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LA STAMPA LA STAMPA QUOTIDIANO FONDATO NEL 1867 LUNEDÌ 12 MARZO 2018 & ANNO 152 N. 70 & 1,50  IN ITALIA (PREZZI PROMOZIONALI ED ESTERO IN ULTIMA) SPEDIZIONE ABB. POSTALE - D.L. 353/03 (CONV. IN L. 27/02/04) ART. 1 COMMA 1, DCB - TO www.lastampa.it NA MI XN 9 771122 176003 80312 Resa dei conti nei Dem. Di Maio cerca una sponda in Vaticano Berlusconi al Pd: “Dovete sostenere il nuovo governo” Parla il presidente di Forza Italia: “Mai un partito unico con la Lega” PARLA L’AD CALCAGNO “Per Fastweb 4 milioni di utenti in tre anni” Francesco Spini  IN TUTTOSOLDI OGGI AL QUIRINALE Mattarella incorona i giovani Alfieri Franco Giubilei A PAGINA 27 Matteo Borgetto  A PAGINA 16 LE STORIE “Quei carabinieri nel libro dei Giusti” Marina Maffei  A PAGINA 16 In mongolfiera sul Monferrato n Intervista a Berlusconi: «Nuove elezioni metterebbero a rischio la democrazia, il Pd collabori per il governo». Sal- vini: «Programma aperto a tutti, anche al M5S». La pista Cottarelli per un esecutivo di scopo. Bei, Bertini, Magri, Martini, Mattioli e Schianchi DA PAG. 2 A PAG. 5 ALL’ECONOMIA ORA SERVE PIÙ CORAGGIO ALESSANDRO DE NICOLA A l di là del comprensibi- le entusiasmo dei vin- citori e dell’amarezza dei vinti, non v’è dubbio che per l’Italia si apra un periodo di incertezza politica. Tuttavia, nonostante il fio- rire di ricette miracolose per far rinascere il Belpaese, pro- pugnate soprattutto dai parti- ti che hanno vinto queste ele- zioni, i nostri problemi non cambieranno grazie all’esito delle urne. Il macigno del debito pub- blico; le tasse e la spesa troppo alte; la qualità della spesa stes- sa, sovente improduttiva; l’ec- cesso di burocrazia con conse- guente cattivo funzionamento della nostra pubblica ammini- strazione, del sistema giudizia- rio nonché della scuola; il diva- rio Nord-Sud, dovuto soprat- tutto a una cattiva gestione delle risorse nella parte meri- dionale del Paese; la corruzio- ne e l’illegalità diffusa anche sotto forma di evasione fiscale; la bassa produttività delle no- stre imprese rispetto ai con- correnti (a parte i miracoli di quelle esportatrici) in un con- testo dove liberalizzazioni e privatizzazioni ancora stenta- no a decollare ed infine il crollo demografico, che viene a mala- pena compensato da un’immi- grazione male governata. CONTINUA A PAGINA 23 Le Pen elogia Salvini: lui ha vinto La leader cambia nome al Front National “Uniti per comandare” Martinelli e Paci  A PAGINA 7 POPULISTI Ai grillini piace la ricetta di Bannon Voci dal Movimento: Casaleggio padre aveva la stessa idea Capurso e Lombardo  A PAGINA 4 Le inchieste Muratore, magazziniere, contadino: i lavori pericolosi MARCO MENDUNI «L a cava di mar- mo qualcosa vuole indie- tro». Stefano Mazzini ha 54 anni, fa il cavatore da 38. Quando racconta così, che la cava qualcosa in- dietro la vuole, parla di vi- te umane. C’è anche fata- lismo, nel lavoro di chi estrae dal ventre della CONTINUA ALLE PAGINE 8 E 9 montagna il marmo e sa che il pericolo incombe, in ogni momento. Può finire malissimo. Con la morte. Oppure penzolando nel vuoto appeso a un’imbraga- tura, com’è successo a Giu- seppe Alberti il 14 aprile 2016 qui a Carrara, soprav- vissuto quasi per miracolo mentre altri due compagni perdevano la vita. Lo Sport Con l’Inter finisce 0-0 Crisi Napoli, si ferma a San Siro Juve in vetta n Il Napoli pareggia a San Siro con l’Inter e cede il primato in classifica alla Juventus che stende l’Udi- nese con una doppietta di Dybala. Il Milan batte il Genoa allo scadere. Barillà, Condio, Garanzini, Manassero, Mancini, Marucci e Oddenino DA PAG. 31 A PAG. 35 Il calcio antico nel ricordo di Davide Astori P AOLO BRUSORIO G uardate il prato di Firenze dopo il fi- schio finale. I gioca- tori si accasciano al suolo, chi ha le mani nella testa, chi sulla faccia, chi verso il cielo. La partita è termina- ta, è stata una battaglia contro le emozioni, un tu- multo del cuore: sul campo verde restano, sparpagliati quasi fossero soldati dopo un assalto disordinato, uo- mini in plastiche pose. Spossati e spremuti. I loro occhi non hanno più lacri- me, le bocche cercano aria nuova, fresca. Ma è ancora troppo satura di dolore per- ché non faccia male quando entra nei polmoni. CONTINUA A PAGINA 23 RIDOTTA A STATO VASSALLO. IL CREMLINO TESTA IL SUPER MISSILE A UNA SETTIMANA DAL VOTO Nella Cecenia ostaggio di Putin       Donne sfilano con i ritratti di Putin nel centro di Grozny, in Cecenia  ALLE PAGINE 10 E 11 I l luogotenente di Putin in Cecenia, Ram- zan Kadyrov, ha deciso di sbarazzarsi dei difensori dei diritti umani. Li considera un intralcio al proprio potere incontrastato, e in questo turbolento angolo del Caucaso la sua parola è legge. Memorial, la principale organizzazione russa per la tutela dei più de- boli, è stata costretta a chiudere i battenti, e il suo capo locale, Oyub Titiyev, è finito in gale- ra. «Gli hanno trovato della marijuana in mac- china. Con ogni probabilità ce l’hanno messa gli stessi agenti che l’hanno fermato» spiega Oleg Orlov, il responsabile del programma «Punti caldi» dell’Ong, sottolineando che la polizia cecena dipende direttamente da Ka- dyrov ed è accusata di rapimenti, torture e persino esecuzioni sommarie. GIUSEPPE AGLIASTRO NAZRAN (CECENIA) CONTINUA A PAGINA 11

