Le ipotesi di nuovo bilancio: si devono trovare una decina di milioni di euro suddivisi in parti uguali tra tagli ed alienazioni. Partiamo dai tagli: agli spoletini toc-

cherà contribuire con una sforbiciata di quattro milioni in una situazione economica e sociale drammatica come quella attuale, a partire dai servizi so-ciali, la cultura, la scuola e tante altre voci che dovrebbero far parte di un programma di rilancio reale. E poi la voce delle alienazioni di immobili che dovrebbero fruttare 4,7 milioni... Pura utopia, secondo le opposizioni, con la crisi immobiliare in atto chi è che dovrebbe comprare? Basta guarda-re cosa accaduto nel recente passato e ci si accorge ad esempio che da anni l’azienda agricola “San Felice” di Gia-no dell’Umbria è in vendita ma nessu-no la compra!Sulla Banca Popolare di Spoleto si sono scritti fiumi di inchiostro e l’at-tuale commissariamento da parte della Banca d’Italia, comunque andrà a fi-nire la vendita dell’istituto di credito, ha tolto alla città un patrimonio ed un presidio locale. C’è stata una vera e propria guerra per bande, senza esclusione di colpi, tra due gruppi di spoletini, una battaglia che ha visto perdere la città ed i suoi abitanti. Ora la guida di un importante asset economico, che per tanti anni ha costituito un grande serbatoio occupa-zionale, verrà presa da altri e non dagli spoletini. I nuovi soci, anche se sarà la cordata umbra a prevalere, sposterà inevitabilmente a Perugia il vero cen-tro decisionale e nella peggiore delle ipotesi finirà in Lombardia. Come dire che tutte le disgrazie di Spoleto sono provocate dalla classe dirigente, inca-pace di avere una strategia vincente e soprattutto incapace di lavorare insie-me e per il bene comune.Sulle vicende della Valle Umbra Ser-

Spoleto un 2013 da dimenticare con il commissario alle portePer il 2014 le prospettive non sono buone, per i tanti problemi irrisolti. In Comune il Commissario è alle porte, il centro decisionale della BpS passerà altrove, Scuola di Polizia e “questione” GdF sembrano dover finire sotto la mannaia dei tagli

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Cronaca umbra

vizi, principale partecipata gestita insieme agli altri comuni dell’aerea vasta, si addensano enormi nubi nere soprattutto per due motivi principali: mancanza di un piano industriale cre-dibile e crisi finanziaria dovuta ad una bassa capitalizzazione. Non poteva es-sere diversamente dal momento che ai vertici vi sono quasi tutti politici che hanno usato l’azienda per accaparrar-si voti e drenare soldi. Ora non si sa più se deve essere venduta, in tutto o in parte ai privati o se si pensa ad un piano di rilancio. In tutto questo bai-lamme nessuno sa quali sono le pro-spettive economico occupazionali per i suoi numerosi dipendenti, il cui futuro appare pieno di interrogativi a cui è in-dispensabile dare risposte immediate, convincenti e decisive, ma che non po-tranno essere gli attuali politici a darle visto come l’hanno ridotta. Da parte dei Comuni proprietari, come dicevamo, si sta navigando a vista, pre-occupati solo di incassare gli utili per far quadrare i propri bilanci e non reinvestendo niente; parecchi poi non hanno neppure pagato le proprie quo-te, in primis proprio Spoleto che deve alla vicina Foligno un bel po’ di soldi.

Dall’opposizione si chiede di chiarire “in modo trasparente la vicenda delle accise, indipendentemente dalla resti-tuzione del 60% trattenuto. Va capito come sono stati investiti circa 5 milioni di euro, soldi che, giova ricordare, era-no dei cittadini terremotati e non della ASM poi VUS SpA.”.

Altre incertezze ci sono sul Tribunale per l’alzata di scudi di molti Comuni che dovrebbero far parte del manda-mento disegnato dal governo perchè gli avvocati interessati preferiscono gravitare su Perugia; e sembra proprio che nel capoluogo in molti appoggiano questa soluzione. Quindi, da quella che sembrava una buona opportunità, non si sa se ci sarà il risultato sperato. Per conseguenza neppure il personale è stato adeguato ai nuovi compiti.Altro punto dolente è la Scuola di Po-lizia e “questione” Guardia di Finan-

za che sembrano dover finire sotto la mannaia dei tagli approntati dal go-verno e che alla fine ricadono sui vari territori. Il rischio di una tabula rasa sul fronte forze dell’ordine ed anche della Scuola in particolare, rischia di mettere in ginocchio una città che si sente trascurata e danneggiata su tan-ti fronti, anche per una buona dose di masochismo. Aleggia poi nell’aria un altro problema che sicuramente si affaccerà il prossi-mo anno: la destinazione dei rifiuti del comprensorio dal momento che non vi sono discariche in zona, la raccolta dif-ferenziata dei rifiuti è tra le più basse in ambito regionale ed inoltre non sarà neppure possibile ricorrere allo smalti-mento di combustibili solidi secondari presso i cementifici. Insomma dopo un anno orribile non c’è da aspettarsi un granchè dal 2014Perchè tutti i problemi sono rimasti insoluti anche per un tessuto economi-co sempre più fragile ed a rischio.

Incertezze sul Tribunale ci sono per l’alzata di scudi

di molti comuni

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Cronaca umbra

di Mario Spada

La seconda città dell’Umbria, il distretto industriale maggiore della regione al quale si deve

il sessanta per cento del pil regionale, è malata. Chi ci vive anche per pochi giorni percepisce che Terni è ad un bi-vio, tra il declino definitivo e la possi-bilità di ripresa. Ma i primi a non cre-derci sembrano i ternani stessi o alme-no la maggioranza di quanti abbiamo incontrato. Un buon conoscitore della storia e dell’humus di questa città ci ha detto: “Sembra che la città abbia perso ogni slancio, ma non è vero; piuttosto una classe dirigente inadeguata ha dif-fuso con la sua inettitudine, un atteg-giamento di rassegnato fatalismo, che si traduce in sfiducia. Ma se guardate bene scoprirete le grandi energie che ci sono dietro l’apparente decaden-za”. In effetti i motivi per guardare in avanti al futuro di Terni con fiducia sembrano pochi! La città è poco pu-lita e in molte zone dello stesso centro cittadino si nota abbandono e degrado. Le strade dell’immediata periferia mo-strano incuria e spesso sono dissestate. Il comparto del commercio è in gra-vissima sofferenza: tanti esercizi stori-ci legati agli ultimi 50, 60 anni della città hanno chiuso le saracinesche; non si contano i cartelli “affittasi” nelle vie

centrali, un tempo vivaci per passeg-gio e shopping. I dati della Camera di Commercio rivelano che c’è un certo turn-over, ma a fronte di esercizi gran-di, storici, con numerosi addetti, sor-gono piccole attività spesso individuali. Polemicamente un noto negoziante ci ha detto: “Le uniche attività a fiorire sono i compro-oro, le sale-giochi e gli ortofrutta a 1 euro, gestiti da cingalesi, ma in realtà investimenti dei casale-si!”. Le associazioni dei commercian-ti lamentano gli ostacoli frapposti da una amministrazione comunale che sembra interessata solo a blindare il centro-città, che rischia di tramutar-si in dormitorio. Infatti le uniche vie ancora vivaci sono quelle della movida ternana, dette il “triangolo delle be-vute”, ma sottoposte alle rimostranze dei residenti, ai controlli ed ispezioni della municipale, che però si limita a rendere la vita difficile agli esercenti e non sanziona i comportamenti degli avventori, al punto che spesso la mat-

tina della domenica sembra di trovarsi davanti a scene da day after. Bottiglie e ogni sorta di residui coprono le strade,i marciapiedi e le aiuole. D’altra parte se chiedete in giro, scoprite che il ternano medio teme per la sicurezza, oltre che

Terni, città al bivio tra declino definitivo e possibilità di ripresaMa Terni non è senza speranza perché i ternani hanno risorse oggettive e soggettive. Il tessuto industriale è ancora molto vivo ed è incoraggiante la visita alle aziende della zona industriale tra Maratta e Sabbioni

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Cronaca umbra

per la perdita del lavoro. I furti nelle abitazioni hanno avuto una crescita esponenziale, non mancano vanda-lismi e baby-gang. Ha un bel dire il Sindaco che si è lontani dai livelli di

Perugia! I ternani non si sentono affat-to consolati da certi paragoni! Quanto all’industria le vicissitudini dell’Accia-ieria hanno fatto temere il peggio, per non parlare della crisi senza fine del comparto chimico! L’edilizia si è fer-

mata. Le aziende municipalizzate vi-vono una vita stentata, come l’Azienda Farmaceutica, oppure si dibattono tra iniziative di rilancio e penosa crisi di liquidità, come l’Azienda Multiservizi, che sconta scelte scellerate del Comune nell’ultimo quindicennio. Le professio-ni languono tra la scarsezza di lavoro

e il torchio fiscale. La cultura presenta molte iniziative frutto dell’iniziativa di tante associazioni e dei finanziamenti della Fondazione CARIT; ma i luoghi simbolo della cultura o sono abbando-nati, come il teatro Verdi, o sono cit-tadelle gestite da élites autoreferenziali, come il KAOS. E l’elenco potrebbe continuare... Dunque Terni è senza speranza? Non è così. I ternani hanno risorse oggettive e soggettive. Il tessu-to industriale è ancora molto vivo ed è un’esperienza incoraggiante visitare le varie aziende della zona industriale tra Maratta e Sabbioni: le più disparate produzioni, piccoli e medi imprendito-ri che sfornano brevetti, si mettono in gioco, diversificano, esportano all’este-ro. Scorrere l’elenco degli associati della Confartigianato dà la percezione di una vitalità tuttaltro che sopita. Non è un caso che l’Assindustria locale si sia affi-data a chi parla di uno scatto d’orgoglio fondato sulle inesauste risorse che abi-tano tra gli imprenditori. Si tratta del fondatore di Terniresearch, l’unica atti-vità imprenditoriale originaria di Terni, quotata in Borsa. All’edilizia si apre la prospettiva della rigenerazione urbani-stica sostenibile, dell’edilizia verde eco compatibile e a basso consumo ener-getico. Nella cultura ci sono eccellenze nazionali come il Conservatorio Bric-cialdi. Nel turismo c’è un bene straor-dinario come la cascata delle Marmore ed altri luoghi di pregio come Piedi-

“Non è un caso che l’Assindustria locale si sia affidata a chi parla di uno scatto d’orgoglio fondato

sulle inesauste risorse che abitano tra gli imprenditori”

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Cronaca umbra

luco e Carsulae; senza dimenticare il santuario di San Valentino. E poi la vera ricchezza è dentro i ternani: questa città nei 140 anni di storia industriale è stata un contenitore che ha saputo accogliere operai, tecnici, imprenditori, da tutta l’Italia e dall’estero, ha sapu-

to fonderli e ha plasmato tipo umano aperto, laborioso, determinato, pronto a cogliere le innovazioni, insomma un lavoratore formidabile e abile. Tutte queste energie hanno però scontato il dramma di una classe dirigente che negli ultimi decenni si è chiusa su se

stessa e che ha privilegiato la mediocri-tà, al fine di perpetuarsi. Se Terni vuole risorgere e portare alla luce le sue capa-cità, se vuole sfruttare le sue innumere-voli eccellenze, deve cambiare pagina. Si rende necessario e non più rinviabile un rinnovamento nel ceto amministra-tivo e politico, senza dare spazio agli improvvisatori e ai fautori dello sfa-scio e del tanto peggio-tanto meglio. E’ ora che i capaci, coloro che sanno coniugare esperienza e innovazione si facciano avanti con proposte chiare e concrete, con la voglia di fare, lontano dalle vecchie logiche del semplice tira-re a campare. Troppo a lungo i ternani hanno ritenuto comodo demandare ai professionisti della politica la gestione della cosa pubblica, ma ora abbiamo percepito sempre più diffusa l’insoddi-sfazione e la volontà di riappropriarsi del proprio futuro. Auguriamo loro di non perdere questa occasione.

