Gigi Fontana

APESAR DE TUDO

sedici sguardi per strada

Colina Azul

Aparecida de Goiânia - Brasil

16.XI.2010 - 16.VIII.2011 "Apesar de tudo..."

È una delle prime espressioni che ho appreso qui in Brasile e significa "nonostante tutto". Nonostante tutto quello che si può dire, giudicare, analizzare, approfondire o realizzare in questa terra brasiliana... Nonostante le contraddizioni, i problemi enormi ancora presenti, la miseria, i ritardi istituzionali, il dolore e la fatica di vivere...

"apesar de tudo isso..." nonostante tutto questo...

… c'é un Brasile "altro" fatto di radici profonde, di abitudini consolidate, di fantasie colorate, di antidoti leggeri al dolore, di gioia di vivere, di predisposizione alla sopravvivenza... Un Brasile che i miei occhi hanno la gioia di poter scorgere e condividere ogni giorno...

...Apesar de tudo!

don Gigi Fontana

Indice

1) I volti 2) La polvere 'vermelha' 3) La casa di Icaro 4) "O coletor" 5) Moto familiare 6) L'aquilone 7) Tony barbiere 8) Buca con strade e "quebra mola" 9) Cavalli sulla BR 153 10) "Pai Nosso" 11) "Cumprimentar" 12) Tutti in fila! 13) "A Feira" 14) "O velório" 15) "A chuva" 16) "Nossa Senhora"

1. I volti Mi inebrio di Volti, tanti Volti... E ogni giorno incontro Volti dai colori nuovi. Si concentra, in questa terra, l'armonia dell'arcobaleno. Color bruno, moreno e chiaro...e continue sfumature. Occhi profondi...gioiosi o melanconici, Occhi che accolgono, senza riserve. dignità spesso sofferta, sguardo...oltre. Volti sempre nuovi arricchiti dal sorriso: Nei piccoli, nei vecchi... nelle vite giovani, Nei pensieri di madri e padri, nei dubbi immensi! C'é forza e tenerezza nel Volto di chi incontro: C'é storia di dolore, desiderio di trovare sempre Un nuovo inizio... Bello, vero, buono e puro...é gioire dei diversi. Qui, dove ogni Volto rivela una schiera di Volti antichi... Dove la luce dell'esistere promana dall'impasto Di mille antenati fieri e fecondi... Qui imparo l'aggiungere e l'unire, e l'essere accolto. E un po' di più comprendo Te, Logos-Carne: Sei in tutti e in ciascuno dei Volti che mi abbracciano.

2. La polvere 'vermelha' Te ne accorgi quando sei in auto, fermo al semaforo, E punti lo sguardo sul cruscotto nero....anzi rosso! Quando ti asciughi il sudore... Quando la gola gratta... La respiri entrando nei quartieri interni, Fuori dalle 'avenide' asfaltate... là, dove nessuno conta! Colora tutto di rosso "vermelho"... esistenze e cose... Polvere vermelha, polvere onnipresente... Polvere che s'alza col vento ad avvolgere tutto in sé. Polvere testarda e tenace come la Speranza Che respiro - riconoscente - tra questa gente... Polvere che tutti colora, senza distinzioni, Del colore di Pacha Mama, la Madre Terra... Polvere vermelha che ci vuoi tutti affratellare Col tuo colore, color del sangue, grido di vita! E ci ricordi - vestendo il mondo col tuo manto vermelho - L'unica tunica di cui tutti hanno bisogno: Gratuita donata e accolta!

3. La casa di Icaro Ho paura a camminare solo, per via dei cani, Dentro il bairro di 'mamãe Carla'. La strada é di terra, piena di buche e pattume. Dalla casa, là in fondo la via, sbuca Maksuel, il figlio. Mi viene incontro per 'cumprimentarmi' e "difendermi". Chiede la benedizione e siamo già dentro casa. Lo sguardo si posa ora sui volti, ora sulle cose... Mamma Carla, Stephanny, Maksuel e Aline... Muri senza malta, porte senza porte, odori strani... Stephanny prende il più piccolo, Icaro...e torna tra noi. Icaro, un nome impegnativo: ti faremo volare, piccolo! Bicchieri sporchi da tempo, vestiti un po' ovunque, Qualche resto di cibo, bucce d'arancia, caffè freddo! "Stanotte mi ha picchiato ancora...scappo via con loro!" Mamãe Carla si sfoga e piange amara e silenziosa! Stephanny, otto anni, le accarezza dolcemente il viso... Maksuel le si stringe al collo, imitato dalla piccola Aline... E Icaro in mezzo, protetto e coccolato... Volerà! La casa di mamãe Carla non sono i muri, l'unico letto, La sedia rotta, i fagioli marci e il riso nero...no... La casa sono loro, i Figli...e lei, Madre Immensa.