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LA STAMPAQUOTIDIANO FONDATO NEL 1867

LA STAMPAQUOTIDIANO FONDATO NEL 1867

LUNEDÌ  12  MARZO  2018 & ANNO  152  N.  70 & 1,50 €  IN  ITALIA  (PREZZI  PROMOZIONALI  ED  ESTERO  IN  ULTIMA)  SPEDIZIONE  ABB.  POSTALE  ­  D.L.  353/03  (CONV.  IN  L.  27/02/04)  ART.  1  COMMA  1,  DCB  ­  TO  www.lastampa.it

NA MI XN

97

71

12

21

76

00

3

80

31

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Resa dei conti nei Dem. Di Maio cerca una sponda in Vaticano

Berlusconi al Pd:“Dovete sostenereil nuovo governo”Parla il presidente di Forza Italia:“Mai un partito unico con la Lega”

PARLA L’AD CALCAGNO

“Per Fastweb 4 milioni di utentiin tre anni”

Francesco Spini  IN TUTTOSOLDI

OGGI AL QUIRINALE

Mattarellaincoronai giovani Alfieri

Franco Giubilei A PAGINA 27Matteo Borgetto  A PAGINA 16

LE STORIE

“Quei carabinierinel libro dei Giusti”

Marina Maffei  A PAGINA 16

In mongolfierasul Monferrato

n Intervista a Berlusconi:«Nuove elezioni metterebberoa rischio la democrazia, il Pdcollabori per il governo». Sal-vini: «Programma aperto atutti, anche al M5S». La pistaCottarelli per un esecutivo discopo. Bei, Bertini, Magri, Martini, Mattioli e Schianchi DA PAG. 2 A PAG. 5

ALL’ECONOMIAORA SERVE

PIÙ CORAGGIOALESSANDRO DE NICOLA

Al di là del comprensibi-le entusiasmo dei vin-citori e dell’amarezza

dei vinti, non v’è dubbio cheper l’Italia si apra un periododi incertezza politica.

Tuttavia, nonostante il fio-rire di ricette miracolose per far rinascere il Belpaese, pro-pugnate soprattutto dai parti-ti che hanno vinto queste ele-zioni, i nostri problemi non cambieranno grazie all’esito delle urne.