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Cronaca umbra

di Bruno Brunori

E’ stato inaugurato, sulla diret-trice Civitavecchia – Orte - Terni -, Rieti (fra lo svincolo

Valnerina e l’intersezione con la SS 79) il tratto della superstrada (lungo 4 km e 700 metri) che comprende anche un ponte ad arco (lungo 300 metri) e la galleria “Valnerina”. L’infrastruttura deve essere ancora completata sia verso Rieti che verso Civitavecchia, dove ci sono tratti di superstrada da ampliare. In questo senso è necessario impe-gnarsi perché finalmente si possa dire (dopo 30 anni dal varo del progetto) che la Civitavecchia Orte è cosa fatta.

All’ inaugurazione sono intervenuti il Presidente dell’ANAS Pietro Ciucci e la Presidente dell’Umbria Catiuscia Marini (con l’Assessore Rometti) e altre autorità. La Presidente Marini ha detto che “l’apertura al traffico di questo tratto della Terni-Rieti, con il

ponte delle Marmore, rappresenta un momento davvero importante perché segna l’avvicinamento tra due territori che sin dall’antichità hanno avuto una comune storia di integrazione cultu-rale, sociale ed economica”. “Si tratta – ha aggiunto - di un’opera la cui rea-lizzazione è stata ed è particolarmente sentita dalle popolazioni del territorio”. “La sua rilevanza – ha aggiunto - è strategica non solo per la mobilità delle persone, ma anche per tutto il sistema economico e delle imprese. Quando sarà completata l’infrastruttura sarà al servizio dell’industria dell’acciaio, della chimica e degli altri settori economici per i quali risulterà importantissimo il

collegamento col porto di Civitavec-chia”. La presidente Marini, nel sot-tolineare la qualità architettonica ed ingegneristica delle opere, ha ricordato il grande spirito di collaborazione con Anas ed il proficuo lavoro che sta con-sentendo all’Umbria di portare avanti

la realizzazione nel quadro strategico delle opere infrastrutturali program-mate. Il presidente di Anas Ciucci ha sottolineato come con questa struttura si abbattano sensibilmente i tempi di percorrenza, che nel tratto fra Terni e il confine regionale passeranno dagli attuali 50-60 minuti a poco più di 15 minuti. L’infrastruttura che si spera venga pre-sto completata, è stata sostenuta dal compianto onorevole Enrico Micheli che – come ha detto il Presidente della Provincia Feliciano Polli: “Enrico Mi-cheli, più di altri, volle la realizzazione di questa importante opera”, mentre il Sindaco Di Girolamo ha sottolinea-to l’impegno profuso dal parlamenta-re umbro per il completamento della Terni-Rieti.Enrico Micheli (che è stato sottose-gretario alla Presidenza del Consiglio nei Governi Prodi, D’Alema e Ama-to) sognava per Terni una città forte in una regione protagonista, non isolata o arroccata in sterili e paesani cam-panilismi, ma capace di interagire con l’Europa e con il mondo globalizzato nei settori dell’industria, della ricerca scientifica e delle infrastrutture. Così lo ha ricordato “Fausto Bartolini, che è stato per molti anni stretto colla-boratore di Enrico Micheli, scomparso tre anni fa.

Inaugurato importante tratto della Terni – Rieti L’opera è fondamentale per la mobilità delle persone e - una volta completata con il collegamento col porto di Civitavecchia - determinante per il sistema economico e delle imprese di acciaio, chimica e degli altri settori economici

Il ponte delle Marmore

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30 anni di esperienza nei motori

Assistenza alla scelta dell’auto -Consulenza economica per l’acquisto, analisi dei consumi inclusa -Assistenza post- vendita sino ai tagliandi di garanzia a Perugia -

“Il mio lavoro nasce dalla passione per i motori, lo faccio da tantissimi anni otte-nendo importanti riconoscimenti dai miei

clienti. E questo credo faccia la differenza.La mia prima vendita avvenne con una Merce-des usata in mostra presso un rivenditore Opel. Da quel giorno ho sempre offerto ai miei clienti la qualità del servizio guidandoli alla scelta mi-gliore per soddisfare le loro esigenze ed i loro desideri; in questo modo ho avuto l’opportunità di offrire auto sempre più affi dabili come Audi, Bmw, Lexsus, Mercedes, Porsche, Toyota e tan-te altre marche.Oggi continuo ad offrire ai miei clienti l’affi da-bilità proponendo vetture piccole e grandi con la stessa passione di 30 anni fa.L’acquisto di un’auto, sia essa nuova od usata, è un passo importante, per questo è opportuno

affi darsi a chi è in grado di consigliarvi nella scelta e nell’acquisto più vantaggioso, perché conosce meglio di altri il valore delle auto e del mercato. La concessionaria può anche non avere sede a Perugia, perché la differenza la fa il venditore.Io faccio questo, il Venditore di auto da oltre 30 anni, presso le migliori e più affi dabili con-cessionarie. I miei clienti mi conoscono bene, e sanno che la mia forza professionale è l’affi dabilità e la serietà: le stesse che ancora oggi mi permetto-no di vendere una come se fosse il primo giorno”.

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Michele Bravitrionfa a X-Factor in Umbria è nata una stella

Per la folignate Francesca Testasecca il futuro è nel teatro

La storia di Luisa Spagnoli in una fiction di RaiUno

Speciale Presepi in Umbria: dove, gli orari e le curiosità

SETTIMANALE DI CULTURA, SPETTACOLI, TURISMO ED EVENTI

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Where Umbria

di Bruno Brunori

Nicoletta Spagnoli è ammini-stratore delegato (da quest’an-no anche Presidente) della

“Luisa Spagnoli”, l’azienda di abbiglia-mento di Santa Lucia di Perugia, chia-mata (assieme al fratello Mario) a tale responsabilità, nel 1986, alla morte del padre, l’indimenticabile Lino Spagno-li. L’attuale fabbrica di abbigliamento femminile di Santa Lucia è la prose-cuzione di quell’“Angora Spagnoli” creata da Luisa Spagnoli (Sangemini 1877 – Parigi 1935) che produceva scialli, boleri e indumenti alla moda, creati con la lana d’angora, un filato derivato dalla pettinatura del manto dei conigli d’angora. Un’idea – quella di Luisa Spagnoli (che assieme al ma-rito Giovanni Buitoni aveva posto le basi della creazione della “Perugina”) – che al tempo fu accolta con interesse nella Fiera di Milano per i suoi ottimi e originali prodotti. L’idea del filato di pelo di coniglio Angora, creò - in un tempo di crisi economica – un indotto molto interessante: furono infatti otto-mila gli allevatori che si impegnarono nell’allevamento dei conigli Angora e che spedirono per posta a Perugia il

pelo pettinato di almeno duecentocin-quantamila conigli. Si è ricordato l’opera di Luisa Spagno-li - donna intelligente e imprenditrice che realizzava i suoi progetti innovati-vi sfidando e vincendo la crisi econo-mica, perché queste sono le doti che ritroviamo nella sua nipote, Nicoletta appunto, che sta guidando con intel-ligenza e impegno la “Luisa Spagnoli” espandendone il mercato nel mondo e facendone crescere il fatturato. Per questa sua intelligente conduzione della “Luisa Spagnoli” Nicoletta Spa-gnoli ha ottenuto importanti ricono-scimenti, quali il premio Imprenditore dell’Anno Ernst et Young per la cate-goria “Communications” (nel 2003), e nel 2007 il conferimento del titolo di Cavaliere del Lavoro da parte del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Si diceva delle caratteristiche che lega-no la grande Luisa a Nicoletta Spagnoli, tutte e due imprenditrici generose e di grande intelligenza, che hanno saputo lanciare idee innovative, e affrontare i momenti di crisi con iniziative im-prenditoriali capaci di produrre lavoro e ricchezza. In questo senso Nicoletta

ha messo a frutto la sua laurea in Far-macia, i suoi studi in Chimica ed il suo impegno come assistente della docente di cosmetica, ideando e creando l’eau de parfum “Luisa” (tributo al talento della generosa fondatrice) che viene prodotta dalla azienda di Perugia. Nicoletta Spagnoli ha detto che que-sta avventura è cominciata con un’idea

La storia di Luisa Spagnoli in una fiction della RAILa nipote, Nicoletta, presidente e AD dell’industria di abbigliamento di Santa Lucia, ha creato una eau de parfum dedicandola al nome della bisnonna che andrà ad arricchire il brand che sta conquistando il mondo e che sta producendo importanti numeri dell’export