4. "O coletor" Lo chiamano "o coletor" e raccoglie tutto... Tutto ciò che é riciclabile...sulla strada. Munito di una gabbia su ruote che tira come un carro, Passa palmo a palmo ogni via con pignoleria estrema: Plastica, lattine, cartoni, teli, carta...ogni cosa! Vive di ciò che buttiamo...mangia ciò che scartiamo! Conosce - "o coletor" - ogni fiera, ogni mercato... Ogni festa di quartiere, ogni sagra di paese... Certo..."o coletor" non fa festa con gli altri, La sua "festa" comincia subito dopo la "nostra" festa... E più festa "noi" facciamo...più "o coletor" fa festa! Lavora solo, "o coletor", puzza, é sporco e verso sera lo vedo faticare, carico di "noi", mentre affronta la salita...arranca ma sorride! Sí...sorride perché 'apesar de tudo' é stato um 'bom dia': "La gabbia é piena...mi daranno un po' di Pia!" E, mentre - senza fiato e 'strafinito' - si avvicina a casa, Pensa ai figli e alla sua donna...sorride ancora E le sue gambe e le sue braccia ritrovano vigore. Pieno di dignità e fierezza, lui, il "raccoglitore", troverà braccia conosciute e amate a "raccoglierlo" stasera.

5. Moto familiare L'evoluzione nel mondo dei trasporti Trova testimoniata, qui in Brasile, l'intera gamma: A piedi, in bici, in moto, in auto... In assoluto - credo - prima su tutti, é presente la moto! Molte famiglie in questi anni se la son sudata cara... E la moto é "di famiglia"... Pai, mãe, filhos. Papai davanti, mamãe dietro, 'menino' in mezzo, a volte due...più borse della spesa. Tutto e tutti in un equilibrio instabile appreso con cura Curva su curva, sorpasso su sorpasso, paura su paura... Casco per tutti, tranne che per il piccolo, Nascosto e protetto tra mamma e papà... Certo: la legge dice...il codice legifera...il giudice afferma... La gente sopravvive. Il popolo si arrangia. Rischia e muore. Con cinque reais di gasolina si viaggia una settimana, Con cinque reais prendi due volte l'onibus...e basta! Tutto aumenta, tutto cresce... La famiglia é al collasso. La "moto famiglia" é il Brasile: Si adatta a tutto... con fantasia...con allegria... Trovando sempre il modo di sopravvivere, e con arte! Si può fare: il grande ci sta sempre nel piccolo... Basta solo stringersi un po'... Per fare posto a te e a te ... E anche a te!

6. L'aquilone Come avvisati da un segnale appaiono nel cielo azzurro Mille colori danzanti in un gioco di corse pazze: Aquiloni liberi nella stagione secca, nel vento costante! Fatti con tutto, fili riannodati cento volte... Gare con regole misteriose... e i volti si levano al cielo... Gli sguardi puntano in su, ragazzi a frotte sulle strade. Ore e ore a tentar di galleggiare ancora lassù... Lascia che sognino, lascia che volino! Lascia che con le ali del cuore, inesperti e fiduciosi, Questi piccoli allenino occhi e cuore e mente... a volare! A puntare in alto... a vedere oltre... a gustare altro! Nessuno tagli i fili dei loro Aquiloni zoppicanti, Nessuno osi smorzare i loro slanci ributtandoli a terra, Solo perché la vita é dura e il futuro oscuro... Nessuno, con mente troppo lucida, li rimproveri Di essere illusi e presto delusi dell'umana esperienza! Gli Aquiloni in cielo ci schiodino il collo riverso al suolo, Ci sciolgano la cervice bloccata da secoli... Per alzare finalmente gli occhi al nuovo... al sole... al vento! Per volare con loro e vedere come loro e sperare ancora... "Toglimi il pane...ma lascia volare alto il mio Aquilone!"