Il macigno del debito pub-blico; le tasse e la spesa troppo alte; la qualità della spesa stes-sa, sovente improduttiva; l’ec-cesso di burocrazia con conse-guente cattivo funzionamento della nostra pubblica ammini-strazione, del sistema giudizia-rio nonché della scuola; il diva-rio Nord-Sud, dovuto soprat-tutto a una cattiva gestione delle risorse nella parte meri-dionale del Paese; la corruzio-ne e l’illegalità diffusa anche sotto forma di evasione fiscale; la bassa produttività delle no-stre imprese rispetto ai con-correnti (a parte i miracoli di quelle esportatrici) in un con-testo dove liberalizzazioni e privatizzazioni ancora stenta-no a decollare ed infine il crollo demografico, che viene a mala-pena compensato da un’immi-grazione male governata.

CONTINUA A PAGINA 23

Le Pen elogiaSalvini:lui ha vintoLa leader cambia nomeal Front National“Uniti per comandare”

Martinelli e Paci A PAGINA 7

POPULISTI

Ai grillinipiace la ricettadi BannonVoci dal Movimento:Casaleggio padreaveva la stessa idea

Capurso e Lombardo A PAGINA 4

Le inchieste

Muratore, magazziniere, contadino: i lavori pericolosiMARCO MENDUNI

«L a cava di mar-mo qualcosavuole indie-

tro». Stefano Mazzini ha54 anni, fa il cavatore da38. Quando racconta così,che la cava qualcosa in-dietro la vuole, parla di vi-te umane. C’è anche fata-lismo, nel lavoro di chiestrae dal ventre della CONTINUA ALLE PAGINE 8 E 9

montagna il marmo e sache il pericolo incombe, inogni momento. Può finiremalissimo. Con la morte.Oppure penzolando nelvuoto appeso a un’imbraga-tura, com’è successo a Giu-seppe Alberti il 14 aprile2016 qui a Carrara, soprav-vissuto quasi per miracolomentre altri due compagniperdevano la vita.

Lo Sport

Con l’Inter finisce 0­0Crisi Napoli,si fermaa San SiroJuve in vettan Il Napoli pareggia aSan Siro con l’Inter e cedeil primato in classifica allaJuventus che stende l’Udi-nese con una doppietta diDybala. Il Milan batte ilGenoa allo scadere.

Barillà, Condio, Garanzini,Manassero, Mancini, Marucci 

e OddeninoDA PAG. 31 A PAG. 35

Il calcio anticonel ricordo

di Davide Astori

PAOLO BRUSORIO

Guardate il prato diFirenze dopo il fi-schio finale. I gioca-

tori si accasciano al suolo, chi ha le mani nella testa,chi sulla faccia, chi verso il cielo. La partita è termina-ta, è stata una battaglia contro le emozioni, un tu-multo del cuore: sul campo verde restano, sparpagliati quasi fossero soldati dopo un assalto disordinato, uo-mini in plastiche pose. Spossati e spremuti. I loro occhi non hanno più lacri-me, le bocche cercano aria nuova, fresca. Ma è ancora troppo satura di dolore per-ché non faccia male quandoentra nei polmoni.

CONTINUA A PAGINA 23

RIDOTTA A STATO VASSALLO. IL CREMLINO TESTA IL SUPER MISSILE A UNA SETTIMANA DAL VOTO

Nella Cecenia ostaggio di Putin

           

Donne sfilano con i ritratti di Putin nel centro di Grozny, in Cecenia  ALLE PAGINE 10 E 11

I l luogotenente di Putin in Cecenia, Ram-zan Kadyrov, ha deciso di sbarazzarsi deidifensori dei diritti umani. Li considera

un intralcio al proprio potere incontrastato,e in questo turbolento angolo del Caucaso lasua parola è legge. Memorial, la principaleorganizzazione russa per la tutela dei più de-boli, è stata costretta a chiudere i battenti, e

il suo capo locale, Oyub Titiyev, è finito in gale-ra. «Gli hanno trovato della marijuana in mac-china. Con ogni probabilità ce l’hanno messagli stessi agenti che l’hanno fermato» spiegaOleg Orlov, il responsabile del programma«Punti caldi» dell’Ong, sottolineando che lapolizia cecena dipende direttamente da Ka-dyrov ed è accusata di rapimenti, torture epersino esecuzioni sommarie.