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Where Umbria

precisa: dar vita a una fragranza che esprimesse “lo chic di Raia di Gior-dania e il fascino inossidabile di Grace Kelly”. “Volevo, ha detto ancora l’im-prenditrice, un profumo in linea con il brand, sinonimo di eleganza semplice ma ricercata. Moderno, ma in grado di diventare un classico. Soprattutto riconoscibile. Un bouquet avvolgente, che risultasse subito sensuale, deciso e dolce, carico di personalità e molto femminile”.La parigina Alexandra Carlin, “naso” della Symrise, una delle quattro prin-

cipali multinazionali che operano nel settore delle fragranze (un miliardo e 700 milioni di fatturato) l’ha tradotto in essenza, miscelando quaranta mate-rie prime, da chyprè floreali, rivisitate in chiave moderna, e frizzanti aromi agrumati che contrastano con l’effluvio avvolgente di muschi e legni. Ci dicono che tra gli ingredienti della piramide olfattiva, figurano la rosa Taif dell’Ara-bia Saudita, e il gelsomino raccolto di notte quando le sue note sensuali rag-giungono il top dell’intensità.Dice Nicoletta Spagnoli: “Questo pro-

getto, pur considerandolo una mia cre-atura, è stato un lavoro di squadra, mio nipote Carlo mi ha spinto a concretiz-zarlo, mio figlio Nicola si è interessato del packaging”. Viene sottolineato che l’allure del parfum “Luisa” è francese, ma l’identità ed il cuore sono italiani. L’eau de parfum “Luisa” si trova nei 152 monomarca italiani e nelle 42 boutique del brand all’estero. L’industria perugina della moda (la stessa Nicoletta disegna i nuovi ele-ganti vestiti) e ora anche del profumo, è stata scelta dalla produzione RAI per una fiction sulla storia e l’impresa di Luisa Spagnoli, fondatrice della Peru-gina, ideatrice del”Bacio” e fondatrice della fabbrica di moda che prende il suo nome. Per questo la RAI ha cer-cato contatti, dopo il successo delle fiction di RaiUno sulle sorelle Fontana e su Adriano Olivetti. “Sarebbe molto bello raccontare la vita di Luisa Spa-gnoli - ha detto la presidente Spagnoli –ma bisogna fare le cose bene, ci vo-gliono gli attori ed i registi giusti e poi non si deve fare gossip”.Intanto Nicoletta Spagnoli pensa al futuro. Risponendo ad una giornalista ha det-to: “Già da qualche anno stiamo lavo-rando ad un nuovo concept legato alle nostre linee. Ci stiamo avvicinando sempre di più alle nuove generazioni, attraverso progetti di comunicazione ed all’utilizzo dei nuovi media. Per questa prossima campagna PE 2013 abbiamo riservato anche un budget di start up per l’advertising online. Parti-remo inoltre con un piano strategico di tre anni per incrementare lo sviluppo sui mercati esteri. Le richieste dei mer-cati mondiali circa partnership con il brand Luisa Spagnoli stanno sempre più crescendo nelle nazioni in cui sia-mo già presenti e consolidati come ad esempio la Russia. Siamo concentrati – ha concluso l’imprenditrice – sul Far east e Middle east e ci stiamo struttu-rando per crescere ancora di più nel resto del mondo, potenziando il nostro export department e innestando un management”.

Nello foto in alto due ritratti di Luisa Spagnoli e, al centro, una foto d’epoca dell’atelier Spagnoli.

In basso Nicoletta Spagnoli

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Where Umbria

di L.C.

La folignate Francesca Testasecca, nata il 1° aprile 1991 a Foligno da papà conducente di autobus

e da mamma impiegata, è arrivata ter-za nella edizione 2013 di “Ballando con le stelle” la fortunata trasmissione-competizione guidata da Milly Car-lucci. La sua partecipazione è stato un vero successo e la sua bravura è andata crescendo esibizione dopo esibizione. Oltre al terzo posto ha ottenuto anche il premio per la migliore performance di danza, grazie allo splendito Meren-gue nel quale aveva ottenuto il massi-mo punteggio. La bella folignate è stata la vincitrice della settantesima edizione del con-corso di bellezza Miss Italia 2010. Era entrata nel gruppo delle can-didate alla corona vincendo il titolo di miss Umbria. Ricevuta la corona da Sophia Loren, ha affiancato Milly Car-lucci in una trasmissione dal titolo “24000 voci”, talent show di Rai Uno con il quale ha debuttato in tv. Nel 2012 il regista Federico Rizzo l’ha scelta per il suo film “Il ragionie-re della mafia” a fianco di Lorenzo Flaherty, Tony Sperandeo ed Ernesto Mahieux. Dopo l’elezione a Miss Italia, Francesca Testa-secca, a quanto pare per problemi ormonali, era aumenta di peso, oltre dieci chili di troppo che comunque l’hanno

fatta apparire più bel-la che mai. In alcune interviste ha confes-sato che l’aumento di peso è stato, per lei, un vero dramma al quale si è aggiunta anche la separazione dal fidan-zato Samuel.

Dopo un breve periodo di silenzio sul suo nome è arrivato l’invito di Milly Carlucci a prendere parte allo show “Ballando con le Stelle”. La bellezza di Francesca, il suo fascino procace e la libertà che dimostra nei movimenti l’hanno portata sino alla finale. In cop-

pia con Stefano Oradei, Francesca si è dimostrata una ragazza grintosa,

vivace e desiderosa di fare bene. In tutte le puntate della trasmissione Francesca ha dato prova di avere

una grande grinta che le deriva da una famiglia che le sta sempre vicina e che la sostiene. Il lancio avuto con il podio di “Bal-lando con le stelle” rafforza ora il suo sogno di studiare recitazione e poter sfondare nel mondo del cinema. Un sogno che culla sin da bambina e che non lascerà nel cassetto.Rallegramenti e… in bocca al lupo, Francesca!

Francesca Testasecca, Miss Italia 2010, trionfa da Milly CarlucciLa conquista del podio di “Ballando con le stelle” fa tornare l’attenzione sulla bella folignate dopo un breve periodo di crisi e rafforza il suo sogno di poter recitare e sfondare nel mondo del cinema, un sogno che culla da quando era bambina

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Where Umbria

di B.B.

Michele Bravi, il giovanissimo cantante (18 anni) di Città di Castello (già lo chiamano il

nuovo Morandi) che la folla del Forum Mediolanum di Assago ha ribattezzato “Il Tesorino” , ha vinto meritatamente - è stato un vero plebiscito – l’edizio-ne 2013 di X Factor, il fortunato pro-gramma musicale in onda su Sky Due che ha visto sfidarsi eccezionali talenti nel campo della musica italiana.Michele Bravi – ora lancerà il suo pri-mo disco con la Sony con il solo nome di “Michele” – faceva parte della squa-dra di Morgan che – puntata dopo puntata della trasmissione – ha fatto “lievitare” le caratteristiche artistiche del giovane tifernate che - è da nota-re – è stato tra i cantanti in gara che hanno conquistato anche il maggior numero di tweets. Michele (avete no-tato come somiglia – anche per il ciuffo di capelli e per il suo sorriso, a Walter Chiari, ai primi passi della sua carrie-ra?) ha colpito le folle non solo per la sua sempre puntuale interpretazione delle canzoni, ma anche per il suo ca-rattere riservato, unito alla sua vocalità

impeccabile che l’ha portato diretta-mente, da subito, tra i nomi che erano apparsi scontati a classificarsi nei pri-mi posti della classifica finale. Ora per lui comincia veramente una nuova vita professionale. Giustamente il cantante Elio – che faceva parte della giuria – lo ha ammonito a non cessare di studiare perché (come ha dimostrato in questi mesi) lui, studiando, raffina la sua vo-calità maturando una perfezione che peraltro può ancora essere migliorata.Michele Bravi è nato a Città di Castel-lo il 19 dicembre 1994. Ha comincia-to a vivere la musica da piccolissimo, prendendo parte al coro cittadino dei bambini, ma ha abbandonato quella esperienza non appena il gioco della

musica si è trasformato in studio. Da poco ha ricominciato a studiare canto per acquisire più sicurezza, imparando anche a suonare il pianoforte e la chi-tarra; la strepitosa vittoria a X Factor ora per lui rappresenta l’inizio di un viaggio verso la realizzazione dei suoi sogni.Morgan, che – dopo la vittoria - ha esultato assieme al folto gruppo (c’era-no anche i familiari) di fans, ha invi-tato Michele a restare nel suo gruppo “per crescere e migliorare”. Per festeg-giare la vittoria del suo pupillo, Mor-gan aveva indossato un tubino, e si può dire che da quel copricapo è uscita una splendida stella partita dall’Umbria per un viaggio di successi.

Musica - in Umbria è nata una stella, è Michele Bravi Il cantante tifernate (18 anni) - scoperto da Morgan – ha vinto (un vero trionfo) l’edizione 2013 di X Factor 7, il programma musicale di Sky Due, dove è stato il cantante ha ottenuto anche il maggior numero di tweets. Lo strepitoso successo rappresenta per lui l’inizio di un viaggio verso la realizzazione dei suoi sogni

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Where UmbriaAppuntamenti dalla Regione

MuSicA

Perugia Venerdì 20 dicembre alle ore 21,30, presso l’Auditorium Hotel Giò Jazz Area, si svolgerà il concerto “The Harlem Gospel Choir sings Stevie Wonder”.www.jazzclubperugia.it

Gubbio (PG)Domenica 22 dicembre alle ore 20.30, presso la Chiesa di San Do-menico, “Concerto sotto l’Albero”. Le luci dell’albero di Natale di Gub-bio e artisti di fama internazionale danno vita ad un appuntamento mu-sicale tra i più attesi nel panorama culturale nazionale.Info: www.concertosottolalbero.it/

PerugiaDomenica 22 dicembre, alle ore 16, presso la Cattedrale di San Lorenzo, “Natale in coro 2013”. Si esibiran-no il Coro Polifonico S. Giovanni Battista di Ferro di Cavallo, la Co-rale S. Cecilia di Nocera Umbra e il coro “Amici della Musica” di Calvi dell’Umbria.