7. Tony barbiere Tony viene dal nord-est del Brasile, é del Pernambuco, Terra difficile, molti mesi di secca, la pioggia é rara. Tony non é un barbiere, é un artista... Mi accoglie con reverenza e cordialità singolari, Senza mai eccedere con domande o commenti... E con la stessa premura e attenzione accoglie il ragazzino Che giunge alla sua "loja" appena dopo di me. Concordiamo per un taglio deciso, quasi da "marins" E Tony, forbici e pettine alla mano, si mette all'opera. I suoi occhi scuri mirano ora allo specchio, ora alla testa. Ed io, fermo, osservo la stanza: pochi strumenti di lavoro, Un calendario pudico alla parete, una tivù antica, E sul banchetto davanti a me, minaccioso, un rasoio... È immerso con la lama in un bicchiere di alcool, Garanzia assoluta per ogni cliente di igiene e pulizia, Pronto a farmi il "giro-orecchio" e la "coppa" nuova... Si muove danzando Tony barbiere, l'artista del rasoio! Delicato e deciso...Ci vuole il tempo che ci vuole...calma! Ecco fatto... Ora mi guarda in attesa del mio giudizio. Con mossa fulminea mi colloca uno specchio dietro la testa Perché controlli ciò che non posso vedere di fronte... "Muito bem, senhor Tony! Obrigado!" - "Cinco reais!" Poco più di due euro...per mezz'ora di pura arte!

8. Buca con strade e "quebra mola" Il massimo della sf...ortuna per un autista, di notte, É trovarsi a percorrere una strada...diciamo "asfaltata", Con una serie sterminata di buche e impestata di dossi Che attraversano la strada per farti ridurre la velocità, Chiamati "quebra mola"... La pioggia battente nei mesi giusti trasforma tutto, Riapre le buche antiche nelle strade, divora l'asfalto. Cinque...otto anni fa, le vie erano in terra battuta E la strada ti chiedeva attenzione e tempi lunghi, ma te la mettevi via: così é la vita in periferia! Con l'arrivo dell'asfalto uno pensa di poter correre, Magari il tragitto avrà due, tre buche...Não, senhor! Il percorso che ti aspetta, bici, moto, auto o camion... É davvero sconcertante: buche profonde, tratti da 'tríal', Strade friabili come biscotti... E tutto questo si chiama "progresso che avanza"... Ora capisco perché, ogni tre botteghe che vedo per le vie, Una ha scritto nell'insegna "Borracharía"... "Gommista"! "Buca con pezzi di strada e infiniti quebra mola": Descrive fin troppo bene l'esistenza di molta gente... qui!

9. Cavalli sulla BR 153 La prima volta ti fa un certo effetto: Sorpassare un cavallo, il suo carro e il suo padrone Nella quarta strada più importante de Brasile, La, purtroppo, famosa BR 153 che collega il sud e il nord Di questo immenso paese, immenso 28 volte l'Italia. "Purtroppo" famosa per i morti che colleziona, Di motociclisti imprudenti, camionisti assonnati, pedoni che tentano la sorte, attraversando otto corsie... Tutto quello che puoi immaginare di strano accade! Le leggi di fisica perdono qui il loro millenario significato Quando vedi un pesante e ingombrante portone in ferro Sulle spalle di un motociclista disinvolto e in sorpasso! "Cavalli sulla BR 153" - titolava il giornale locale... Il vecchio e il nuovo...la lentezza e la velocità... Il legame col mondo della 'mata', la 'roça', la campagna... E il Brasile emergente, che guarda avanti... sì...meglio... Altrimenti sbatti addosso al carro, al padrone, al cavallo! "Cavalli sulla BR 153" - titolava il giornale locale... Troppo veloce la corsa, qualcuno viene travolto da questo Vortice che tutto e tutti fagocita. Ogni BR 153 del mondo dovrebbe avere tante corsie, Perché anche il cavallo, la capra e la tartaruga Possano "correre" felici al ritmo del proprio cuore!

10. "Pai Nosso" Raramente si conclude un incontro, una veglia, Un'assemblea, una visita in famiglia, un viaggio Con una preghiera che non sia il "Pai Nosso"... Si puó scherzare fino a ridere a crepapelle Fino un attimo prima... ma quando qualcuno dei presenti Introduce "LA" preghiera... Tutto tace... Le mani si cercano, il cerchio si compone, il respiro di ciascuno trova un ritmo comune. Ciò che più sorprende é la compostezza dei piccoli: In piedi, belli dritti, le braccine altissime a raggiungere Le mani degli adulti... Gli occhi chiusi e il sorriso serafico Sui loro visi teneri e pieni di futuro! "Pai nosso que estás nos céus...", prega il popolo, "Seja feita a vossa vontade...", canta il gruppo all'unisono, "O pão nosso de cada dia nos daí hoje..." E qui le mani si stringono ancor più forti...anche oggi! "Anni fa, ma non molti..." - mi confidava un vecchio - "Al posto delle parole '...ma liberaci dal male' pregavamo, Spesso con le lacrime, '...ma liberaci dal salario minimo'!" Che "Pai Nosso" non diventi mai "Pai Meu", Che questo popolo stringa ancora le mani dei fratelli, Che ogni comunità ricominci sempre dal Padre di Tutti!