GIUSEPPE AGLIASTRONAZRAN (CECENIA) 

CONTINUA A PAGINA 11

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8 .Primo Piano .LA STAMPALUNEDÌ 12 MARZO 2018

Se la vita nella cava può es-sere intesa come emble-matica dei pericoli sul lavo-

ro, la panoramica nazionale cheriguarda tutte le attività conti-nua ad offrire numeri allarman-ti: tre morti bianche al giorno inmedia. A gennaio 2018 salgonodel 14,8 per cento le malattieprofessionali. Nel 2017 sono sta-te presentate all’Inail, l’Istitutonazionale assicurazione Infor-tuni sul lavoro, 635.433 denuncedi infortuni. Le vittime sono sta-te 1.029, con un incremento di 11casi, l’1,1 per cento, rispetto allostesso periodo dell’anno prece-dente. Più morti, perché sonocresciuti gli incidenti multipli,quelli costati la vita a più lavora-tori. Settori a rischio: l’edilizia,l’autotrasporto, le fabbriche.Anche l’agricoltura, che conti-nua a essere la bestia nera delleclassifiche. Ci sono più vittime negli incidenti con i trattori agricoli nei campi che sull’inte-ra rete autostradale. Delle tra-gedie, di solito, si parla per qual-che giorno. Poi il ricordo vieneassorbito nell’interminabile se-quenza degli articoli di cronaca,cristallizzato negli archivi. Po-che, pochissime, le tracce dei racconti di chi, in prima perso-na, vive ogni giorno la realtà deimestieri e delle professioni piùcritiche. Perché aumentano levittime? Alle cave di Carrara Stefano Mazzini tenta una pri-ma spiegazione: «Perché le per-sone sono diminuite e i ritmi au-mentati». Qualche esempio?«Per piazzare i macchinari un tempo venivano utilizzate quat-tro persone, oggi due. Sulla“piazza”, il piazzale di lavorazio-ne, dove vengono preparati esgrossati i blocchi abbattuti, laselezione dev’essere sempre piùveloce, incalzante, un carico vial’altro». Nel distretto, nel 2015 enel 2016 ci sono stati sette inci-denti mortali. Tutti diversi tradi loro. Un cavatore è mortoperché la perlina di diamanteartificiale con cui è rivestito il fi-lo che taglia il marmo si è stac-cata e come un proiettile l’hacolpito al volto. Uno è precipita-to per otto metri, due perché lamontagna si è frantumata ed èfranata. Altri due sono rimastischiacciati mentre spostavanodelle lastre che si sono abbattu-te, uno è stato travolto da una “struscia”, come si chiama qui nella cava, un blocco che si èstaccato dal crinale.

Ritmi massacranti Il lavoro inizia alle 7. Mazzini si alza alle sei meno un quarto, la-vora fino alle 15.30, tre quartid’ora dopo è di nuovo a casa. Cin-que giorni su sette, ma c’è chi ne lavora anche sei. La qualità più importante per il cavatore? «Te-sta e gambe buone per scappa-re». C’è un’altra frase che riassu-me il rischio con cui convivere: «Il peso non dorme mai». Insiste Mazzini: «Se vieni qui la notte, sulla cava, il “peso” lo senti.Quando c’è silenzio, la montagnafa rumore, fa cric cric, scricchio-lìi sinistri che rivelano come la montagna non sia mai ferma, im-mobile». La gravità lavora, sem-pre, trasformandola quasi in un organismo vivente che vibra e respira. I giovani, questo mestie-re lo fanno malvolentieri. Sotto i 28 anni, nelle cave lavorano in 28,ma come impiegati: solo 7 cava-tori, rivelano i dati della Fillea Cgil di Carrara. «È un lavoro fati-coso e logorante. Quando sei acasa, a metà pomeriggio, non haipiù voglia di uscire. Ti prepari qualcosa, ceni, guardi un po’ di tv, la maggior parte delle volte ti addormenti sul divano».