Perugia Lunedì 23 dicembre alle ore 20, presso la Basilica di S. Pietro, “Inno di Natale - XXVII edizione”. Musi-che natalizie con i cori Nova Scho-la Cantorum, Santa Maria di Colle Giuliana Milletti, Coro Polifonico San Faustino, ScholaCantorum Gre-goriana “JubilateDeo” della Basilica di S.Pietro, Corale S. Antonio.Info: Tel. 075 5736171

Monte Castello di Vibio (PG) Giovedì 26 dicembre alle ore 17,30, presso il Teatro della Concordia, “Christmas in Gospel”. Con i Tibur Gospel Singers, direttore Marco De Santis e i “Dal Negro-Spiritual al Gospel”. www.teatropiccolo.it

Perugia Gioved’ 26 dicembre alle ore 18, presso la Sala dei Notari – Palazzo dei Priori, Concerto Lirico inCanto: musiche corali del ‘900 ed arie liri-che in omaggio al bicentenario della nascita di Giuseppe Verdi; Sergio Briziarelli, direttore.Ingresso ad offerta, l’intero incasso verrà devoluto in favore dell’UNI-CEF.Info: Tel. 347 9807051

Passignano sul Trasimeno (PG)Domenica 29 dicembre alle ore 21.30, presso l’Auditorium Urbani, concerto della corale degli Atlanta Inspirational Gospel Choir diretta dalla predicatrice Sonya McGuire in memoria dell’appena scomparso Nelson Mandela. Info: Tel 075 827096E-mail: [email protected] www.trasimenoblues.it

Corciano (PG)Domenica 29 dicembre 2013 alle ore 18 e lunedì 30 dicembre alle ore 21, presso l’Accademia Hermans alla Chiesa San Bartolomeo di Solo-meo, Concerto di Natale con il Coro Canticum di Solomeo e l’Orchestra Teatro Cucinelli. Verranno eseguite musiche di Handel, Mozart, Biebl, Adam, Gatti. Direttore Fabio Cio-fini.

Gubbio (PG) Domenica 29 dicembre alle ore 21, presso la Chiesa di San Domenico, “Le Musiche di Natale” - eseguite dalla Cappella Musicale della Catte-drale di Gubbio - Coro e Orchestra. Con la partecipazione straordinaria di Giò Di Tonno con Sabrina Mo-rena, Soprano e Renzo Menichetti, Maestro di Cappella.In programma musiche della tradi-zione natalizia di diversi Paesi del

Gubbio, Chiesa di San Domenico

Perugia, Cattedrale San Lorenzo

Perugia, Basilica San Pietro

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Umbria Settegiorni n.1 - 14 Dicembre 2013 47

Where UmbriaAppuntamenti dalla Regione

mondo. Coreografie: Scuola di Dan-za Classica Città di GubbioInfo: Tel. 339.5744413 E-mail: [email protected]

TEATRO

Spello (PG)Venerdì 20 dicembre alle ore 21.15, presso il Teatro Subasio, andrà in scena “Sull’appennino degli incanti tra Santi, Pastori, Sibille e Briganti”, con Valter Corelli, Massimo Libera-tori, Nicol Martini; musici Maurizio Catarinelli e Maurizio Marrani. Un viandante ripercorre il cammino di Guerrino detto il Meschino, l’eroe protagonista del romanzo di Andrea da Barberino. Tel. 075 5286651 – 075 [email protected]

Orvieto (TR) Sabato 21 e Domenica 22 dicem-bre, presso il Teatro Mancinelli, Toni Servillo torna al lavoro sulla dram-maturgia napoletana con “Le voci di dentro”, di Eduardo De Filippo - Regia Toni Servillo.Orari: sabato 21 dicembre, ore 21.00 - domenica 22 dicembre ore 17.00.Con Chiara Baffi, Betti Pedrazzi, Marcello Romolo, Toni Servillo, Peppe Servillo, Gigio Morra, Lucia Mandarini. Info: Tel. 0763.340493www.teatromancinelli.com [email protected]

Castel Viscardo (TR)Domenica 22 e 29 dicembre 2013 e domenica 5 e 12 gennaio 2014, pres-so il Museo delle Terrecotte, andrà in scena la Rassegna Teatrale al Piccolo Teatro delle Fontane.www.prolococastelviscardo.it

Spoleto (PG)Domenica 22 dicembre alle ore 16,30, presso il Teatro Nuovo “G.C.

Menotti”, Elena e Alessandra Leone con il Gruppo Teatrale “La Masche-ra” presentano: “Omaggio a Mario Leone, l’uomo, l’amico e l’artista” spettacolo di musiche, canti e inter-pretazioni teatrali.Con la partecipazione di Maria Rita dell’Anno, Raimondo De Fu-ria, Alfonso Falato, Manlio Leoni, Gianfrancesco Marignoli, Giuseppe Morrichini, Graziano Petrini, Da-niele Pupella, Claudio Scarabottini, Graziano SirciInfo: Tel. 3397873950E-mail: [email protected]

Corciano (PG) Martedì 7 gennaio alle ore 21, presso il Teatro della Filarmonica, torna a grande richiesta Ascanio Celestini con il suo nuovo spettacolo “Discorsi alla Nazione”.Di e con Ascanio Celestiniwww.teatrostabile.umbria.it

MOSTRE

San Gemini (TR)Da Sabato 21 dicembre a Domenica 6 gennaio, presso lo Studio Watts, sarà possibile ammirare una mo-stra collettiva di Natale degli arti-sti Caterina Ciuffetelli, Irene Veschi, Paolo Liberati, Roberta Ubaldi, Va-lentina Angeli, Aurora Ghielmini, Cecilia Piersigilli, Eva Basile, Gloria Vatteroni, Caridad Isabel Barragan, Silvia Vagnoni, Lauretta Barcaroli, Angelisa Bertoloni e Bruno Belloni.Info: Tel: 3290482943E-mail: [email protected]

PerugiaDal 22 dicembre al 6 Aprile, presso Palazzo della Penna, sarà possibile visitare la mostra “Perugia in Cam-mino - Storie che fanno la Storia”, mostra fotografica e documentaria sulla trasformazione della città di Perugia attraverso le immagini di

Ascanio Celestini, “Discrsi alla Nazione”

Toni Servillo, in “Le voci di dentro” al Teatro Mancinelli di Orvieto

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Umbria Settegiorni n.1 - 14 Dicembre 201348

Where UmbriaAppuntamenti dalla Regione

archivi di privati cittadini. Info: Tel. 075 5716233www.comune.perugia.it www.sistemamuseo.it

Spoleto (PG)Dal 14 dicembre al 16 marzo, presso Palazzo Collicola, resterà allestita la mostra dal titolo “Atollo”. Espongo-no gli artisti Stefano Abbiati, Teresa Emanuele, Mauro Maugliani, Silvia Morani, Francesco Paretti, Vincenzo Pennacchi, Nicola Pucci. A cura di: Gianluca Marziani. Inaugurazione 14 dicembre 2013, ore 12 Info: Tel. 0743/46434E-mail: [email protected]

Montefalco (PG)Fino al 30 marzo, presso il Com-plesso Museale San Francesco, sarà possibile ammirare la mostra di Vit-torio Paris dal titolo “il mio mon-do fantastico”. Per lo stile unico ed inconfondibile Vittorio Paris è

considerato uno dei più interessan-ti pittori naif del nostro tempo.

Info: Tel 0742.379598 [email protected]

PerugiaFino al 29 dicembre, presso la Galleria “Diego Donati ofm” -

Convento di Monteripido, sara possibile visitare la mostra dal titolo “Per auguri”.Biglietti augurali realizzati da incisioni originali stampa-

te a mano. Orario della mostra: ogni mer-coledì dalle ore 15.30 alle 18.00 e nei giorni di apertura straor-

dinaria 8, 15, 22, 29 dicembre. Ingresso libero.

Info: Tel 339 25.45.351

Magione (PG)Fino al 31 dicembre, presso il Museo della Pesca di San Felicia-

no, mostra fotografica “Il Paese” di Stefano Stefanoni. L’esposizione è stata curata da Sistema Museo, ente gestore degli spazi, con il patrocinio del Comune di Magione.Orari: sabato e domenica: Mattina 10,30-13,00; Pomeriggio 15,00-17,30

Spoleto (PG)Fino al 31 dicembre, presso Viale Marconi 236, la mostra “Marconi Art Out/In”. Evento d’arte collocato all’interno di “MARCONI VIN-TAGE”, manifestazione annuale promossa dall’Associazione “IL BRUCO”.Artisti partecipanti: Valentina An-geli, Maria E. Ciannavei, Emanuela Duranti, Benvenuto Gattolin, Fa-biola Lazzarini, Nilo Negroni, Fran-co Susta, Giuseppe Torselli, Brigitte Brand (D), Klemen Brun (Slo), Kle-mentina Golija (Slo), Ziso Kam-beraj (Al – D), Edmund Muczko (Pl), Valentin Oman (A), Clavdij Tutta (Slo), Etko Tutta (Slo). A cura di Pino Bonanno e Maria Emilia Ciannavei. Orario: da Lunedi a Do-menica: 16/19

Assisi (PG)Fino al 6 gennaio, presso gli spazi di Palazzo Frumentario mostra da titolo “Antonio Canova: sculture, dipinti e incisioni in mostra ad As-sisi”.L’allestimento proporrà al visitatore 60 opere tra modelli in gesso, mo-dellini in argilla, alcuni marmi, pit-ture e incisioni dello scultore, pittore e architetto neoclassico provenienti dal Museo e dalla Gipsoteca `Cano-va’ di Possagno.

Gualdo Tadino (PG)Fino al 6 gennaio, presso Casa Ca-jani - Museo della Ceramica, mo-stra dal titolo “Incontriamo il nostro tempo”. Mostra collettiva di Paolo

San Feliciano (PG), Museo della Pesca

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Where UmbriaAppuntamenti dalla Regione

Crucili, Luigi Fondi, Riccardo San-na e Paolo Maria Monizzi realizza-ta con il patrocinio del Comune di Gualdo Tadino. Quattro artisti che propongono al visitatore il loro per-sonale rapporto con la nostra epoca attraverso il linguaggio artistico.Orario: Venerdì, sabato e domenica - 10.00-13.00 / 15.00-18.00Info: 075 9142445 - 347 7541791E-mail: [email protected]

FOLKLORE

Passignano sul Trasimeno (PG)Sabato 21 e Domenica 22 dicembre presso il centro storico, dalle ore 14 alle ore 20, mercatino di Natale di Castel Rigone. Gli abitanti del pic-colo borgo esporranno i loro manu-fatti in ambienti ricavati nel centro storico del paese.

Trevi (PG)Domenica 22 dicembre Piazza Maz-zini e Piazza Garibaldi accoglieran-no il Mercato del Contadino e il Mercato delle Pulci . Alle ore 11.30 gli Zampognari Suonidumbra allie-teranno le piazze e le vie del centro storico, mentre alle ore 16.00 “Arriva Babbo Natale”.Info: Tel. 0742 332269www.treviturismo.it

Orvieto (TR)Dal 22 dicembre al 6 gennaio 8a edi-zione del Presepe artistico artigiana-le in miniatura. Aperto il sabato e la domenica, dalle ore 15 alle 19.Info: Tel. 0763.28693

Montone (PG)Lunedì 23 dicembre, alle ore 21, Natale sotto l’albero in Piazza For-tebraccio con musiche, canti, poesie e gastronomia della tradizione nata-lizia sotto il grande albero posto al centro della piazza principale della cittadina.