11. "Cumprimentar" Non é semplicemente galateo o buona educazione, E neppure ricerca di compiacere o ingraziarsi qualcuno... No..."cumprimentar" é condividere, unire la mia con la tua vita, tu sei importante... La mia mano stretta nella tua mano...siamo fratelli... L'altra mano a toccare il tuo fianco...mi sei caro... "Tudo bem?"... "Tudo!"... Entrai in una cappella per celebrare e 'cumprimentai' Tre, quattro persone...tralasciando di farlo con gli altri. Alla fine della messa il coordinatore della comunità, con il sorriso sulle labbra e tanta delicatezza, Si avvicina e mi dice: "Padre Luis, desculpe, se 'cumprimenti' alcuni...ricordati Che devi farlo con tutti i presenti: potrebbero pensare Che sei arrabbiato con loro!" "Ma...magari mi ci vogliono dieci, quindici minuti... E si fa tardi con la messa...e poi devo correre per..." "Devagar, devagar padre Luis...não se preocupe!" Che fatica entrare in questa nuova dimensione temporale! Lasciarsi 'portare' dal ritmo delle persone...i loro gesti! Passare dal dovere, dall'autoconvincimento che 'bisogna' 'Cumprimentar'... alla gioia di sentirlo nascere Dentro di te...come sia l'unica cosa da fare...Qui e Ora!

12. Tutti in fila! Quante volte la povera gente fa la fila! Per tutto: per la salute, per la posta, per la banca... Fa la fila per le tasse, per un documento, per un lavoro! Normalmente regna il silenzio mentre si fa la fila... Volti assorti, rassegnati, paura di chiedere. Non ho visto, finora, sorpassi o soprusi... Piuttosto solidarietà, comprensione e rispetto... La mamma in cinta con altri due piccoli, Il vecchio col 'bengála', il bastone, confuso e frastornato. Ricordo che anche tu, Logos-Carne, ti sei messo in fila Con la gente del tuo tempo...e lí, in fila, ad ascoltare... Ascoltando attese e delusioni, lamentele e speranze... Sorpreso della sapienza che viene dall'esperienza di chi É passato per sentieri in salita, "crune" troppo anguste! "Tutti in fila!"...da secoli... Da sempre! Da troppo! "Padre, - mi confida una donna - mi piace la domenica mettermi in fila per ricevere Gesù...é l'unica fila dove mi gusto l'attesa...attendo...poi tocca il mio turno: chiudo gli occhi, apro le mie mani...faccio un trono al mio Gesù...lui si siede e viene ad abitare da me! Fare la fila la domenica mi dà forza per fare le altre cento file della settimana. Come farei senza 'domenica'!"

13. "A Feira" La Fiera...un treno di bancarelle dai colori vivaci, Dai sapori forti, dagli odori intensi, macchie in movimento. Mi tuffo dentro questo mare di tutto: persone e cose! Apre la serie di vagoncini la vendita di animali da cortile, Segue una 'loja' di materiale elettrico usato, e poi? E poi? Ecco vestiti e stoffe - e inciampo su un cagnolino! Mi faccio largo tra le persone nel corridoio strettissimo Tra una fila e l'altra di banchetti... Una vecchia signora Mi propone le sue verdure...e subito sento la musica forte Del venditore di cd e dvd rigorosamente taroccati... Mi fermo un po' di più davanti al banco dei cereali: Una magia di farine colorate su sacchi aperti ai clienti... Grida un venditore di succo di canna da zucchero il suo Prodotto, che fa bene per ogni malattia... Un gruppo di ragazzini corre all'impazzata facendo 'slalon' Tra la folla che non si scompone... Biciclette In doppia fila su quel sentiero stretto ma capace di diventare piazza e strada e storia... E vita! Sento profumo del 'pão de queijo', focaccine di formaggio Calde e invitanti... Della banana fritta, del mais arrostito. Giungo alla fine del treno...contento, come in piscina, Di voltarmi per reimmergermi nuovamente in questo mare!