I rischi della stradaDalle cave alle autostrade. Giu-lio Freccero ci lavora da 38 an-

MARCO MENDUNIROMA

SEGUE DALLA PRIMA PAGINA

I numeriIN ITALIA Decessi

sul lavoronel 2017

- LA STAMPA

A gennaio 2018 le malattieprofessionali denunciate sono state4.712 oltre 600 in più rispettoallo stesso mese del 2017 (+14,8%)

Ogni annovengonocontrollate200milaaziendeper verificarela sicurezzasul lavoro

229Centro di cui

maschi(93,6%)

50in Toscana

Secondol’OsservatorioSicurezzala fascia d’etàpiù colpita è quelladei 55-64 anni

In base all'indice di incidenzasugli occupati, il Sud (con indice 49,8)e le Isole (33,4) sono le aree d’Italiacon più morti bianche.Segue il Nord-Est con un indice del 32,1

Nel 2017 la mortalitàsul lavoro è aumentatadel 1,1% rispettoall’anno precedente

Hanno perso la vita

Il 2017 si è conclusocon 1.029 decessi(1.018 casi nel 2016)

Roma è la provinciacon più casi di infortunimortali sul lavoroanche nel 2017

2017

Roma con un indicedi incidenza suglioccupati pari a 22conta

(nel 2016 erano 35)39 vittime

Torino

24 vittime

Milano

22 vittime

64nelle Isole

Per numero di incidenti mortalii 2 settori di lavoro più pericolosi sono

AGRICOLTURA6 casi su 10a causa di trattoriche si ribaltano

EDILIZIAmuratori che cadonodai ponteggio sono colpitida oggettinei cantieri e franenelle cave di marmo

97nel Nord-Est

184nel Nord-Ovest

115 nel 2017 gli stranieri mortisul lavoro (15,4%) soprattuttonel Nord-Ovest

3 morti bianche al giorno(numero di morti sul lavoro in media)

AgricolturaEdiliziaArtigianato, Servizie commercioIndustriaAutotrasporto

37%23%20%

11%9%

60205

155307

276276

267

I settori più colpiti

MORTI SUL LAVOROPER CATEGORIA

INVESTIMENTI INAILPER PREVENZIONIINCIDENTI (milioni di euro)

CLASSIFICA IARC DEILAVORI PIU’ ESPOSTIAL RISCHIO CANCRO

CostruzioniAttività manifatturiere

172nel Sud

698

femmine(6,4%)

48

104102

Fonte:Inail, Iarc, Anmil, Careercast, Bureau of Labour Statistics,Center of diseas Control and Prevention,Osservatorio indipendente di Bologna sui morti sul lavoro

2010201120122013201420152016

1)2)3)4)5)

MeccanicoFonderiaLavorazione alluminioSpazzacaminoEbanista

I lavori nemici del cuore sono 

quelli sedentari e ripetitivi.

L’assenza di movimento e 

alimentazione scorretta 

portano ad accumulare 

peso.Il primato spetta 

ai camionisti, seguiti dagli 

assistenti sociali. I meno esposti 

sono gli agricoltori e i 

pescatori. Il Centro per la 

prevenzione e il controllo delle 

malattie ha scoperto che le 

patologie cardiovascolari 

colpiscono anche in base al lavoro 

svolto.I ricercatori 

hanno valutato la salute del 

cuore sulla base di sette 

parametri: pressione, 

colesterolo, dieta, attività 

fisica, indice di massa corporea, diabete e fumo. 

Sono stati analizzati i dati di 60mila lavoratori 

di 22 categorie professionali, misurando la 

salute cardiaca secondo i 

parametri clinici e gli stili di vita. È 

stato così possibile 

determinare che i camionisti e i lavoratori nei servizi sociali 

hanno un rischio più alto di 

ammalarsi, superiore al 14%. 

Al contrario, agricoltori, pescatori e 

operatori dei media sono 

rientrati in un range di 

sufficienza per tutti i parametri 

considerati.[F.D.T]

I mestieria maggior

rischiocardiaco

Dal muratore al magazzin  i ere, i dieci lavori più pericolosiTre morti bianche al giorno. Settori a rischio: edilizia, autotrasporto,    fabbriche e agricoltura. A gennaio salgono del 14,8% le malattie professionali

ni: «Ci si abitua a tutto e questoè il pericolo più grande. Peròpoi un Tir ti sibila passandoti a90 chilometri all’ora vicino alc... e all’improvviso ti ricordi co-sa stai facendo, il rischio checorri, in definitiva, chi sei».Freccero iniziò negli anni Ot-tanta alla Scai, poi Italstrade.Ancora oggi è nella holding cheruota intorno al gruppo Auto-strade. Dubbi non ne ha: «Oggi,sul fronte della sicurezza, vameglio di quarant’anni fa, macon alcuni distinguo. Come ilfatto di aver scaricato su impre-se specializzate, altre, il perico-lo dell’installazione dei cantie-ri: quelli che mettono i birillicon il camioncino e sventolanole bandiere. Poi si vedono com-portamenti scriteriati». Il con-tratto è quello degli edili. «Cisono quelli che costruiscono i