[email protected] Castel Viscardo (TR)Dal 23 dicembre al 6 Gennaio a Monterubiaglio, presepi artigia-nali nei vicoli del centro stori-co, intorno al castello. Info: Tel. 0763 361010

Fabro (TR)Dal 23 dicembre Presepe arti-gianale in piazza in occasione delle festività natalizie. Info: Tel. 0763.341772 Poggiodomo (PG)Martedì 24 dicembre alle ore 22, si festeggia la notte della “Ndus-sa”. Un legno di ginepro (un tempo usato come albero di Natale al posto dell’odierno abete) essiccato e diviso in due alla sua estremità viene acce-so e fatto girare vorticosamente con l’ausilio di una corda. La notte più suggestiva dell’anno è allietata da canti, balli e dolci della tradizione natalizia. Info: Tel. 3331234968

Porano (TR) Mercoledì 25 dicembre, dalle ore 17 alle 19, Presepe vivente nel cen-tro storico - XIV edizione. Il borgo antico del paese si trasforma in una suggestiva scenografia per la rievo-

Gualdo Tadino (PG)

Montone (PG), Piazza Fortebraccio

I baci di Telethon per la campagna

“Io esisto”

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Where UmbriaAppuntamenti dalla Regione

cazione storica della Betlemme del Vangelo. Oltre 50 figuranti ricreano scene di vita all’interno di 19 locali, tra cantine e grotte, appositamen-te allestiti con luci soffuse, fiaccole, musica sacra e natalizia. Info: Tel. 338 9561190

Città di Castello (PG)Sabato 4 gennaio alle ore 15,30, rie-vocazione del Canto della Pasquella. Manifestazione riconducibile ad una vecchia usanza delle campagne um-bre quando era tradizione andare di casa in casa cantando stornelli e rac-cogliendo cibarie con le quali, veniva organizzata una grande festa. info@iat.citta-di-castello.pg.itwww.cittadicastello.regioneumbria.eu Castel Viscardo (TR) Domenica 5 gennaio, dalle 16 alle 23, si svolgeranno i tradizionali festeg-giamenti in occasione dell’Epifania. La “Vecchierella”, accompagnata da un coro di cantori dialettali, porta dolci ai bambini, anziani e malati in tutte le case del paese. Alle ore 22.00 accensione del falò in piazza e degu-stazione di prodotti tipici.

TerniFino al 6 gennaio sarà possibile am-mirare la Stella di Miranda. La stella che illumina il Natale di Terni, è re-alizzata sul colle del borgo medioe-vale di Miranda. Ha un diametro di 105 metri e 350 metri di coda, per un totale complessivo di 30.000 me-tri quadrati. La Stella diffonderà per tutto il periodo delle festività natali-zie, attraverso la sua luminosità, un messaggio di pace e di speranza.

Gubbio (PG)Fino al 6 gennaio “Presepi di Gub-bio”. Rappresentazioni della natività con statue a grandezza naturale visi-tabili presso il quartiere San Martino e il Parco della Vittorina.

Gubbio (PG) Fino al 10 gennaio sarà possibile ammirare l’albero di Natale più fa-moso al mondo. Adagiato sul monte Ingino è costituito da oltre 250 punti luminosi, è alto oltre 650 metri ed ha il corpo centrale disseminato di oltre 300 luci multicolore; nella sommità è installata una stella della superficie di circa 1.000 metri quadri disegna-ta da oltre 200 punti luminosi. Dal 1991 è nel Libro dei Guinness dei primati.

Ferentillo (TR)Dal 15 dicembre fino al 31 gennaio, sarà possibile ammirare il Presepe Artistico di Ferentillo. Conosciuto ormai a livello nazionale, attira ogni anno migliaia di visitatori nel picco-lo centro della provincia di Terni. A cura della Parrocchia S.Maria di Ferentillo. Orari: festivi: 15.00-19.00 - feriali: 16.00-18.00Ingresso LiberoInfo: www.presepeferentillo.itE-mail : [email protected]

Arrone (TR) Nei giorni 26 e 29 dicembre e 1 e 6 gennaio, sarà possibile assistere alla messa in scena del Presepe Vivente di Arrone. Un emozionante viaggio indietro nel tempo tra le vie dell’an-tico borgo medievale di Arrone.www.presepeviventearrone.it/

EVENTi

Perugia (PG)Sabato 21 dicembre, presso la Sala dei Notari, si svolgerà il Concerto di Natale del Coro dell’Università degli Studi di Perugia. Dirige il M° Salva-tore Silivestro.Ingresso gratuito.

Città della Pieve (PG)Dal 20 al 22 dicembre, in occasio-ne dei festeggiamenti per l’inaugu-Miranda (TR)

Gubbio, I Presepi

Porano (TR)

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Umbria Settegiorni n.1 - 14 Dicembre 2013 51

Where UmbriaAppuntamenti dalla Regione

razione delle opere di restauro del Duomo, concerto delle Bande mu-sicali e delle Corali di Città della Pieve e di Monteleone di Orvieto, con il coro liturgico parrocchiale e la partecipazione degli studenti delle scuole pievesi, Istituto Comprensivo “P. Vannucci” e l’Istituto di Istruzio-ne Superiore “I. Calvino”. Montefalco (PG)Dal 21 dicembre al 4 gennaio, il Consorzio Tutela Vini Montefalco organizza la terza edizione di “Mer-ry Sagrantino”: due pomeriggi di degustazioni di Sagrantino DOCG e degli altri vini DOC di Montefalco con abbinamenti gastronomici.Info: 0742/379590 - 0742/[email protected] www.consorziomontefalco.it

Avigliano Umbro (TR)Dal 22 dicembre al 6 gennaio si svolgerà la manifestazione “Natale di Paese” (Manifestazioni ricreative, degustazione di prodotti tipici, Sagra dei maccheroni dolci).www.comune.aviglianoumbro.tr.it

Orvieto (TR) Dal 28 dicembre 2013 fino al 1gen-naio 2014 Umbria Jazz Winter#21. La ventunesima edizione della ver-sione invernale del Festival. Cinque giorni di bella musica che sarà in grado di soddisfare i gusti musicali di appassionati e non, di turismo e cultura nel cuore dell’Umbria.

Gualdo Tadino (PG)Fino a Lunedì 6 gennaio 2014 “Mo-stra-Concorso Nazionale dei Presepi Città di Gualdo Tadino”, promosso dall’assessorato alla cultura del Co-mune di Gualdo Tadino con la col-laborazione del Polo Museale citta-dino.Info: Tel075-9142445.Sito web: www.protadino.it

Perugia Fino al 6 gennaio 2014 si svolge il “Percorso verde di natale” addobbi e luminarie natalizie eco-sostenibili lungo il Corso Cavour, Scalette S. Ercolano e Borgo XX giugno. A cura del Museo del Giocattolo la mostra storica sulle copertine natalizie del-le riviste periodiche (in esposizione fino al 6 Gennaio nelle vetrine dei negozi del Borgobello).Info: [email protected]

Assisi (PG) Fino al 12 gennaio 2014 “Tutti i presepi del mondo”, mostra interna-zionale di presepi. Esposizione col-lettiva di stampe e disegni presso il Museo della Porziuncola. Il Museo è aperto tutti i giorni (tran-ne il lunedì) dalle 09.30 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 18.30. ww.assisiofm.it www.porziuncola.org

Assisi, bosco di San Francesco

Orvieto, Umbria Jazz Winter

Perugia, Corso Cavour

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52 Umbria Settegiorni n.1 - 14 Dicembre 2013

Where Umbria

di Donatella Calcagnini

Come ogni anno, in questo pe-riodo, l’Umbria si veste dei co-lori della tradizione natalizia...

centinaia di Presepi appaiono ovunque, nelle guise più tradizionali quanto ori-ginali.Regione questa, che per il suo passato medievale e gonfio di tradizioni, ben si presta al gioco del tempo. Al Presepe vivente di Assisi e Petrignano di Assisi, segue quello di Orvieto, Cascia, Mas-sa Martana, Cascate delle Marmore, l’antica natività di Ferentillo...questo ed altro ancora come si potrà vedere di seguito.Perugia, Todi, la zona del Lago Trasi-meno ecc... ogni cittadina o quasi ha il suo presepe da raccontare. Ma vediamo nel dettaglio:

ORVIETO - Il “presepe del pozzo”, visibile dal 24 dicembre al 6 gennaio,si presenta con la sua ambientazione naturale, la Natività è rappresentata

nell’ultima grotta a circa 14 metri di profondità. (tutti i gg dalle 9 alle 20, sito www.pozzodellacava.it)

MASSA MARTANA - Qui trovia-mo i vari presepi d’italia che vengono esposti in 25 botteghe ubicate all’inter-no delle mura della cittadina. ( tutti i pom 14.30/19.30, festivi anche dalle 10 alle 12.30).

MARMORE - E’ un presepe giovane, nato da pochi anni e frutto della pas-sione degli abitanti di questo piccolo ma affascinante centro. In una corni-ce naturale si svolge la natività in una delle sue forme più suggestive. (www.presepedimarmore.it)

FERENTILLO - E’ ubicato nella chiesa di S.Maria, rappresenta la ver-sione multiscenale narrata nei passi del Vangelo di Luca, con effetti scenogra-fici caratteristici come l’alternanarsi del giono con la notte, fumo, movimenti vari di oggetti e pupazzi. (dalle 15 alle

19 nei festivi e dalle 16 alle 18 nei fe-riali. sito www.presepeferentillo.it

CASCIA - Qui troverete l’annuale e tradizionale Rassegna dei Presepi. L’ esposizione raccoglie l’insieme delle Natività di vari tipi e dimenzioni sud-divise tra chiese, cantine e luognhi del centro storico.

PETRIGNANO D’ASSISI - La rap-presentazione del presepe coinvolge tutti gli abitanti del paese che donano ognuno con la propria esperienza la possibilità di confezionare abiti e co-stumi per i figuranti del presepe.

ASSISI - Fu proprio S.Francesco di Assisi il primo autore del presepe... in questa cittadina si respira un’atmosfe-ra incantata e incontaminata. La rie-vocazione viene offerta all’interno dei borghi del paesino umbro. Non sarà poi così impossibile vedere un castello trasformato in presepe, con figuranti, fiaccole e falò....