14. "O velório" Messe, corse di qua e di là, confessioni. Sono in ritardo Per un incidente ad una rotonda...moto contro camion... Per un attimo osservo il corpo a terra...da come li vedo Sfrecciare per le strade mi vien da dire che un po' Se la vanno a cercare la morte 'sti motociclisti pazzi... Sono le 13.30 di una domenica già bella piena di tutto: Finalmente un po'di riposo...mangio in fretta e...letto! Suona il campanello al cancello...no...non mi alzo... Suona ancora...resisto...ancora uno squillo...mi alzo: Due signori in lacrime."Sono il papà del giovane morto Nell'incidente alla rotonda e mi scuso per l'ora...Padre, Potrebbe celebrare il 'velório' per mio figlio domattina? Se é possibile, naturalmente..." Mi sento un verme! Mille pensieri invadono la mente... Il mattino seguente arrivo nel quartiere ed entro in casa. La bara di Amilton é circondato dai familiari: La giovane moglie Juliana, i due figli più grandi Camilla e Hugo...il più picco lo tra le braccia della nonna. Camilla mi prende la mano e piange...Juliana abbraccia Hugo. E comincio il canto "Tu es Senhor, o meu pastor..." Tutti cantano piangendo... Cosa dirò dopo il canto? Che parole troverò per dare forza? Gesù...cosa faresti tu?

Asciugo le lacrime a Camilla...e lei comincia a pregare Con le parole del 'Pai osso'...piccola... tutti le vanno dietro… E il popolo 'veglia'...fa 'velório'...e non si arrabbia con Dio! "Dio sia sempre lodato!"- prega il padre di Amilton infine. "Ora e per sempre!" - risponde in coro questo popolo forte!

15. "A chuva" "A chuva'...la pioggia brasiliana! Trasforma la 'seca' in 'verde'...la morte in vita! Da ottobre a marzo sono pochi i giorni senza la sua visita. Annunciata da enormi nuvoloni nell'immenso cielo brasiliano Giunge all'improvviso come un ladro...ed é più ciò che offre Rispetto a ciò che si porta via...'a chuva'! Le strade asfaltate diventano rosse, fiumi di terra e fango Dalle vie laterali, dei quartieri poveri...di tutto e di più. Le prime 'chuvas' sono accolte: Con il ringraziamento a Dio da parte dei vecchi, La soddisfazione degli adulti, l'allegria dei piccoli... Giochi nuovi sull'acqua rossa, e grida e risa, fino a sera! Ma 'chuva' é pure fatica, disagio, pericolo... Al lavoro in bici, in moto...contro vento, in salita... Lavorare nel campo...a stento il carro si muove nel fango! Benedetta e maledetta 'chuva'! Ti abbiamo atteso con l'ansia dello sposo per la sposa... A fecondare Pacha Mama, la Madre Terra di ogni Vita... Ora ti preghiamo di darci tregua, solo un poco, un poco! Per asciugare ossa e cuore, per liberare la mente Da quel forte e costante rumore: 'chuva' che scendi Dal cielo di Dio...e che a lui ritorni solo quando Hai fatto ciò che lui ti ha chiesto: mantenere il mondo Bello, rigoglioso e accogliente... 'Eden' per ogni creatura!

16. "Nossa Senhora" Se non conosci il nome di una donna prova a dire il nome "M a r i a" Nel settanta per cento dei casi azzeccherai il nome giusto! Qui tutte si chiamano Maria, magari come secondo nome... Il manto trapuntato di fiori che copre la Madre É grande come il Brasile e tutti raccoglie sotto di sé. "Nossa Senhora Aparecida" é la 'padroeira' di questa terra. Fu 'pescata' da João Alves, dopo una notte senza pesci. Una statuina prequena pequena...ma capace di rianimare Gli animi e la speranza per una pesca abbondante... 'Aparecida' é una madre 'morena', come tanti poveri... Accontenta tutti: os brancos, os indios, os negros! E' davvero LA Madre... Sotto il suo manto ognuno trova Un po' di tepore, comprensione, speranza, dignità... A lei, Madre che conosce il patire, si affidano le madri Che piangono figli lontani, o perduti, o dilaniati dal 'crack', O dall'alcool... Alla "Nossa Senhora" le donne brasiliane Chiedono ancor più forza, coraggio, tenacia... Loro...che già, da sempre, portano il peso del Brasile…

Allevando figli e mariti, Sopportando violenze e ipocrisie. Nossa Senhora Aparecida, accogli anche me sotto il tuo grande manto… Donami la grazia di essere, per questo pezzetto di popolo, compagno di strada silenzioso e sorridente, e fa che ogni sera sappia lodare il buon Dio per il dono immenso di essere qui!