palazzi e il cui maggior pericoloè sempre cader giù dalle impal-cature. Poi noi, che costruiamole autostrade, i viadotti, le terzecorsie». A volte arriva l’esito tragico, la morte: «Uno dei mieipiù cari amici - racconta Frec-cero - è morto schiacciato dalsuo furgone, che si è mossomentre lui stava scendendo,contro il guard rail». Si lavoraquasi sempre in presenza ditraffico. Si lavora così sui trattidella società Autostrade e dellealtre venti concessionarie inItalia, da Nord a Sud. «Si lavorain condizioni di pericolo, con imezzi che ti sfrecciano accantosenza quasi mai rispettare lavelocità indicata dai cartelli. Avolte le indicazioni, i segnali, lefile di birilli non bastano».

Qualche esempio? «Un contoè essere impegnati sull’auto-

Ai lettoriAssieme all’Italia che funziona c’è anche un’Italia che non va. Segnalateci tutto ciò su cui a vo­stro avviso vale la pena di inda­gare scrivendo a:[email protected]

MuratoreGli indici Inail di rischio sono particolar­mente alti nei cantieri di costruzione e ristruttura­zione di edifici,specie a causa dei sollevamenti

1

AutistaI pericoli aumentano con le strade dissestate e gli orari di lavoro sempre più lunghi per la concorrenza di operatori diditte anche straniere 

2

CavatoreIl mestiere di manovale edile diventa più pericoloso in situazioni complesse come i cantieri in galleria e, soprattutto, le cave di marmo

4

MeccanicoI rischi spesso derivano dallamovimenta­zione dei carichi, da lesioni agli occhi e ustioni da contatto con parti in tensione delle macchine

5

AgricoltoreSia nel lavoro dei campi che perl’allevamento i fattori di rischio crescono in relazione alla complessità delle mansioni con i macchinari 

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LA STAMPALUNEDÌ 12 MARZO 2018 .Primo Piano .9

I numeriIN ITALIA Decessi

sul lavoronel 2017

- LA STAMPA

A gennaio 2018 le malattieprofessionali denunciate sono state4.712 oltre 600 in più rispettoallo stesso mese del 2017 (+14,8%)

Ogni annovengonocontrollate200milaaziendeper verificarela sicurezzasul lavoro

229Centro di cui

maschi(93,6%)

50in Toscana

Secondol’OsservatorioSicurezzala fascia d’etàpiù colpita è quelladei 55-64 anni

In base all'indice di incidenzasugli occupati, il Sud (con indice 49,8)e le Isole (33,4) sono le aree d’Italiacon più morti bianche.Segue il Nord-Est con un indice del 32,1

Nel 2017 la mortalitàsul lavoro è aumentatadel 1,1% rispettoall’anno precedente

Hanno perso la vita

Il 2017 si è conclusocon 1.029 decessi(1.018 casi nel 2016)

Roma è la provinciacon più casi di infortunimortali sul lavoroanche nel 2017

2017

Roma con un indicedi incidenza suglioccupati pari a 22conta

(nel 2016 erano 35)39 vittime

Torino

24 vittime

Milano

22 vittime

64nelle Isole

Per numero di incidenti mortalii 2 settori di lavoro più pericolosi sono

AGRICOLTURA6 casi su 10a causa di trattoriche si ribaltano

EDILIZIAmuratori che cadonodai ponteggio sono colpitida oggettinei cantieri e franenelle cave di marmo

97nel Nord-Est

184nel Nord-Ovest

115 nel 2017 gli stranieri mortisul lavoro (15,4%) soprattuttonel Nord-Ovest

3 morti bianche al giorno(numero di morti sul lavoro in media)

AgricolturaEdiliziaArtigianato, Servizie commercioIndustriaAutotrasporto

37%23%20%

11%9%

60205

155307

276276

267

I settori più colpiti

MORTI SUL LAVOROPER CATEGORIA

INVESTIMENTI INAILPER PREVENZIONIINCIDENTI (milioni di euro)