Presepi ovunque in Umbria, quelli viventi in castelli e roccheL’Umbria onora così San Francsco che fu l’ideatore e il realizzatore del primo Presepe, nella forma che tutti conosciamo. Ma la ricchezza di queste “costruzioni” è anche dovuta al fatto che qui da sempre si vive una spiritulità diffusa, e anche perché non c’è regione in cui sia più sentita la tradizione del Natale con tutti i suoi annessi

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53Umbria Settegiorni n.1 - 14 Dicembre 2013

Where Umbria

GUBBIO - Un presepe di dimensio-ni naturali si snoda in questo periodo lungo i vicoli medievali facendo suoi gli elementi della città come archi, nicchie, portoni e piazzette.

PERUGIA - Fra i tanti presepi che ospita la città, resta nel cuore quello di Corso Bersaglieri, dove piccoli e grandi presepi ci sorridono affacciandosi dal-le botteghe dei vecchi artigiani che in questa via lavoravano. Metri e metri di sughero, cartapesta e poi rocce e casca-te ed altro anco-ra, con pupazzi in movimento e l ’ a l t e r -

narsi del giorno con la notte. Tutto frutto dell’impegno di due grandi ma-estri, Marisa Rosi e Rolando Binucci. ([email protected])

Dal 24 dicembre al 6 gennaio poi – come segnalato - i borghi e castelli dell’Umbria rappresentano, con decine di figuranti in costume, la rievocazione della nascita di Gesù.La rievocazione drammatizzata di que-sto evento viene riproposta all’interno dei borghi dell’Umbria che, per il loro carattere medievale, ben si prestano a questo genere di rappresentazione: i fi-guranti che impersoneranno centurioni romani, pastori, artigiani faranno rivi-vere scene di vita quotidiana e antichi mestieri.Non sarà raro così vedere un intero ca-stello trasformato in presepe. Fiaccole, falò e musiche natalizie insieme a de-gustazioni di dolcetti tipici e bevande calde faranno da cornice alle scene di vita della “antica Palestina”.

Alcuni Presepi da non perdere PORZANO TR - (24 dicembre ore 22.00; 26 dicembre, 01 e 06 gennaio ore 17.30) - tutto il borgo della Val-serra si trasforma in un presepe vivente

con oltre cento figuranti

ACQUASPARTA - (26 dicem-bre, 01 e 06 gennaio, ore 15.30 - 19.00) - nel centro storico della cittadina.

ARRONE - (26 e 30 dicem-bre, 01 e 06 gennaio, ore 17.00

-19.30) - lungo i vicoli del Ca-stello di Arrone. www.presepeviventearrone.it

CALVI DELL’UMBRIA - Loca-lità Bufalari, frazione di Santa Ma-

ria della Neve (25 dicembre, 01 e 06 gennaio, ore 18.00) con più di 100 figuranti.

MARMORE - (25 e 26 di-cembre, 01-05 e 06 gennaio

ore 17.10) - nello spettacolare scenario

della Cascata delle Marmore - www.presepedimarmore.it

LUGNANO IN TEVERINA - (24 dicembre, ore 22.00 - 24.00 e 26/29 dicembre 17.30 alle 19.00) - presepe vivente nel centro storico con più di 100 personaggi. http://presepedilugna-no.altervista.org/

ALVIANO - (24 dicembre ore 21.30) - nel borgo medievale, il presepe è or-

Gubbio - In alto a sinistra il presepe di Orvieto

Assisi

Petrignano d’Assisi

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54 Umbria Settegiorni n.1 - 14 Dicembre 2013

ganizzato dal “Circolo Culturale Gio-vanile Livio d’Alviano”. www.comunedialviano.it

BETTONA - (25, 26, 28, 29 dicembre e 01, 05, 06 gennaio, ore 17.00 - 20.00). www.presepebettona.it

CASTEL SAN GREGORIO (Assisi) - (25, 26, 30 dicembre e 01, 06 gennaio, ore 17.30 - 19.30). www.presepeviven-tesangregorio.it

PETRIGNANO - (25, 26, 30 dicem-bre e 01 gennaio, ore 17.15 - 19.30, 06 gennaio, ore 17.15 - 19.30) www.pre-sepepetrignano.it

PRECI - (24 dicembre, ore 23.00 e 06 gennaio, ore 16.00) - nell’abbazia di Sant’Eutizio con personaggi in costu-me d’epoca e rievocazione dei mestieri.

AVENDITA - (26 dicembre) - nella frazione di Cascia si rivive la sugge-stiva storia di san Francesco d’Assisi che a Greccio diede vita al primo pre-sepe vivente la notte di Natale 1223 cell.3394629591 - 3335253884

CERRETO DI SPOLETO - (24 di-cembre, 01 e 06 gennaio, ore 17.00) - scene lungo le vie del borgo con ripro-duzione degli antichi mestieri.

SAN PELLEGRINO DI NORCIA - 24 dicembre, ore 23.00 -Presepe Vi-vente e alle ore 24.00 Santa Messa - Info: Letizia – Cell. 320.9455392

di Ennio Passero

La festa più bella dell’anno, il Natale, porta con sé la XII Edizione di Pre-sepi d’Italia, che si annuncia più bella di sempre. Perché tante saranno le novità e tutte legate da un comune filo conduttore, la “Bellezza” dei

presepi, delle ceramiche e delle sculture esposte. Infatti, gli organizzatori sono convinti che la Mostra deve suscitare emozioni, meraviglia, sorpresa, deve fare bene all’animo del visitatore, deve far riscoprire la magia del Natale, che non è quella proposta dai centri commerciali o dai films panettone. Per questo Presepi d’Italia ha tutti i titoli per proporsi come il più bello spettacolo del Natale! Un trionfo della Bellezza sarà rappresentato – in particolare – dal Presepe di Ghiaccio con la statua di Papa Francesco. Un presepe unico in Italia, con statue a grandezza naturale, per le quali sono stati utilizzati ben 75 q.li di ghiaccio, che brilleranno come se fossero di cristallo. La Sacra Famiglia è sta-ta scolpita ispirandosi alla “Adorazione dei Magi” del Perugino e di fronte a Gesù Bambino ci sarà la statua di Papa Francesco in adorazione, fatta di ghiaccio bianco come quello del Ghiacciaio Perito Moreno che sta laggiù “alla fine del mondo” nella Sua Patagonia Argentina! Un’incantevole spettacolo di luci e ghiaccio. Un sogno per grandi e piccini. Un presepe “da brivido” al quale il pubblico, ancora prima di vederlo, ha già assegnato l’Oscar del presepe più bello d’Italia del 2013; lo conferma il fatto che hanno annunciato l’arrivo de-cine di pullman di visitatori. Tanti i nuovi Presepi, uno più bello dell’altro, napoletani, palestinesi, popolari e diorami, realizzati con grande maestria da alcuni dei più bravi presepisti italiani, i quali con le loro opere rinnova-no la magia del Natale e mantengono viva l’intuizione di San Francesco. Le mera-viglie delle Città della Ceramica, ben 45 ceramisti molto quotati presentano il me-glio della tradizione ceramista di alcune delle principali città della ceramica, quali Caltagirone, Santo Stefano di Camastra, Grottaglie, Cerreto Sannita, Vietri sul Mare, Castelli, Faenza, Deruta, Nove, Al-bisola, Gualdo Tadino, Civita Castellana, Ascoli Piceno, Urbania, ognuna fiera del-la bellezza ed originalità delle sue opere. I Grandi Scultori di “Presepi d’italia”, una

A Massa Martana la XII edizione dei Presepi più belli d’ItaliaTrionfa la bellezza del Presepe di ghiaccio con la statua di Papa Francesco

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Where Umbria

Umbria Settegiorni n.1 - 14 Dicembre 2013 55

POZZUOLO UMBRO - Presepe vi-vente con ricostruzione dal vivo degli ambienti in cui Gesù venne a nascere

PASSIGNANO SUL TRASIMENO - 26 e 29 dicembre Castello. Orario 17.00 – 19.00“Presepe Vivente” nello stupendo sce-nario del castello, si possono ammira-re i mestieri e i personaggi dell’epoca. .All’interno del percorso si potranno degustare prodotti tipici locali e sarà allestito il mercatino dell’artigianato.Ingresso a pagamento.

VOLTERRANO - (26 e 30 dicembre - 01 e 06 gennaio, ore 17.00 - 19.00) - presepe ambientato in uno scenario naturale molto suggestivo.www.volterrano.it

RASIGLIA (Foligno) - (26 dicembre e 06 gennaioore 16.00 /19.00) – nel ca-ratteristico borgo delle cascate rievoca-zione della natività con scene della vita quotidiana degli inizi del Novecento.

MARCELLANO - (25, 26, 29 dicem-bre e 01, 05, 06 gennaio, ore 16.00 - 19.30) - quando scende la notte, si ac-cendono le fiaccole e compare la stella cometa che accompagna i visitatori alla grotta della Natività.

CABESSE (Nocera Umbra) - 26 di-cembre, 01 e 06 gennaio dalle 15 in poi -presepe vivente realizzato dai parroc-chiani

ALLERONA - (26 dicembre, ore 17.00) - presepe vivente ambientato in tutto il centro storico del paese.

FICULLE - (26 dicembre e 06 genna-io, ore 17.30) - presepe itinerante lungo le vie del centro storico, con postazioni tematiche. I 150 figuranti sono accom-pagnati dalla musica degli zampognari. www.comune.ficulle.tr.it

MONTELEONE D’ORVIETO - (24 dicembre, ore 21.00, 26 dicembre e 06 gennaio, ore 16.00 - 19.00) - sono

circa 200 figuranti per la rappresenta-zione di questo presepe lungo le vie del borgo.

PORANO - (25 dicembre, ore 17.00 - 19.00) - scene lungo le vie del borgo tra luci soffuse, fiaccole, musica sacra e natalizia

FRATTA TODINA - (06 gennaio, dalle ore 15.30) - “Aspettando i Re Magi”: presepe vivente con oltre 150 figuranti fra cui i ragazzi disabili del “Centro Speranza”.

selezione di oltre 50 artisti molto noti e di grande talento, affascinati dalla magia della Nascita di Cristo, hanno scelto Massa Martana per esporre opere geniali e creative che danno lustro e prestigio alla mostra, rendendola ogni anno tutta nuova. Sculture in bronzo, pietra, argilla, cera, cartapesta e nei materiali più vari, di fronte alle quali si provano grandi emozioni che fanno capire come l’artista con il suo talento, la sua mente ed il suo lampo di genio può arrivare fino a Dio. In totale saranno presentati 150 nuovi ca-polavori, tra presepi ed opere d’arte sulla “Natività” e verranno esposti in 25 botteghe ubicate all’interno delle mura medioevali di Massa Martana, un paese che in occasio-ne del Natale, complice la presenza dei presepi, diventa una “cartolina” d’altri tempi e regala al visitatore un senso di pace e benessere, facendo sorgere spontanea la domanda: a quale pagina della storia siamo arri-vati? Tutto questo è “Presepi d’Ita-lia”, un evento di portata nazionale, una delle due mostre più importanti del settore, il più bello spettacolo da vedere a Natale.La Mostra rimarrà aperta dal 24 dicembre al 6 gennaio 2014 con il seguente orario: tutti i pomeriggi dalle 15,00 alle 19,30 e nei giorni festivi e prefestivi, anche il mattino dalle 10,00 alle 12,30. Per informa-zioni: Ennio Passero 348 3347146

Greccio

Marcellano

Avendita

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Where Umbria

di P.P.

La vitalità straripante della mi-gliore musica religiosa afro-americana approda il 29 dicem-

bre a Passignano sul Trasimeno. Evento unico quest’anno per l’Umbria Gospel che dedica il concerto alla memoria del grande Nelson Mandela. L’Audi-torium Urbani, alle ore 21.30, ospiterà la prestigiosa corale degli “Atlanta In-spirational Gospel Choir” diretta dalla predicatrice Sonya McGuire che im-mergerà i presenti nelle calde atmosfe-re degli spirituals e delle musiche sacre afro-americane tra tradizione e sono-rità contemporanee. Poliedrica artista, musicista, cantante dall’abilità vocale sorprendente e talentuosa composi-trice, nonché personaggio radiofonico per la Freedom Radio, Sonia McGuire si contraddistingue per uno stile uni-co e coinvolgente in cui mescola so-

norità Soul, Gospel tradizionale, Jazz, Funk e spirituals. Il suo talento gli ha dato la possibilità di dividere il palco con artisti del calibro di Mariah Ca-rey, Kirk Franklin, Tye Tribett, Donnie McClurkin, Dorinda Clark-Cole, Fred Hammond, Kim Burrell, Marvin Sapp e molti altri. La sua recente collabora-zione con Corey “Coco Brother” Con-drey (un famoso DJ delle più grandi stazioni radiofoniche di Atlanta), con il popolare singolo “Should’ve Thought About It” dell’album “Stand Project”, l’ha resa popolare in tutti gli Sati Uni-ti d’America. Ma non perde di vista la sua missione per diffondere il Gospel superando ogni barriera di razza, cul-tura e linguaggio, mette a disposizione le sue abilità e conoscenze, conducen-do regolarmente workshops, conferen-ze e seminari musicali. Nonostante i numerosi premi e nomination inclu-so: “Best New Female Artist” al 2008

YGEA Awards, “Best New Artist” al 2008 Gospel Choice Awards e 2009 Stellar Awards, “Best Female Singer” per il 2010, 2011 e 2012 al Gospel Choice Awards, Sonya rimane comun-que un servo fedele alla sua Comunità fondando ben 4 organizzazioni no-profit: Sister, Soul & Psalms, Psalms of Thanks che provvede con cibo e abiti ai meno fortunati, Project Think, associa-zione per aiutare ragazzi e adolescenti e Blessed to be Blessing, un aiuto e un punto di ascolto per le famiglie. Otte-nuto il successo con il suo primo pro-getto “My Journey” ai primi posti nelle classifiche radiofoniche, per il tour in Europa con la sua corale Atlanta In-spirational Gospel Choir presenterà il suo ultimo lavoro “The Next Chapter” pubblicato nell’estate del 2013.

Passignano: “Atlanta Inspirational Gospel Choir” in memoria di Nelson Mandela

Il 29 dicembre all’auditorium Urbani, evento unico per Umbria Gospel

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Where Umbria

di P.C.

Sarà inaugurata a Orvieto, il 21 Dicembre, la mostra fotografi-ca “Due orizzonti” che contiene

una bellissima raccolta di immagini di viaggio e di emozioni della artista romana (ma ha il suo “rifugio” a Città della Pieve) Raffaella Franci. La mo-stra contiene un diario d’immagini lungo trenta anni che attraversa pae-si e anime e come ha detto il critico, col suo obbiettivo la fotografa ci aiuta a superare preconcetti e barriere, mo-menti quotidiani e voli di pensiero.L’artista presenta a Orvieto una qua-rantina di “opere” realizzate con diverse tecniche fotografiche e diversi formati, raccolti in un suggestivo allestimento c reato dA lei stessa. Quello che ci of-fre Raffaella Franci è un dialogo inte-ressante e sorprendente arricchito dai titoli significativi che accompagnano ogni opera.

Gli “appunti di viaggio” che Raffael-la Franci offre alla nostra attenzione, sono quasi completamente in bianco e nero e ci conducono verso mondi esplorati si, ma che sempre si rinno-vano attraverso l’occhio di chi li vuole immortalare e ferma il tempo in “quel” preciso momento. Tra quelle immagi-ni suggestive non c’è un tema né una trama connettiva, né un percorso cro-nologico. E’ un percorso di vita, un per-corso di emozioni.Raffaella Franci racconta così la sua mostra.; “ Non basta guardare occorre

saper vedere”. L’artista ha un suo par-ticolare sguardo profondo sul mondo. La mostra che approda il 21 dicembre a Orvieto, ha raccolto consensi ed elo-gi all’inizio del mese a Roma. Alla Bi-blioteca Angelica di Piazza Sant’Ago-stino.Raffaella Franci si occupa da sempre di fotografia, ha girato numerosi do-cumentari per aziende private e pub-bliche, ha curato l’organizzazione di eventi e, per dieci anni, ha organizzato concerti di musica sinfonica con le più importanti orchestre internazionali.

“Due orizzonti” un diario d’immagini lungo trent’anniSi apre il 21 Dicembre a Orvieto la mostra fotografica di Raffaella Franci. Quaranta immagini suggestive quasi tutte in bianco e nero

di Gi.Go.

A Spoleto alla”Officina d’Arte & Tessuti” via Plinio il Gio-vane, 6/8 è in corso la mostra)

di opere di 25 artisti fondatori di mo-vimenti, gruppi, sodalizi, personalità individuali e nomi magari non noti al grande pubblico, La mostra “Genera-zione Anni Venti”, curata da D. Taddei

e M. G. Caldarola, presen-ta opere di Carla Accardi, Ugo Attardi, Gianni Bertini, Remo Bianco, Gastone Big-gi, Giorgio Bompadre, Roc-co Borella, Roberto Crippa, Giuseppe De Gregorio, Piero D’Orazio, Gianfranco Fasce, Augusto Garau, Elio Marchegiani, Plinio Mesciu-lan, Mario Nanni, Gualtiero Nativi, Achille Pace, Achille

Perilli, Cesare Peverelli, Andrea Rac-cagni, Emilio Scanavino, Paolo Schia-vocampo, EmilioTadini, Tino Vaglieri, Walter Valentini. La direttrice artistica M.Giuseppina Caldarola con questa mostra ha voluto realizzare un pro-getto che ha come “attori” tutti quegli artisti attivi a partire dal dopoguerra (1915/1918) fino alla generazione de-gli anni quaranta.

Mostra “Generazione Anni Venti” a Spoleto: Officina d’Arte & Tessuti

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Where Umbria

di S.C.

Anche l’Accademia di Belle Arti partecipa alle manifestazioni dedicate al bicentenario della

nascita di Giuseppe Verdi continuando nella sua politica di diffusione, cono-scenza e valorizzazione del suo grande, sedimentato patrimonio, attraverso la adesione alle richieste di prestito.In questo caso, all’antica Istituzione perugina sono stati chiesti dei bozzetti del pittore e scenografo perugino Giu-seppe Rossi (1820-1899) che fanno bella mostra di sé nelle due prestigiose esposizioni romane: Giuseppe Verdi. Musica, cultura e identità nazionale, che si tiene al Complesso del Vitto-riano fino al 19 gennaio 2014 e Verdi e Roma presso l’Accademia Nazionale dei Lincei che resterà aperta fino all’ 8 febbraio 2014). I bozzetti di Rossi sono un unicum non solo dal punto di vista artistico, ma an-che storico: essi sono infatti quasi tutti chiosati fornendo il titolo dell’opera, data, luogo e nome del teatro di ese-cuzione nonché preziose indicazioni tecniche dalle quali è tuttavia possibile

desumere i criteri seguiti nella realiz-zazione delle scene.Rossi ha avuto la fortuna di operare in un momento singolarmente felice per la lirica e il balletto, tant’è che è riuscito a imporre all’attenzione del pubblico e della critica una produzione prodigiosa anche sotto il profilo quantitativo. Con una selezione di questi bozzetti l’Acca-demia, che ne possiede circa trecento, ha promosso nel 1985 una mostra al Teatro Morlacchi dal titolo Scenografia in Umbria nell’ ‘800. Bozzetti teatrali di Giuseppe Rossi (1820-1899) curata da F. Boco, F. Fabbroni e A. Urbano.

L’Accademia di Belle Arti per il bicentenario di VerdiI bozzetti dello scenografo perugino Giuseppe Rossi al Vittoriano e ai Lincei

Nel museo archeologico di Amelia oltre alla possibilità di ammirare direttamente la

statua bronzea del Germanico, ope-ra di particolare pregio artistico, ora si può conoscerne storia e attraverso una installazione, capace di creare un effetto particolarmente spettacolare, si dà al visitatore l’impressione di trovarsi di fronte ad una parete in movimen-to, costituita da più immagini, video e fotografie che si sovrappongono e si compongono, creando effetti suggesti-vi. L’evento “Il Germanico racconta” ricostruisce la storia del Germanico e dell’Amelia romana attraverso il mul-timediale. Le produzioni video sono il vero cuore dell’installazione, grazie a elaborazioni al computer, filmati di re-pertorio e documentazione storica che ricostruiscono una mappa temporale

delle vicende legate al ritrovamento e al restauro della statua, arrivando a rac-contare anche la storia più segreta di questo affascinante reperto archeologi-co a cinquanta anni dalla sua scoperta. Ha un carattere fortemente immersivo, grazie alla combinazione dinamica di immagini guidate da una regia unica.

Nel Museo Archeologico di AmeliaInstallazione multimediale con la storia di Germanico

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Where Umbria

di S.C.