CLASSIFICA IARC DEILAVORI PIU’ ESPOSTIAL RISCHIO CANCRO

CostruzioniAttività manifatturiere

172nel Sud

698

femmine(6,4%)

48

104102

Fonte:Inail, Iarc, Anmil, Careercast, Bureau of Labour Statistics,Center of diseas Control and Prevention,Osservatorio indipendente di Bologna sui morti sul lavoro

2010201120122013201420152016

1)2)3)4)5)

MeccanicoFonderiaLavorazione alluminioSpazzacaminoEbanista

L’INCHIESTA

Dal muratore al magazzin  i ere, i dieci lavori più pericolosiTre morti bianche al giorno. Settori a rischio: edilizia, autotrasporto,    fabbriche e agricoltura. A gennaio salgono del 14,8% le malattie professionali

l’accordo europeo sui trasportidi merci pericolose. Quali?«Passiamo ai gas ai prodotticorrosivi a quelli tossici, aceto-ne, basi di cianuro, le classi so-no 9, si parte dagli esplosivi e siarriva ai vari prodotti a ri-schio».Per mettersi alla guidaesperienza e perizia non basta-no: «Ci vuole anche tanta testa,c’è una grande differenza psi-cologica da mettere in camporispetto a un trasporto norma-le. Devi essere sempre consa-pevole di quello che fai, se haisulle spalle 300 quintali di pro-dotti a base di cianuro, com-prendi benissimo che se sbagliqualcosa la gente muore». Co-m’è successo il 2 gennaio sul-l’A21 tra Brescia e Manerbio,quando un’autocisterna di ga-solio è e un tir carico di cerealisono arrivati alla collisione. UnAcheronte di fuoco sull’asfalto,sei le vittime tra cui due bambi-ni nell’auto coinvolta.

«Per i prodotti tossici - pro-segue Rossi - dobbiamo utiliz-zare le maschere. Io trasportospesso quelli che si chiamanotank container, contengono li-quidi che viaggiano in cisternea un comparto unico, rispettoalla benzina che ha quattrocomparti. Questi containerhanno un baricentro moto alto,in molte circostanze come le ro-tonde devi stare molto attento,percorrerla a 30 all’ora se no ilmezzo si cappotta».

Pronti alle emergenze La preparazione è accurata:«Facciamo la scuola e siamoabilitati con un patentino, poic’è un esame per cui sei adibitoal trasporti di merci pericolose.Ancora dopo, la nostra aziendaci prepara in maniera specifica.Luciano non è un novellino:«Sono una persona consapevo-le ed esperta, ho 58 anni e fac-cio questo lavoro da più di 33anni, sono prossimo alla pen-sione. Questi viaggi non sonolunghissimi, Genova, Torino,Bologna, Treviso». Per due vol-te si è trovato, nel corso dellasua carriera, in situazioni didifficoltà e di grave emergenza:«Quando devi far riferimento atutto il tuo sangue freddo». Lascena si è ripetuta due volte: unaltro camion in emergenza, lafuoriuscita sulla strada di unprodotto infiammabile. «Subi-to cerchi di neutralizzare il pro-dotto. Può capitare l’incidentese hai una valvola che perde. Inprima battuta devi interveniretu, poi arriva il personale del-l’azienda». L’intervento diemergenza: «Come prima azio-ne, bisogna capire che cos’è ilprodotto, mettersi una ma-schera, cercare di tamponarela perdita, isolare la zona convari sistemi, nastri e birilli».Chi trasporta merci pericoloseha un suo kit d’emergenza:«Portiamo una serie di dotazio-ni a bordo, raccolte in una bor-sa: la maschera facciale e quellasemifacciale, le tute antiacido, iparaocchi, le cinture, caschi,occhiali, visiere. Poi abbiamo ibirilli e il nastro bianco e rossoper mettere in sicurezza la zo-na». Qual è il voto alle strade ealle autostrade italiane? «Asso-lutamente insicure, non sonotenute in buono stato di manu-tenzione. Io le percorro più vol-te al giorno: buche, irregolarità,limiti di velocità che non vengo-no rispettati anche dai miei col-leghi. Poi uno si trova in difficol-tà, gli mancano i freni...». Pochii presidi di emergenza: «Man-cano, come delle autostradefrancesi quando ci sono grandidiscese come quella della Tur-bie che porta a Nizza, delle viedi fuga che si concludono conbuche piene di ghiaia, in caso diemergenza ti ci butti dentro. Danoi no, le nostre strade sonobruttissime». Il rischio, quello èsempre in agguato.

c BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

strada del Sole, o sull’A7 neltratto tra Tortona e Milano:tutto dritto, con le corsie diemergenza, abbondanti spazitutto intorno. Un conto è opera-re sulle autostrade della Ligu-ria, per esempio. Hai un bel direche i protocolli dicono come de-vi parcheggiare i mezzi sullacorsia di emergenza: tante vol-te non c’è. Percorsi infernali, siopera con il batticuore. Qual-che volta si muore». Così com’èaccaduto 26 marzo dell’annopassato, nello spaventoso inci-dente sull’A10 fra Albisola eCelle Ligure, in direzione di Ge-nova. Il conducente di un ca-mion ha perso il controllo delmezzo, si è adagiato su un fian-co travolgendo un’auto finita inuna scarpata e poi si è schianta-to contro un cantiere, investen-do 7 operai che erano al lavoro.

Due le vittime. Poi c’è il lavoroin galleria: «Le regole diconoche devi indossare la cuffia,perché i macchinari sono ru-morosi. Ma se la metti magarinon senti il collega che ti urla discappare. Allora cerchi sempreun compromesso, sperando chetutto vada bene». Magari, lavo-rando così, nasce anche un sus-sulto di responsabilità verso glialtri. Qualche settimana fa,passando davanti a un edificioin costruzione, Freccero ha ri-chiamato due operai albanesiche si arrampicavano sui pon-teggi senza protezioni: «Pote-vano ammazzarsi, mi sono fer-mato e gli ho detto: ragazzi, macosa state facendo?».Uno di lo-ro poteva essere Ervin Balliu,che incontriamo davanti a unbar nella periferia di Tortona.Ha 31 anni, è regolare in Italia,

ha una moglie e due figli. Edileanche lui, in un comparto chedal 2008 ha visto dimezzare isuoi lavoratori.

Le micro­imprese Di più: oggi, in Italia, le dittehanno una media di due dipen-denti. È possibile, con numericosì piccoli, garantire che tuttele norme di sicurezza sianosempre rispettate? «Mi chiedi -sorride Ervin - se anche io miarrampico senza protezioni? Sìspesso sì, anche se la racco-mandazione è a parole di nonfarlo, di rispettare sempre tut-te le regole». Perché il lavoroc’è, il comparto è in ripresa,«ma bisogna lavorare veloce-mente e se rispetti tutte le re-gole non ce la fai. Poi è la stessapersona che ti dice di rispettarele regole che ti rimprovera se cimetti troppo. E se segui tuttonei dettagli non ce la fai ad an-dare veloce». Anche l’esperien-za gioca la sua parte: «Un colle-ga si è infortunato smontandoun ponteggio. È crollato tutto,lui non era imbracato, ha fattoun volo di cinque metri. Nonaveva alcuna esperienza, haestratto un cuneo nella succes-sione sbagliata, è volato giùcontro una macchina escava-trice. Purtroppo, bisogna sa-perli fare, certi interventi. Nonci si può improvvisare, ma la fa-me di lavoro fa entrare nei can-tieri anche molte persone pocopreparate».

Tra le professioni più perico-lose, c’è quella dell’autotra-sportatore. Soprattutto se, co-me Luciano Rossi, arrivato alnostro incontro al terminal diMilano, trasporta containerma soprattutto cisterne Adr,l’acronimo che si riferisce al-

CamionistaOltre che per le malattie cardiovasco­lari, gli autostraspor­tatori sono la categoria con la più alta mortalità dovuta a stili di vita errati e incidenti

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ContabileResponsabili­tà, ritmi di lavoro, stress, secondo il Center for Disease Control, fanno salire i livelli di colesterolo , specie tra gli informatici

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TecnicoGli addetti alle attività operative nei servizi risentono della rapida evoluzione degli strumenti di lavoro che sono tenuti a utilizzare

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MagazziniereScivolamenti e cadute di oggetti sono resi più frequenti dalla logistica con impianti sempre più estesi da percorrere nei tempi imposti dalle aziende

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BraccianteI lavoratori a giornata sono sottoposti a temperature elevate nelle raccolte estive degli ortaggi e rischiano nelle aziende infortuni per inesperienza

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