Il Giorno di Natale verrà trasmesso in differita in Eurovisione su Rai 1, dopo la benedizione Urbi et Orbi

di Papa Francesco, il tradizionale Con-certo di Natale del Sacro Convento di Assisi giunto alla XXVIII edizione.Il concerto, diretto dal Maestro Steven Mercurio, ha visto la partecipazione dei cantanti Arisa, Stacy Francis, Paul Sorvino e Il Volo con il coro di voci bianche e Cantoria dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, diretto dal

Maestro Ciro Visco, e l’Orchestra Sin-fonica Nazionale della Rai. Fra i bra-ni eseguiti: come annunciato da padre Enzo Fortunato, direttore della Sala Stampa del Sacro convento, da segna-lare Hallelujah, White Christmas, San Francesco d’Assisi predica agli uccelli e Astro del Ciel.Hanno preso parte all’appuntamento – che si è tenuto nella Basilica superiore-; Card. Attilio Nicora, Legato Pontificio

per le Basiliche Papali, Card. Giuseppe Bertello, Presidente del Governatora-to dello Stato della città del Vaticano, Card. Gianfranco Ravasi, Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, Pietro Grasso, Presidente del Senato, Laura Boldrini, Presidente della Ca-mera, e i vertici di Rai e Rai 1. Dopo il concerto i presidenti di Senato e Camera accompagnati dal Custode del Sacro Convento di Assisi, padre

Mauro Gambetti, si sono raccolti da-vanti la tomba di San Francesco e han-no visitato il complesso monumentale francescano. Il Concerto di Natale è promosso dal Sacro Convento di Assi-si, dalla Rai, da Banca Intesa Sanpaolo e dalle Casse di Risparmio dell’Umbria. La fede di Francesco, che voleva “rap-presentare il Bambino nato a Betlemme e in qualche modo vedere con gli occhi del corpo i disagi in cui si è trovato per la mancanza delle cose necessarie a un neonato” (FF 468), è stata interpretata dall’armonia dell’orchestra e dei canti natalizi, per raggiungere i presenti al Concerto e coloro che lo ascolteranno e lo vedranno attraverso la televisione, il giorno del santo di Natale. “Un con-certo per scuoterci dal sonno. Un con-certo per gettare luce nell’oscurità. Un concerto per aprire i cuori alla speran-za. Un concerto per sentire ancora la nostalgia di felicità e di bellezza. Non possiamo accontentarci di un cuore mediocre, attaccato a ricchezze, gloria e potere. Aspiriamo alla felicità piena e alla bellezza immacolata”, ha dichia-rato il Custode del Sacro Convento di Assisi, padre Mauro Gambetti.

Il “Concerto di Natale” nella Basilica superiore di San FrancescoIl concerto che va in onda in differita in Eurovisione su RAI1, è diretto dal M° Steven Mercurio con i cantanti Arisa, Stacy Francis, Paul Sorvino e Il Volo con voci bianche e Cantoria dell’Accademia di S.ta Cecilia, dirette dal M° Ciro Visco, e l’Orchestra Sinfonica della Rai

L’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai. In alto il Maestro Steven Mercurio

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Where Umbria

di L.M.

Al Piccolo Teatro di Milano sono stati assegnati i Premi Ubu 2013 (fondati dal compianto

critico e studioso Franco Quadri), ov-vero gli Oscar del Teatro. Il Premio per miglior attore protagonista (ex aequo con Carlo Cecchi) è stato assegnato a Mario Perrotta per la sua interpretazio-ne in ‘Un bès – Antonio Ligabue’, pièce dedicata alla vita del pittore. Il Premio Ubu, massimo riconoscimento del te-atro italiano, viene assegnato da una giuria di critici e esperti teatrali. La Di-rezione del Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto “A. Belli” desidera compli-mentarsi con Mario Perrotta e con tut-ta la compagnia del Teatro dell’Argine per l’ambito riconoscimento che corona anni di lavoro e di successi ottenuti nei maggiori teatri italiani e esteri. Mario Perrotta ha collaborato recentemente con il Teatro Lirico Sperimentale, ov-vero nel 2012, sia nell’ambito del Corso di Avviamento al Debutto per Giova-ni Cantanti Lirici, sia per aver scritto i due libretti del dittico contemporaneo

‘Opera Migrante’ (Andante italiano alla belga e Fuga straniera con moto). Dello spettacolo ‘Opera Migrante’ è stato in-terprete a Spoleto insieme alla moglie, l’attrice Paola Roscioli, e ai cantanti Chiara Osella, Katarzyna Otczyk e Marco Rencinai. La direzione dell’en-semble dello ‘Sperimentale’ fu affidata in quell’occasione al M° Marco Angius, mentre le musiche furono commissio-nate ai compositori Lucio Gregoretti ed Andrea Cera. Lo spettacolo, che ha trattato i temi della nostra emigrazione negli anni ‘50 e ‘60 e nella seconda parte l’attuale immigrazione in Italia, è stato accolto lo scorso anno entusiasticamen-te dalla critica nazionale e dal pubblico presente al Teatro del Complesso di San Nicolò. Una produzione importante per il Teatro Lirico Sperimentale, ma anche per la comunità cittadina in quanto, come si ricorderà, Mario Perrotta visitò il Museo delle Miniere di Morgnano incontrando e colloquiando con gli ex minatori, alcuni dei quali hanno poi assistito allo spettacolo. La Direzio-ne del Teatro Lirico Sperimentale, nel

complimentarsi ancora con Mario Per-rotta (con cui non è esclusa nel futuro la possibilità di future collaborazioni) è ancor più soddisfatta dell’esito dell’as-segnazione dei Premi UBU in quanto un altro personaggio, con cui sta ini-ziando un’importante collaborazione per la Stagione 2014 e di cui è prema-turo preannunciare il nome, ha ottenuto l’ambito riconoscimento.

Oscar del Teatro all’attore, regista e drammaturgo Mario Perrotta Ha collaborato nel 2012 con il teatro Lirico Sperimentale di Spoleto per “Opera migrante”. L’elenco completo dei personaggi che hanno ricevuto il Premio UBU

Mario Perrotta in “Un bès-Antonio Ligabue”

Questo l’elenco completo dei Pre-mi Ubu 2013:* Spettacolo dell’anno: ‘Il panico’ re-gia di Luca Ronconi * Miglior regia: Antonio Latella (‘Francamente me ne infischio’ di Linda Dalisi e Federico Bellini).* Miglior scenografia: Marco Rossi (‘Il panico’).* Miglior attore: Carlo Cecchi per ‘La serata a Colono’ e Mario Perrotta per ‘Un bès-Antonio Ligabue’. * Miglior attrice: Caterina Carpio, Candida Nieri, Valentina Vacca. Miglior attore non protagonista: Peppe Servillo per ‘Le voci di den-tro’.* Miglior attrice non protagonista: Antonia Truppo. * Nuovo attore o attrice (under 30): Alice Spisa. * Nuovo testo italiano o ricerca drammaturgica: ‘Pantani’ di Marco Martinella. * Nuovo testo straniero: ‘Jucatùre’ di Pau Mirò. *Miglior spettacolo straniero presen-tato in Italia: ‘Odyssey’ di Simon Ar-mitage regia di Robert Wilson (Pic-colo Teatro di Milano-Teatro d’Eu-ropa, National Theatre of Greece).

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Irlanda, 1952. Philomena Lee, ancora adolescente, resta incinta. Ripudiata dalla famiglia, viene mandata al con-vento di Roscrea. Per ripagare le reli-giose delle cure che le prestano prima e durante il parto, Philomena lavora nel-la lavanderia del convento e può vedere suo figlio Anthony un’ora sola al giorno. A tre anni Anthony le viene strappato e viene dato in adozione ad una cop-pia di americani. Per anni Philomena cercherà di ritrovarlo. Cinquant’an-ni dopo incontra Martin Sixmith, un disincantato giornalista, e gli racconta la sua storia. Martin la convince allora ad accompagnarlo negli Stati Uniti per andare alla ricerca di Anthony.Stephen Frears racconta in questo suo riuscitissimo film la storia vera di una madre alla ricerca del figlio perduto che Martin Sixsmith ha reso nota con il li-bro “The lost Child of Philomena Lee” che, pubblicato nel 2009, ha consentito a molte donne di sentirsi sostenute nel raccontare il loro passato.Il regista Stephen Frears dice di lei: “Incontrando la vera Philomena Lee ero sorpreso dal fatto che volesse veni-re sul set, cosa che ha fatto il giorno in

cui veniva girata la scena terribile del-la lavanderia. Philomena è una donna magnifica, priva di autocommiserazio-ne, che continua ad avere fede nono-stante le ingiustizie subite”.

REGIA: Stephen FrearsDURATA: 98 min.GENERE: DrammaticoPRODUZIONE: Regno UnitoANNO: 2013

CAST: Judi Dench, Steve Coo-gan, Neve Gachev, Charlie Murphy, Simone Lahbib, Sophie Kenne-dy Clark, Charles Edwards, Xavier Atkins, Charlotte Rickard

Philomena

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Quando una profezia intrappola un intero regno in un inverno senza fine, Anna, valorosa e ottimista, insieme al coraggioso uomo di montagna Kristoff

e alla sua renna Sven, intraprende un viaggio epico alla ricerca della sorella Elsa, la Regina delle Nevi, per riuscire a porre fine al glaciale incantesimo. Anna e Kristoff affronteranno creature e peri-coli di ogni tipo e dovranno combattere contro tutti gli elementi della natura per salvare il regno dalla distruzione.

I sogni segreti di Walter Mitty

Frozen - Il Regno di Ghiaccio

Walter Mitty (Ben Stiller) è un sogna-tore moderno, un comune photo editor di una rivista, che spezza la sua noio-sa esistenza sognando regolarmente ad occhi aperti un mondo fantastico reso elettrizzante da audaci eroismi, appassionate storie d’amore e costanti vittorie sul pericolo. Ma quando Mit-

ty e la sua collega (Kristen Wiig), di cui è segretamente innamorato, sono in procinto di perdere il lavoro, Walter deve fare l’inimmaginabile: prendere il destino nelle sue mani imbarcandosi in un viaggio intorno al mondo più stra-ordinario di qualsiasi cosa egli avrebbe mai potuto immaginare.

REGIA: Ben StillerDURATA: 114 min.GENERE: CommediaPRODUZIONE: USAANNO: 2013

CAST: Ben Stiller, Kristen Wiig, Kathryn Hahn, Sean Penn, Adam Scott, Patton Oswalt, Shirley Ma-cLaine, Toshiko Onizawa, Finise Avery, Joey Slotnick

REGIA: Leon JoosenDURATA: 83 min.GENERE: AnimazionePRODUZIONE: Regno UnitoANNO: 2013

CAST (voci): Martin Freeman, Tim Curry, Tim Conway, Pam Ferris, Joan Collins, Noel Clarke, Ashley Tisdale

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